Così è, se mi pare!

annotazioni e pensieri in ordine sparso

 

 

Ciao

Post n°53 pubblicato il 20 Maggio 2012 da solounavoce

Mamma mia che effetto tornare qui... E' come ritornare in una casa abbandonata... Ci ripasso davanti per caso... Ho ancora le chiavi in tasca... Che faccio? Apro? Ma si, dai... La porta cigola, forse è il suo modo di darmi il bentornato... Quanti ricordi...

Ciao ragazzi, chi c'è?

 
 
 

AU VOIR

Post n°52 pubblicato il 17 Febbraio 2008 da solounavoce

E' stato bello avere un blog

E' stato un piacere "conoscere" alcune persone

e continuare a "frequentarle" fuori dal blog

Valeva la pena tenere questo diario,

per questo chiudo

STAVOLTA PER SEMPRE

ma non cancello nulla

 
 
 

PARADISI FISCALI

Post n°51 pubblicato il 07 Febbraio 2008 da solounavoce

Notizia di oggi, credo vera, in quanto riportata da diversi quotidiani e vari TG: Valentino Rossi ha "fatto pace" con il fisco!

Tradotto in soldoni: il nostro eroe ha evaso tasse per più di 100 milioni di Euro ('sticazzi!) e ha deciso di patteggiare con il fisco per il pagamento di 20 milioni - a rate!!! (complimentoni al fisco, così si fanno gli affari).

Tutto a posto, nulla è più dovuto, amici come prima, anzi: più di prima!

Mi ricordo che circa 7/8 mesi fa anche il signor Loris Capirossi "fece pace" con il fisco (lui siccome è meno bravo, simpatico, famoso, istrionico e soprattutto furbo del Dottore, ne evase "solo" qualche decina) pagando, seriamente e patriotticamente pentito (come "il Vale"), un quinto del dovuto.

Anche il quell'occasioni scrissi un post, dichiarando che anch'io avrei voluto fare (qui in Italia, unico vero paradiso fiscale) l'evasore fiscale!

A distanza di 8 mesi, "il piano" è ben avviato: mi sono messo a lavorare in proprio e ho avviato un'attività

Avviso fin d'ora il fisco che mi pentirò nel 2012 delle tasse che non avrò pagato nei 4 anni precedenti; come da illumininanti esempi, provvederò a versare in comode rate 1/5 dell'importo dovuto all'erario, naturalmente con sincero e patriottico pentimento.

 
 
 

PATAPUNFETE!

Post n°50 pubblicato il 21 Gennaio 2008 da solounavoce

E' caduto il governo!

Capirai che notizia inattesa... Chi l'avrebbe mai detto?

Nemmeno Nostradamus avrebbe mai potuto immaginare un simile evento.

Non è questione di destra o sinistra, o meglio, forse è proprio questione di destra e sinistra; si, perché in questo fantastico paese (minuscola voluta), che si ostina - chissà poi perché - a essere considerato tra quelli più "avanzati" (detto nel senso di rifiuto, avrebbe forse ragione d'essere...), dovrebbero esistere SOLO destra e sinistra (se non erro, si andò a votare in uno dei tanti, costosissimi ed inutilissimi referendum proprio per avere il famoso "bipolarismo"... mah!).

Invece no! I "partitini" come li/si chiamano (taluni con inspiegabile orgoglio), sono misteriosamente proliferati; non solo! Ognuno di questi, che porta in "dote" +/- l'equivalente in voti di un condominio, decide (leggi: ricatta) partiti che invece vantano milioni di elettori... Mistero tipicamente "itaGliano".

Prepariamoci quindi, matita in resta, ad andare nuovamente a votare!

Il guaio è che si rischia di andare a votare in fretta, tenendoci di fatto ancora questa pagliacciata di legge elettorale; e si, perché i partitini temono che se si dovesse fare una legge seria (ma signorini, di che vi preoccupate, siamo in itaGlia! Dove si è mai vista serietà nella politica?), loro sparirebbero in un nanosecondo, mentre il Berlusca sa che se si vota in fretta, al governo ci sale lui, matematico!

Alè! Venghino siorri venghino, il teatrino della politica è pronto per un nuovo giro, venghino siorri che c'è (sempre) da divertirsi, altro giro, altro regalo!

 
 
 

IL BIMBO CHE PORTA LA PALLA

Post n°49 pubblicato il 13 Gennaio 2008 da solounavoce

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Chi non ha mai avuto a che fare, almeno una volta, con "il bimbo che porta la palla"? (per le femminucce l'equivalente è la bimba che ha tante bambole).

Essendo un maschietto, scrivo del primo caso; si perché credo che di caso umano bisogna parlare...

Chi è il "bimbo che porta la palla"?

Piccola premessa (che sembrerà fantascienza per chi ha meno di 25 anni): quando ero bambino, proliferavano i campetti di periferia, vere e proprie alternative ai campetti da calcio presenti (qualcuno presente ancora oggi) in tutti gli oratori; in questi campetti ci si trovava "casualmente" agli orari più svariati, se non si sapeva cosa fare, si andava in uno di questi luoghi e in poco tempo si raccoglievano abbastanza bambini per fare una partita a calcio.

Ovviamente, essendo campi "liberi", non c'era il pallone (mentre invece in oratorio bastava andare a chiederlo al don); a volte questa mancanza si trasformava in un microdramma: come si gioca a pallone, se il pallone non c'è???

Ed ecco comparire LUI! Il bimbo con la palla...

L'oggetto del desiderio veniva messo a disposizione di tutti in cambio di un "arruolamento" in una delle due squadre; di malavolgia, il bimbo veniva messo nella squadra più debole, per "equilibrare" le compagini (le formazioni venivano fatte dai due capitani, che a turno - iniziava chi vinceva il "bim bum bam" - sceglievano i compagni tra la "rosa" dei presenti).

Si perché la prerogativa del bimbo con il pallone (fatte salve pochissime eccezioni) era di essere - molto - scarso nel gioco del calcio, una vera pippa!

Impossibile per lui sognare di fare il centravanti (a meno che al posto del mitico "Tango" in gomma dura si presentasse al campo con un pallone "originale" in cuoio, allora per i primi 5 minuti poteva anche fare il bomber!).

Il bimbo con il pallone era conscio che giocava solo perché forniva la materia prima, ma tutto sommato gli andava bene così; a lui il calcio piaceva, e se l'unico modo per praticarlo era quello di portare il pallone al campetto... Ben venga!

Il bimbo con la palla allora cercava di impegnarsi, di farsi apprezzare per doti tecniche che solo lui si riconosceva, o meglio: fingeva di riconoscersi; perché il bimbo con la palla era tutto sommato conscio dei propri mezzi, però ogni tanto gli piaceva credere di essere bravo, per darsi da se quelle gratificazioni che dagli altri - lo sapeva - non sarebbero mai arrivate.

Poteva poi capitare anche il che il bimbo con la palla si integrasse bene nel gruppo, che magari qualche capitano (distrattamente o per cause di forza maggiore) lo scegliesse per penultimo (qualche leggenda parla di una "seconda scelta" tra 6/7 possibilità, ma non è mai stata seriamente verificata).

Oddio, poteva poi capitare che il bimbo con la palla facesse un gol da cineteca (storia vera: ad un torneo tra bar, lo "sfigato" di turno, in campo negli ultimi 10 minuti di una partita che la sua squadra stava vincendo 4-0, fece un gol che a fine torneo fu premiato come il più bello!!!); poteva capitare che qualche spettatore (per prenderlo in giro o dicendo sul serio, al bimbo non importava granchè, faceva parte del gioco) lo nominasse suo "calciatore preferito"; capitava addirittura che la sua squadra vincesse il torneo...

A riportarlo bruscamente e crudelmente alla realtà, arrivava poi, puntuale e sacrosanto, il rimbrotto di qualche compagno di squadra o dell'allenatore, che gli ricordavano che continuava a non sapeva crossare o a stoppare la palla, non ostante anni di allenamenti e "pratica"...

Il bimbo con la palla era spesso dotato di particolare sensibilità, per questo, quando a fine partita sentiva fare i complimenti - meritati - ai compagni, mentre vedeva qualche pollice timidamente alzato, accompagnato da sorrisetti forzati, verso di lui, si chiudeva a riccio e ricordandosi e prendendo atto del suo "status", meditava di non presentarsi al campetto, cosa spesso pensata ma mai messa in atto perché a lui giocare piaceva.

Al giorno d'oggi, come scritto, non esistono più campetti di periferia, qualche tiro al pallone si può dare in qualche oratorio, dove un pallone lo si trova facilmente; il bimbo che porta la palla è andato via via estinguendosi, come le leggi della natura esigono, ma la metafora continua...

 
 
 

DECENNI

Post n°48 pubblicato il 07 Gennaio 2008 da solounavoce

Anche se siamo "già" al 7, praticamente l'anno vero e proprio inizia oggi, con la riapertura delle scuole e quella di tutte le fabbriche/uffici/bar/esercizi/palestre ecc...

2008... Se i numeri possono contare qualcosa, nel 1988 mi sono sposato, nel 1998 ho recitato per la prima volta e nel 2008 apro la mia attività di lavoratore autonomo(famiglia, hobby(amici) e lavoro, le tre cose che ritengo più importanti)... Mah!

Ancora buon anno a tutti

 
 
 

AUGURI

Post n°47 pubblicato il 23 Dicembre 2007 da agathacook
Foto di solounavoce

A tutti quelli che capitano per questo blog vorrei augurare un giorno di Natale come tanti altri giorni...

Spero e auguro invece che tanta serenità vi possa accompagnare per il resto dell'anno...

Auguri

 
 
 

SI RINGRAZIANO SENTITAMENTE LE COMPAGNIE TEATRALI PROFESSIONISTE

Post n°46 pubblicato il 14 Dicembre 2007 da solounavoce

Faccio parte di una compagnia teatrale amatoriale (o filodrammatica, secondo un modo dire generalmente più “pomposo” e personalmente più “brutto”…).

Con la compagnia abbiamo preparato la commedia di Neil Simon “Plaza Suite”; il lavoro è già stato portato in scena durante il 2007 (debutto 7/7) in 5 località.

Quello che scrivo da questo punto in poi, rappresenta SOLO il mio personale pensiero, mi prendo quindi la piena e totale responsabilità di quanto riportato.

Ieri, con la stessa leggerezza, formalità e semplicità con cui si mandano gli auguri di Natale, la signora P., detentrice dei diritti per la rappresentazione in Italia di “Plaza Suite”, ci invia una mail con la quale comunica di non poterci più autorizzare a portare in scena la commedia, in quanto i diritti stessi sono stati presi in esclusiva da una compagnia professionistica (andate a vedere chi sta rappresentando a Milano la commedia e saprete chi sono “i fenomeni”).

Punto!

Per la cronaca (come vedete nel box in alto “a teatro con”) avevamo già 6 date in programma per il 2008, impegni che ovviamente se ne vanno allegramente a puttane, assieme al lavoro “speso” per la preparazione della commedia, ai soldi spesi per costumi e allestimenti scenici, nonché alle programmazioni dei teatri in cui avremo dovuto esibirci.

Come noi, in giro per questo fantastico paese (minuscola voluta!), ci saranno almeno altre 100/1.000 compagnie amatoriali, delle quali non importa una sega ne agli Attori (???) professionisti, ne ai loro agenti, ne probabilmente ai vari legislatori che non riescono ad impedire che con puntuale regolarità si verifichino questi soprusi.

Gli Attori (???) professionisti (o i loro agenti o chi volete, cambia la forma ma non la sostanza) pare che si vogliano così cautelare dalla concorrenza; perché loro (poverini…) ci campano con questo ingrato mestiere, mentre ‘sti cazzo di filodrammatici, che un lavoro che permette di tirare fine mese già ce l’hanno, che vogliono? Girare impunemente per l’Italia a “rubare” spettatori alle compagnie di professionisti?

Ma di quale concorrenza stiamo parlando? Ma chi viene a vedere “gli Anti Nati” che fanno “Plaza Suite” quando a pochi chilometri c’è il grande Corrado Tedeschi che lo porta in scena? Mia madre e qualche mio amico, forse… Chi si fila “Il Teatro del Mosaico” che interpreta “Taxi a due piazze” mentre lo recita anche il favoloso Gianluca Guidi qualche paesino più in là? Ma siamo seri.

“Il teatro è un’arte, e l’arte è di tutti”; almeno così sembrerebbe emergere da alcune pompose dichiarazioni degli Attori (???) professionisti, che è molto facile, ruffiano e gratificante fare nel salotto televisivo di Costanzo, Vespa e compagni di merende vari… Diversa sembra però essere la realtà.

Sono comunque, ovviamente, d’accordo con questa affermazione.

Gli Attori (???) dimenticano però che la cultura, in paesini da 3.000 abitanti, all’interno di sale parrocchiali da 50 posti, lo portiamo noi Attori (!!!) amatoriali, non “loro”.

Noi Attori(!!!) amatoriali paghiamo la S.I.A.E. (pare che i proventi delle compagnie filodrammatiche coprano più dell’80% delle entrate) quanto gli Attori (???) professionisti, quindi anche dal punto di vista economico sarebbe il caso di lasciarci fare, no?

Che fastidio diamo?

Dite, per piacere la vostra, soprattutto se NON siete d’accordo con quanto ho scritto, convincetemi che sbaglio, che hanno ragione “loro”, che non è così… O almeno provateci!

 
 
 

COMPLIMENTONI!!!!!!!!

Post n°45 pubblicato il 29 Novembre 2007 da solounavoce
 

LA NOTIZIA

Il ministro della giustizia Clemente Mastella ha disposto un'indagine sul caso di Marco Ahemtovic, il rom che ad aprile scorso ubriaco travolse e uccise con la sua auto un gruppo di ciclisti uccidendone quattro. L'imputato, infatti, pur trovandosi agli arresti domiciliari (dove sconta la condanna a sei anni e sei mesi di reclusione) pubblicizza via internet prodotti col marchio "Linearom". "La scelta delle misure cautelari compete esclusivamente al Giudice - si legge in una nota del Ministero della Giustizia - e su di essa non sono possibili interferenze del ministro della Giustizia, e questo a prescindere dai sentimenti personali del Guardasigilli, che prova tristezza e sconcerto di fronte a chi sfrutta le proprie colpe e la morte altrui per acquistare notorietà e denaro".
Mastella, però sul caso di Marco Ahemtovic, "ha chiesto ai propri uffici di avviare accertamenti specifici sulle modalità del regime detentivo cui è attualmente sottoposto l'Ahmetovic, e sulla compatibilità di tale regime con lo svolgimento delle attività lucrative riportate dalla stampa".

OROLOGIO AHMETOVIC ALL'ASTA SUL WEB,PROTESTE- L'orologio "griffato" del Rom Marco Ahmetovic, è stato messo all'asta (e poi ritirato) sul portale Ebay. L'operazione è stata promossa dall'agente pubblicitario Alessio Sundas, per il quale il giovane rom "è diventato una star non per responsabililtà sua, ma della stampa". L'iniziativa, che prevede la vendita dell'orologio della "linea Rom" a 159 euro, sta scatenando le proteste non solo dei parenti delle vittime dei quattro ragazzini morti nell'incidente stradale avvenuto il 23 aprile scorso, ma anche di tutta la comunità locale e di molti parlamentari. Tra questi, il deputato del partito Democratico, Maurizio Fistarol, che ha chiesto al ministro della Giustizia Clemente Mastella di avviare un'indagine sulla licetà dell'operazione, e l'on. Gabriella Carlucci, di Forza Italia, che ha promosso un sit-in di protesta davanti la stessa sede del ministero a Roma, insieme ai familiari delle vittime di Appignano del Tronto e di altre tragedie della strada.
I JEANS- Ma torniamo all'abbigliamento. Giovanile la linea Romjeans. Sui modelli femminili sono stampati coltelli e pistole; su quelli maschili ci sono i simboli dei rom come l'elemosina. Per intraprendere la nuova attività, Ahmetovic ha firmato un contratto che gli garantirà 30 mila euro, mentre l’azienda che produce gli occhiali gli ha chiesto di girare degli spot. Per questo Ahmetovic ha chiesto al Tribunale il permesso di lasciare per un giorno gli arresti domiciliari in un residence di San Benedetto del Tronto, dove l’uomo è stato consegnato a seguito della condanna. Scatenando l’inchiesta voluta dal ministro della Giustizia Clemente Mastella. Ma questo non turba per ora la promozione della linea reclamizzata da Ahmetovic. L'agente ha già pronto il tariffario: confezione piccola di profumo 22 euro, la grande 30. Orologio 159 euro (come quello all’asta su Ebay), occhiali e jeans intorno agli 80.

L'INIZIATIVA

Non comprate quei jeans!!

Il fatto che il volto del giovane romeno possa trovarsi su dei cartelloni pubblicitari, e che qualcuno sia disposto a pagare un cachet di 30.000 euro, stando alle indiscrezioni, perchè lui faccia da testimonial, sta suscitando indignazione di tutti.

per il ricordo “DEI QUATTRO ANGELI” FATE GIRARE QUESTO MESSAGGIO

NON COMPRATE QUEI JEANS!!

NEMMENO PER BRUCIARLI

 
 
 

BOB A VERONA

Post n°44 pubblicato il 25 Novembre 2007 da agathacook

Rieccomi! Sono tornato. Come “dove sei stato?”, ma i quotidiani non li leggete??? Ero a Verona, a fare il corso di “start-up” per la nuova attività (ho scoperto solo “in loco” come si scriveva ‘sta cosa inglesinformatica e cosa volesse dire, quando mi hanno invitato al corso credevo si scrivesse “star-tap” e fosse una sorta di presa in giro nei confronti della mia non eccelsa statura…

Dunque, il corso, è stata una “fulimmersciòn” (non mi hanno insegnato come si scrive, ma ho capito cosa vuol dire) di 5 giorni, per capire esattamente quale tipo di lavoro mi/ci aspettava e come funziona “il giochino” basato sui siti internet offerti alle aziende ed il loro corollario di utilizzi e servizi.

Per il sottoscritto è stato molto importante perché ho imparato il significato di decine di termini di inglesinformatica che fino ad allora mi ero limitato a sentire e qualche volta (però a bassa voce) persino a citare… (un termine per tutti: ho scoperto con sgomento che “computer” si scrive senza “i”!!!).

Il viaggio verso Parona di Verona (quella è la “lochesciòn” del corso) è stata una piccolissima odissea, ma cosa pretendo se scelgo quale mezzo di trasporto il treno…

Conoscendo il mio pollo/treno, ho preso il treno da Vigevano per Milano quasi tre ore prima della partenza del treno Milano/Verona (si sa mai…); ovviamente, direi murphianamente, quando non t’importa una sega che il treno sia in ritardo, la puntualità arriva a toccare vette che nemmeno Svizzeri e Giapponesi.

Dovendomi dunque sciroppare circa un’ora e mezza nella calda, accogliente, pulita e tranquilla Stazione Centrale di Milano, ho cercato un bar dove fare colazione… Erano/sono praticamente tutti a cielo aperto, con il personale bardato e vestito come se dovesse andare al Polo Nord (solo un paio sembravano al chiuso, ma dentro c’era un affollamento che nemmeno sulla Salerno/Reggio Calabria a Ferragosto). Trovato un luogo che mi sembrava al riparo dai monsoni, ho fatto la mia colazione, rigorosamente in piedi, con la valigia tra le gambe (è comodissimo, vi consiglio di provarlo). Mentre ero li, una signorina si è avvicinata al banco e ha chiesto, in inglese, un caffè. Dunque… Stazione Centrale… Milano… Il mondo che va e viene… Multietnicità elevata all’ennesima potenza… Le stavano rifilando di ogni, a questa poveretta, commentando ogni suo rifiuto di prodotto offerto con un “eh, parli straniero, noi non capiamo, spiegati!”.

Fatta colazione, ero tentato di bermi d’un fiato una grappa (intesa come bottiglia), per riuscire a decongelare il cibo ed il cappuccino ingurgitato, che si “cristallizzava” per il freddo, man mano che scendeva nello stomaco; ho poi pensato che non fosse il caso (più che altro facendo un rapido calcolo/rapporto di quanto mi sarebbe costata in rapporto al costo dell’accoppiata panino/cappuccino), quindi mi sono messo a pascolare per la Centrale, seguito dal fido trolley, ascoltando musica in cuffia (anche perché se per sbaglio mi fossi fermato per più di 5 minuti, il freddo mi avrebbe inesorabilmente ridotto ad un blocco di ghiaccio – i famoso “nano ghiacciato”!).

.

- continua -

 
 
 
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