Creato da exit83 il 25/09/2007

180chiliDgrasso

Storia di tre giovani in cerca di se stessi.

 

 

Crimes

Post n°22 pubblicato il 05 Ottobre 2007 da exit83

 

Girando intorno a te stessa senza radici,

camminando nella città chiassosa,

in uno stato naturale di assenza,

poggi il volto contro le mie mani ruvide.

Come specchi opachi che non riflettono,

in spazi concepiti appositamente per te,

fissi profondamente il giorno,

attendendo i turni di servizio.

Un uomo ti reclama al tavolo cinque,

due bimbi affondano il naso nella panna,

il caffè troppo diluito nella tazza,

come i tuoi occhi nerissimi.

Le tue gambe muovono a scatti,

i capelli ribelli legati scomodamente,

il tavolo due da pulire,

le luci delle sette del mattino.

Delimiti vite con corde invisibili,

scavando fossati e edificando pareti,

il rosmarino sul terrazzino,

tra i vasi di gerani.

Il gatto ingrigito dal pelo folto,

il sole altissimo e pallido,

riposi avvolta da lenzuola fresche,

nella camera addobbata.

Fuggo dal tuo gioco selettivo,

nonostante io sia nata per te,

fuggo dal tuo diabolico sistema,

nonostante io sia soltanto tua.

Nulla è più dolce di un pugno d'amarezza,

quando scegli di pignorarmi il cuore,

commettendo un crimine,

ti accorgi che non potrei perdonare.

Nulla è più sciocco del tempo perduto,

quando si prova a renderlo utile,

abbellendolo un poco,

ti accorgi che non potrei più aver fiducia in te.

Fuggo dal tuo gioco egoista,

nonostante io ti abbia amato,

fuggo dal tuo diabolico progetto,

nonostante io sia soltanto tua.

Ogni parola per soddisfare la tua vanità,

ogni sguardo per incoronarti regina,

ogni verso per renderti grande,

ogni mia debolezza per il tuo successo.

Complice del tempo non invecchi mai,

controlli le tue ansie mirando in alto,

trastulli il tuo corpo con un altro,

conficcando la bandierina di possesso.

Nella luce smorzata osservi le vetrine,

vedi solo te dentro abiti colorati,

le suole appiccicose sull'asfalto colloso,

il sorriso gentile e affaticato.

Girando intorno a te stessa senza radici,

camminando nella città chiassosa,

in uno stato naturale di assenza,

poggi il volto contro le mie mani ruvide.

Come specchi opachi che non riflettono,

in spazi concepiti appositamente per te,

fissi profondamente il giorno,

attendendo i turni di servizio.

Ogni parola per soddisfare la tua vanità,

ogni sguardo per incoronarti regina,

ogni verso per renderti grande,

ogni mia debolezza per il tuo successo.

Nulla è più dolce di un pugno d'amarezza,

quando scegli di pignorarmi il cuore,

commettendo un crimine,

ti accorgi che non potrei perdonare.

Nulla è più sciocco del tempo perduto,

quando si prova a renderlo utile,

abbellendolo un poco,

ti accorgi che non potrei più aver fiducia in te.

Un uomo ti reclama al tavolo cinque,

due bimbi affondano il naso nella panna,

il caffè troppo diluito nella tazza,

come i tuoi occhi nerissimi.

Le tue gambe muovono a scatti,

i capelli ribelli legati scomodamente,

le luci delle sette del mattino,

mentre affogo nei tuoi occhi nerissimi.

 
 
 

Diciannove anni.

Post n°21 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da exit83

 

Il cuore è in subbuglio e l'amore irrompe,

dentro la mia vita da adolescente,

i miei genitori bussano alla porta,

il diario chiuso sul tuo nome.

Ti guardo appena da dietro il libro,

quando sorridi dicendo:”ciao”

frettolosa inforchi la porta,

lasciandomi confusa.

Il cuore sobbalza e l'amore irrompe,

spezzando il fiato e tenendomi sveglia,

intere notti pensando al tuo viso,

ai sorrisi timidi che ho per te.

Ti guardo appena da dietro il libro,

sentendo le mie gambe farsi pesanti,

tremare per un tuo sguardo,

appena ti scorgo in cima alla strada.

Il tempo sa far appassire i dubbi,

le milioni di domande che non riesco a pormi,

per paura di dover arrendermi all'evidenza,

paura di amarti davvero.

Diciannove battiti impazziti,

diciannove, le volte che ho sperato di incontrarti,

diciannove respiri affrettati,

diciannove,i miei anni.

Il primo bacio soffiato sulle mie labbra,

i misteri che mi hai voluto svelare,

nonostante tu dicessi:”smetterai di volermi”,

ti ho stretto sempre più forte.

La prima volta con una donna,

le tue mani sui miei occhi,

le promesse sussurrate,

i progetti che non avrei potuto rispettare.

Diciannove battiti impazziti,

diciannove, le volte che ti ho detto ti amo,

diciannove, i sospiri tra le tue braccia,

diciannove,i miei anni.

Il tempo sa far appassire i dubbi,

le milioni di domande che mi pongo,

per paura di dover arrendermi all'evidenza,

che tu sia la mia tentazione.

Ti guardavo da dietro il libro,

come sempre mi dicevi “ciao”,

inforcando la porta senza esitare,

fuggendo via dal mio imbarazzo.

Ti guardavo da dietro il libro,

quel lunedì come sempre hai detto “ciao”,

finché non ho sorriso anch'io,

spingendoti contro quella porta.

“Hai solo diciannove anni” hai sussurrato,

e io mi stringevo nelle spalle,

tenendoti un po' più forte,

nel silenzio che rende vane le differenze.

“Hai solo diciannove anni” hai sussurrato,

mentre strizzavo le mani contro le tue,

il bacio desiderato,

poggiato sulle tue labbra stupite.

Diciannove battiti impazziti,

diciannove, le volte che ho sperato di incontrarti,

diciannove respiri affrettati,

diciannove,i miei anni.

Il primo bacio soffiato sulle mie labbra,

i misteri che mi hai voluto svelare,

nonostante tu dicessi:”smetterai di volermi”,

ti ho stretto sempre più forte.

La prima volta con una donna,

le tue mani sui miei occhi,

le promesse sussurrate,

i progetti che non avrei potuto rispettare.

I misteri che mi ha voluto svelare,

nonostante tu mi dicessi”smetterai di volermi”,

diciannove attimi sospesi,

diciannove mesi insieme.

Lo so che forse smetterò di volerti,

nonostante tu sia stata la mia prima tentazione,

per le diciannove volte che ho avuto dei dubbi,

per i miei diciannove anni.




 
 
 

Baciandoti.

Post n°20 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da exit83

 

L'orgoglio sa uccidere l'amore,

imprimendo le sue orme assassine,

strangolando le parole in gola,

ancor prima di essere dette.

Guardando questo cielo stanotte,

ho capito quanto possa far male,

pensarti ancora da qualche parte,

silente tra braccia estranee.

Hai saputo prendermi oltre il sogno,

stringendo il mio cuore abbandonato,

nel più dolce dei momenti ch'io potessi desiderare,

nonostante fosse la fine.

Di tutti i passi della mia vita,

quelli verso di te sono stati i più lunghi,

e adesso mi accorgo di arretrare,

di non averti più con me.

Il mio cuore è trascinato nel fango,

afflitto e insanguinato,

trafitto ad ogni tuo bacio,

il tuo addio in un soffio.

Ti sto baciando

Ti sto baciando.



 
 
 

Fellatio.

Post n°19 pubblicato il 30 Settembre 2007 da exit83

 

130.Bastonami

Lui tiene l'erezione. I baci non hanno colore.

I baci non hanno calore.

Segregato in se stesso, malleabile come creta, Lui chiude i cieli.

Segregato in se stesso, correndo di gradino in gradino, saltellando ovunque s’arrende al sorriso verticale.


Da pagliaccio insanguinato.


Io desidero finire in me stessa. Un po’ più giovane e un po’ più vecchia.

Inutilmente mi impedisce di esserne estranea. Inutilmente impedisce di dichiararmi estranea.

Tiene il suo fardello mentre io impallidisco come luna.

Sopravvivendo alla tentazione della fiamma. Dolce cera, bianca, cola.

Sopravvivo alla tentazione di fellatio.

Privata di limpidezza. Privata di beltà

Dice che ha ancora fede. Dice che anche se porta l'abito Lui è un uomo.

Legge i versetti.


Prova a bere dolcissime illusioni, leggendo pagine su pagine.

Prova a fingere meglio, credere di aver ancora fede.

Prova a fingere meglio, convincere chiunque della sua fede.


Che Dio sia lodato” ripete.

Puniscimi o Signore”


Bastonami con violenza “ ordina quasi, tremante.


Privata di limpidezza, lo accontento.


Lui ne gode e tiene il cazzo con una mano sola. Su e giù.


Bastonami e pisciami addosso”


Lui ne gode e lo accontento.


Che Dio sia lodato”

 
 
 

Squarci

Post n°18 pubblicato il 29 Settembre 2007 da exit83

 

72.La Favorita



Ghiaccia la mia lingua con spray refrigerante AETHYLCHLORID . Lega i miei polsi. Li lega e mi sfinisce, continua a picchiare con quella cazzo di cintura in cuoio o pelle o che cazzo ne so, materiale piuttosto ruvido, marrone o nera, colore indifferente. Sferza e vibro, sferza e vibro sferza e vibro.


Un Padre mi rapina, con occhi stretti e mille combinazioni , espressioni bocca quadra,tonda,esagonale, anagrammi anatomici. Globalizzo le sensazioni, sono Cosmo.


Cristo mi guarda e sputo altrove, per il sangue di Cristo. Ascoltami oh Signore.


La mia colpa fu risorgere, per terra un’aureola mai colta, ed è tempo di spirare.


Direzione Favorita.


Mi stringo nel maglione , ora e sempre nei secoli.


Il freddo mi paralizza le gambe ,radici storte e magre.


Una checca vuole seme .


Mi chiede se ne voglio anch’io.



All’istante fu Mattino. 

 
 
 

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