VERDI DI TIVOLIad uso e consumo degli ecologisti Tiburtini |
QUELLO CHE VALE PER CORCOLLE DEVE VALERE ANCHE P
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DISIMBALLIAMOCI
Basta con gli imballaggi inutili ed eccessivi! Disimballiamoci è la campagna di Legambiente sull’importanza di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti.
Gli imballaggi, che paghiamo ben due volte (con la spesa e quando li dobbiamo smaltire), costituiscono infatti il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti degli italiani. Montagne di imballaggi che potremmo risparmiare alle nostre tasche e alla salute del pianeta, alleggerendo il sacchetto della spesa e quello della spazzatura.
L’imballaggio ha delle funzioni ben precise, come conservare la qualità, garantire il trasporto e informare sulla composizione e sulla tracciabilità del prodotto. Sempre di più però l’imballaggio viene usato in maniera eccessiva come veicolo per attirare l’attenzione del consumatore.
Con “Disimballiamoci” i volontari di Legambiente si danno appuntamento fuori dai supermercati, ipermercati e centri commerciali per sensibilizzare le catene di distribuzione e i cittadini sull’uso eccessivo delle confezioni, invitandoli a consegnare almeno un imballaggio inutile tra quelli acquistati. È anche l’occasione per rilanciare e diffondere le buone pratiche per la riduzione degli imballaggi, ancora troppo poco conosciute, come i dispenser per la vendita di detersivi, latte, acqua e altri generi alimentari sfusi o alla spina.
GREENPEACE
BALENE: SANTUARIO MAR LIGURE E' UNA FOGNA ROMA - Il santuario dei cetacei è diventato una discarica: l'area del mar Ligure che sarebbe dovuta diventare un paradiso per balene e delfini è "inquinata da batteri fecali in alto mare". Questo tipo di inquinamento, insieme al "traffico marittimo incontrollato" con velocità vicine "ai 70 km/h", ha comportato una diminuzione del 75% degli avvistamenti di balenottere e del 50% di stenelle.
L'assenza di "regole" e la mancanza di "un piano di gestione" hanno trasformato il santuario in "una fogna a cielo aperto". Questa l'accusa di Greenpeace nel dossier 'Balene a perdere', presentato oggi a Roma, frutto della ricognizione dell'agosto scorso nella zone del santuario a bordo della Arctic Sunrise. A 16 anni di distanza dall'ultimo monitoraggio (nel 1992 le balenottere erano circa 900 e le stenelle comprese tra 15.000 e 42.000), balene e delfini potrebbero realmente essere diminuiti: dopo 1.200 chilometri di navigazione, di balenottere se ne sono viste soltanto 13 (un quarto rispetto alle attese e non sufficiente a elaborare una stima sulla popolazione), mentre il range di stenelle si è attestato tra 5.000 e 21.000 esemplari (é calata anche la media del numero di individui presenti nel gruppo, da 22,5 a 7,5).
Le cause della diminuzione di cetacei nell'area del santuario sono diverse. L'inquinamento: in due aree è stata rilevata una forte "contaminazione di batteri fecali" oltre i valori ammessi per la balneazione (100 colonie/100 ml). Provenienti non da terra ma, presume Greenpeace, dallo scarico di traghetti e navi da crociera. Un tipo di sversamento che, oltre a essere persistente specie d'estate, colpisce la salute dei cetacei: sono animali immunodepressi, cioé raccolgono e assorbono le contaminazioni presenti in mare. L'intenso traffico incontrollato: "navi di 100-150 metri e traghetti che corrono a 70 km/h con il rischio di impatto con i cetacei e l'emissione di forti rumori". E anche un'attività di 'whale watching' svolta "in modo pericoloso", così come "la pesca illegale". Ma, quello che manca, è soprattutto "un ente di gestione" nonché la predisposizione di un piano di tutela per non lasciare che questa zona del Mediterraneo rimanga "una scatola vuota senza regole e controlli", creando una grande riserva marina d'altura.
Cosa che, conclude Greenpeace, renderebbe impossibile "l'insediamento della prima area industriale offshore: il rigassificatore di Pisa-Livorno" proprio all'interno del santuario. L'associazione dell'arcobaleno, impegnate nelle aree marine, chiede che sia sottoposto a tutela il 40% del Mediterraneo
Post n°408 pubblicato il 11 Febbraio 2010 da verdi.tivoli
Energia Il governo approva il decreto che fissa i criteri per il ritorno dell'atomo nel nostro Paese. Ma sui siti è ancora mistero |
Post n°406 pubblicato il 26 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Venerdì 22 gennaio scorso una moria di pesci, l’ennesima, è stata segnalata nel tratto del fiume Aniene che va da Cineto a Mandela. Un sopralluogo immediato è stato attuato dalle Guardie Particolari Giurate Volontarie Ittiche dell’Arci Pesca F.I.S.A. Le condizioni dei pesci denotavano un evidente avvelenamento da cloro il cui odore era percepibile nell’acqua all’altezza di Cineto. Successivamente sul posto giungevano gli Agenti del Corpo Forestale, un tecnico dell’Arpa Lazio e tecnici dell’Acea poiché il fenomeno era avvenuto all’altezza delle vasche di clorazione dell’Acquedotto Marcio. Un sopralluogo congiunto di Guardie giurate Arci-pesca ed agenti della Guardia Forestale è avvenuto anche oggi. Il Comitato per l’Aniene ritiene che occorre un controllo più specifico ed accurato sul corso del fiume e dei suoi affluenti lungo i quali, episodi di inquinamento si ripetono, impunemente, con troppa frequenza depauperando il prezioso patrimonio ittico che nel fiume vive. Le preoccupazioni relative alle captazioni di ulteriori quantità di acqua sorgiva dalle sorgenti del Pertuso si collegano ai periodici fenomeni di inquinamento che causano l’asfissia dei pesci e la distruzione di insetti e piante per lunghi tratti. Lasciamo immaginare gli effetti disastrosi di tali fenomeni in condizioni di emergenza idrica e quindi di minimo deflusso di acqua nel letto del fiume. Il Comitato per l’Aniene ringrazia le stazioni del Corpo forestale dello Stato presenti nel territorio e le Guardie Giurate Volontarie dell’Arci-pesca per il supporto indispensabile che offrono, tra difficoltà di ogni genere, alla tutela del fiume |
Post n°405 pubblicato il 22 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Si va al voto. Si è conclusa l’avventura di Giuseppe Baisi alla guida della città di Tivoli. La franchezza impone delle considerazioni. L’ amministrazione Baisi, è stata rappresentata da una Giunta in cui i Verdi non hanno avuto nessun tipo di incarico né di riconoscimento, una Giunta che non verrà certo ricordata per le sue politiche ambientali, sicuramente gli ecologisti la ricorderanno per l’amministrazione che, con il voto favorevole anche della sinistra radicale, ha approvato la lottizzazione Nathan. Eppure siamo convinti che in cuor suo il Sindaco avrebbe voluto fare di più per la salvaguardia dell'ambiente e non solo, se non fosse stato condizionato da azioni esterne poco trasparenti. I Verdi di Tivoli ritiengono che sia arrivato il momento di rimboccarsi le maniche, per lavorare insieme, con coraggio, coerenza e spirito critico, con l'obiettivo di uno sviluppo sostenibile della città, condiviso e partecipato dal basso, dove ogni cittadino, attraverso i processi virtuosi di Agenda 21, possa essere coinvolto e responsabile delle decisioni politiche della città che mettano al primo posto, il bene comune, la risorsa naturale, da trasmettere intatta alle generazioni future, come condizione necessaria e sufficiente per uno sviluppo sostenibile della città. I verdi sono disponibili a condividere con altri gruppi questi obiettivi, in una eventuale nuova coalizione che abbia il coraggio di metter da parte uomini ed interessi che nulla hanno avuto e hanno a che vedere con gli interessi sostenibili della città. |
Post n°404 pubblicato il 18 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Equidistanti………………..NO GRAZIE? I Verdi di Tivoli, pur esprimendo insoddisfazione per l’ azione amministrativa, in particolare in campo ambientale, fin qui portata avanti dalla giunta guidata da Giuseppe Baisi, pur ritenedo che la crisi amministrativa sia generata da dinamiche tutte interne al Partito Democratico, ritengono che sia compito di una forza politica coerente e leale ,riconfermare la fiducia al Sindaco Baisi , scendendo in campo al suo fianco, auspicando una soluzione alla crisi, dove possibile, che eviti il ricorso alle urne, con il conseguente rischio di consegnare la Città alla destra. Renato Sabini portavoce dei Verdi di Tivoli.
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Post n°403 pubblicato il 17 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Alla presenza del Sindaco di Tivoli, Giuseppe Baisi, del Presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, finalmente è stato inaugurato l'Ecocentro alla "Prece". Il Presidente dell'ASA, Giuseppe Di Tomassi, ha consegnato ai Tiburtini un nuovo importante strumento per la raccolta differenziata. Va sottolineato che , il centro è energicamente autosufficiente, grazie ad un impianto eolico, e che è munito di un impianto di fito-depurazione. Ci sono voluti ben Nove anni per realizzare quest'opera. Tra manifestazioni contro ,artatamente organizzate, da falsi ambientalisti, in comunella con abusivi e militanti di destra, i tiburtini hanno dovuto attendere ben nove anni per poter ottenere un normale strumento destinato a migliorare la raccolta differenziata. |
Post n°402 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
DECRETO: TV; BONELLI (VERDI), CHI HA INTERNET RISCHIA PAGARE CANONE |
Post n°401 pubblicato il 14 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Sull'elenco dei siti dove costruire le centrali nucleari il governo continua a prendere in giro gli italiani. La mappa esiste ed è nelle cassaforti |
Post n°400 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
DA VERDI ESPOSTO A UNIONE EUROPEA PER VERIFICARE RISPETTO DIRITTI UMANI "A Rosarmo la N'drangheta ha cominciato l'attacco agli immigrati, dopo che li aveva sfruttati per anni, mentre lo stato ha completato l'opera". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Nelle ultime ore abbiamo assistito ad una vera e propria deportazione di massa di immigrati aggrediti e presi a fucilate nei giorni scorsi ed, infine, fatti passare per responsabili di quanto accaduto. Quello che è successo a Rosarno è immorale ed ha un unico vincitore: la criminalità organizzata che dopo aver sfruttato per anni attraverso il capolarato gli extracomunitari è riuscita nell'opera di cacciarli via, con l'aiuto del governo". "Su quanto è accaduto in questi giorni in Calabria, sul comportamento del governo italiano, ed in particolare del ministro degli Interni, presenteremo un esposto all'Unione Europea per verificare il rispetto dei diritti umani - ha concluso Bonelli -. E' necessario che ci sia un'indagine internazionale su quello che è accaduto e sul comportamento del governo italiano". |
Post n°399 pubblicato il 11 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Previsto nella bozza, promesso dal ministro Brunetta, il mezzo di azione collettiva da far valere nei confronti della pubblica amministrazione scompare dal testo ufficiale pubblicato in Gazzetta. Ora sul mistero indaga il Codacons |
Post n°398 pubblicato il 07 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
"Anche l'Italia ha avuto la sua piccola Cernobyl: la centrale del Garigliano. In questa centrale si verificarono, infatti una serie impressionanti di incidenti che portarono alla chiusura dell'impianto nel '78. Nel 1976 l'acqua del fiume Garigliano (in piena) riuscì a penetrare nel locale sotterraneo dove erano depositate le scorie radioattive. In questo modo furono contaminati più di un milione di litri d'acqua finiti poi in mare e nella nella campagna. Nel 1979 si verificò un incidente analogo, mentre nel novembre del 1980 (a centrale già chiusa) le insistenti piogge provocarono infiltrazioni che al deflusso delle acque piovane portarono con se grandi quantità di Cesio137". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "Mentre nessuno si è occupato di studiare gli effetti sul territorio e sulla popolazione locale di tutta questa serie di incidenti il governo ora vuole costruire addirittura una nuova centrale sulle macerie di quella che detiene il primato di incidenti in Italia". "Per questa ragione noi Verdi abbiamo organizzato un presidio alla Centrale del Garigliano in cui presenteremo un dossier su quello che è accaduto in quell'area - continua Bonelli -. La nostra mobilitazione contro il nucleare, dannoso, pericoloso e costosissimo continuerà con forza fino a quando questa pericolosa avventura non sarà fermata dal referendum popolare". "Chiedo a tutti i presidenti uscenti del centrosdinistra di dichiarare il proprio territorio indisponibile per le centrali atomiche volute dal governo Berlusconi - ha concluso Bonelli -. Sono sicuro che i cittadini apprezzaranno questo impegno. D'altronde il 'No' ad un nucleare obsoleto radiattivo pericoloso ed antieconomico non può non essere alla base delle intese programmatiche per le prossime regionali". |
Post n°397 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
"Valutiamo molto positivamente la decisione di Emma Bonino di candidarsi alla Presidenza della Regione Lazio e crediamo che tutto il centrosinistra |
Post n°396 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Fantapolitica Il Pdl diventerà il Partito dell'amore, ma solo dopo una serrata trattativa di La Russa, Bondi e Verdini con Schicchi. Intanto, Adriano Celentano diventa leader di Italia ecologia. Scenario semiserio della politica del futuro dopo aver annunciato le sue nozze con Noemi. finalmente potranno avere il loro coronamento dopo tante sofferenze. Un bimbo verrà alla luce e Villa Certosa sarà il nido d'amore dopo tante maldicenze e a domande che mai hanno avuto una risposta a partire da quelle del quotidiano Repubblica. che non lo hanno dimenticato, da Putin a Muhammar Gheddafi. oggi ha ritrovato se stesso. La politica italiana, che prima del 2010 era paralizzata da scontri istituzionali, di piazza, da un rischio di tenuta democratica delle istituzioni oggi sembra ritrovare una sua serenità dopo questo fatto straordinario: l'amore tra Berlusconi e Noemi. Chi l'avrebbe mai detto? nel No-Bday, processi, le urla di Di Pietro a far "dimettere" il cavaliere. Ma è l'amore... ma Partito dell'amore. e Buzzi, che del Partito dell'amore furono i fondatori insieme a Moana Pozzi, da parte di La Russa, Bondi e Verdini, i tre coordinatori del vecchio Pdl. una cospicua cifra pagata siano stati ceduti i segreti dell'amore. non hanno mostrato interesse lasciando il campo libero al Pdl oggi Partito dell'amore. Troppo impegnati a riprendersi il potere e la guida del Paese, perché sanno che con l'amore non si vince. aver capito che questa linea avrebbe portato alla sconfitta e per questo risulta che sia stato accolto definitivamente nella comunità di recupero di don Gelmini. Casini concludevano un accordo che passerà alla storia politica. veniva deciso l'assetto politico istituzionale che porterà la coalizione bianco-rossa alla guida del Paese. Casini alla presidenza della Repubblica, D'Alema alla guida del governo, Di Pietro presidente della Camera dei deputati. calotte polari dell'Artico e dell'Antartide, la deforestazione avanza e le nostre città sono paralizzate dal traffico e dallo smog che avvelena i polmoni degli italiani. continuità con il precedente esecutivo. Il Ponte sullo Stretto continua a essere finanziato, il corridoio tirrenico maremmano idem, la caccia viene liberalizzata e i precari continuano a essere precari e rimangono a casa con mamma e papà fino a 50 anni. che sulle infrastrutture non potevano esserci differenze tra destra e sinistra e che solo quei "rompiballe" degli ambientalisti del no potevano opporsi. sono le differenze sul piano del governo con l'accordo delle fraschette? Gli ecologisti del Pd, con coraggio, oseranno e diranno che così non si può andare avanti ed è giunto il momento di cercare nuovi approdi, i meet up di Grillo chiederanno a gran voce l'unità degli ecologisti, Pannella ne sarà il saggio stimolatore, i Verdi il piccolo motore ecodesiel (biocarburante prodotto da filiera corta) e la novità forte del 2010 sarà che tutti, da ecodem a meet up di Grillo, Radicali, Verdi, associazioni daranno vita a "Italia ecologia". A guidarla sarà Adriano Celentano. alla rivoluzione verde. Prisencolinensenciusol... Auguri a tutti gli italiani. |
Post n°395 pubblicato il 02 Gennaio 2010 da verdi.tivoli
Tivoli, sabato 2 gennaio 2010
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Post n°394 pubblicato il 31 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
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Post n°393 pubblicato il 23 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
NUCLEARE: BONELLI (VERDI), GOVERNO CONTINUA CON TRUFFA DA 1000 EURO A FAMIGLIA |
Post n°392 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
Comunicato Stampa Tivoli, dicembre 2009
Vorremmo svolgere alcune considerazioni attorno due circostanze proprie di questi giorni. Quanto è accaduto in P.zza Duomo a Milano e quanto accade qui a Palazzo San Bernardino. Fatti e circostanze che girano attorno protagonisti certamente diversi ma che investono il senso della politica ed il ruolo delle forze del centro e della sinistra di questo paese. Noi non ci nascondiamo ed invitiamo gli altri a non nascondersi dietro il dito del falso moralismo e perbenismo, accorrendo al capezzale dell’illustre ferito, partecipando alla gara degli attestati di solidarietà. Certo la pietà è sentimento naturale, ma da qui a ricostruire le vicende politiche attuali ammantando tutto di un mieloso buonismo, ce ne deve correre. Una sola considerazione su tutte: chi a parole cerca oggi di allontanare la violenza dallo scontro politico, non è in buona fede. Da una parte e dall’altra delle barricate. Tanto chi tra “palle e coglioni” ha rispolverato lo stile ducesco dei tempi che furono, tanto chi giusto 5 giorni fa ciarlava di strumenti eccezionali per impedire che si stravolga la Costituzione ed il sistema di equilibrio dei poteri repubblicani, come faceva l’On. Franceschini commentando l’ennesimo delirio del presidente del consiglio da Bonn. La violenza è entrata a pieno titolo non solo nello scontro politico, è entrata nella nostra vita di tutti i giorni almeno da quando l’On. Dalema decise di bombardare Belgrado, contraddicendo lo spirito e la sostanza dell’art. 11 della Costituzione che ripudiava la guerra come mezzo di risoluzione delle controversie politiche internazionali. O dalle prime missioni dei nostri Tornado sull’Irak nel 1991, per le quali Dossetti, antifascista e costituente, si sentì in dovere di rompere il suo trentennale silenzio, avvertendo allora inascoltato i pericoli che oggi attraversiamo. La violenza, quella vera, è quella che respirano le centinaia di migliaia di stranieri ai quali una legge infame vuole contestare il reato di clandestinità. La violenza che ha subito Sher Khan, mediatore culturale e leader dei pakistani d Roma ucciso dal freddo di una queste notti gelide, gettato in clandestinità da una legge che non gli ha rinnovato dopo 20 anni di permanenza nel nostro paese, il permesso di soggiorno. La violenza è quella che subiscono le centinaia di migranti ai confini di questo infame paese che nega l’asilo a chi scappa dalla guerra e dalla fame solo per compiacere le camicie verdi padane. La violenza è quella che subiscono le donne alle quali viene negato l’utilizzo della pillola abortiva, ultimi in Europa e solo per motivi di bassa convenienza elettorale. La violenza è quella che subiscono gli operai di Termini Imerese, i precari dell’Eutelia, della Videocolor di Anagni, dell’ISPRA di Roma, le centinaia di migliaia di precari della pubblica amministrazione, insegnanti compresi, ai quali è stato negato il rinnovo dei contratti di lavoro. La violenza è quella che subisce un’intera generazione di ragazzi esclusi dalla speranza. Tagliati fuori dal mondo del lavoro e della conoscenza. Per i quali il futuro si annuncia peggio della storia dei loro padri. La violenza è quella che hanno subito in galera i Cucchi, gli Albovrandi, i Bianzino fino a morire per pochi grammi di erba o fumo, in nome di una lotta alla droga tanto ideologizzata quanto inutile. Questa violenza evoca e chiama altra violenza. E pensare che ad agirla possano essere i Di Pietro o i Bersani, è semplicemente ridicolo. Questa violenza è parte e protagonista della Storia con l’esse maiuscola, quella che libera gli oppressi e redime gli oppressori. E tanto più Tartaglia, con tutta la sua follia, è dentro questa Storia, quanto lo sono fuori gli inutili oppositori di Berlusconi. Soltanto cogliendo la sete di giustizia sociale che le disuguaglianze crescenti stanno alimentando, potrà cessare questa spirale oggi appena agli inizi. Della necessità di cogliere l’essenza dello scontro politico in atto, che non è scontro tra tifoserie calcistiche, ma scontro di interessi e di bisogni sociali confliggenti, occorre farsi carico anche da queste stanze. Stanze troppo abituate ad una rappresentazione sociale distorta e caricaturale, lontana dai bisogni delle persone vere. A noi sembra che dentro il Comune ci siano solo piccoli poteri attenti a guadagnare spazi di consenso col bilancino dell’interesse particolare piuttosto che su un progetto generale di cambiamento. E allora non c’è crisi a vederla con gli occhi della politica che guarda soltanto a se a stessa più che guardare alla città e ai bisogni che essa esprime. In crisi, vera e profonda, c’è un progetto di cambiamento iniziato 10 anni fa, un progetto che non è stato causa ma prodotto del disfacimento dei partiti in tante piccolissime camarille, per i tanti personaggi convinti che solo la somma e non la sintesi fosse motore della capacità di costruire consenso ad un’idea di città diversa. In crisi è finito quel progetto di cambiamento per l’incapacità di scegliere priorità, tempi e modi della politica locale. Noi di questa crisi allora non ci sentiamo né attori, né protagonisti. Quello che avevamo da dire lo abbiamo cominciato a dire appena dopo un anno di vita di questa amministrazione, individuando le ragioni della crisi di questi giorni con anticipo perché già allora vedevamo l’incapacità di assicurare continuità con l’azione dell’amministrazione precedente. La crisi, quella vera, quella che ci contesta il popolo di questa città, si è prodotta nella incapacità di questa amministrazione di dare rappresentazione ai bisogni che la città stessa esprime. Si è prodotto un generale arretramento delle politiche di integrazione sociale per l’incapacità di assicurare continuità politica, amministrativa e finanziaria alla costruzione e al potenziamento della rete dei servizi di welfare territoriale, smantellando i tavoli di progettazione partecipata, ignorando le istanze del terzo settore, cancellando la pianificazione dall’orizzonte della pratica amministrativa, palesando l’incapacità di andare a cercare i soldi dove stanno. Si è verificato un arretramento sulle politiche dell’immigrazione, il blocco del gemellaggio con quella che è la città dalla quale provengono il 90% dei nostri concittadini di origine rumena è solo un esempio, l’incapacità di gestire l’emergenza Stacchini senza altri strumenti se non quelli di ordine pubblico, è un altro esempio. Per non dire dell’arretramento sulle politiche giovanili partecipate, con la fine dell’esperimento del forum delle politiche giovanili. Ritardi. Arretramenti da un lato e grandi travisamenti dall’altro, come quello che riferisce di un piano casa realizzato solo con lo strumento dell’edilizia convenzionata. Era febbraio del 2008 quando la Giunta Vincenzi adottò con delibera un piano casa che prevedeva lo sviluppo di interventi di edilizia popolare in accordo e coordinamento con l’Ater Roma e Lazio. Oggi, in piena crisi economica generale e quindi con l’acuirsi dei bisogni relativi alla casa, parlare di edilizia convenzionata ed in cooperativa significa rifare l’errore già compiuto 35 anni fa, qua dentro, da un partito comunista italiano non più capace di leggere i bisogni sociali quanto in grado di assecondare interessi clientelari e particolari. La coop Conti di cui paghiamo il salato conto, non è che un esempio. Con l’edilizia convenzionata si potrà dare una casa a chi una casa bene o male anche in affitto, può permettersela. Ma se non costruiamo case popolari o non le troviamo da qualche parte, le 300 famiglie iscritte nel nostro albo degli assegnatari, una casa non la troveranno mai. In questi giorni in molti vorrebbero arruolarci tra le truppe che si contendono le due parti dello scontro in atto. Come sempre noi sceglieremo la nostra strada in completa autonomia. Continuando a camminare al fianco di chi abbia ancora interesse e voglia di realizzare quanto sta scritto sul programma amministrativo che abbiamo proposto ai tiburtini. Anche lontani dai settari e anacronistici ideologismi di chi nel momento dello scontro presenta le proprie dimissioni, senza aver capito neanche cosa ci sia stato a fare in amministrazione fina a quel momento, in nome di cosa e in rappresentanza di chi. |
Post n°391 pubblicato il 21 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
"Serve un'immediata inchiesta parlamentare sui disservizi delle Ferrovie dello Stato". Lo chiede il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che spiega: "Quello che sta avvenendo negli ultimi giorni, con i pendolari che devono subire disagi inaccettabili e per i forti ritardi dell'Alta Velocità, su cui negli ultimi anni sono stati investiti decine di miliardi di euro, è gravissimo".
"In questi ultimi mesi - continua il leader del Sole che ride - abbiamo assistito ad una gestione assurda e vessatoria da parte delle Ferrovie nei confronti dei 2 milioni di cittadini che quotidianamente si spostano per studio o per lavoro a cui sono state sottratte linee ferroviarie e risorse a vantaggio dell'Alta Velocità su cui viaggiano circa 30 mila passeggeri".
"Noi Verdi - conclude Bonelli - chiediamo che il Parlamento se ne occupi immediatamente e che vengano finalmente destinate le risorse necessarie per l'acquisto di nuovi treni e linee per i pendolari che, oggi, ricevono un trattamento non degno di un paese civile". |
Post n°389 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
Castel Madama(roma) ennesimo abbandono di cuccioli Thelma e Luisa Oggi ero così felice dell'adozione di Lilli ora Diva, ma è stata di breve durata... ennesimo caso di abbandono di cucciole a Castel Madama, abbandonare due cucciole con una temperatura esterna sotto lo zero la notte, è nevicato nelle montagne circostanti, E' DA CRIMINALI. Più tardi le porterò in visita dalla mia veterinaria di fiducia e vi aggiornerò sulle loro condizioni, età, ecc... comunque sono una taglia media, età approssimativa meno di 2 mesi ... Thelma è la più scatenata, Luisa è più calma e ricerca solo un posticino dove dormire calda calda. per informazioni chiamare il 348 5788100 mail liberitutti@email.it aggiornamenti nelle prossime ore ! |
Post n°388 pubblicato il 18 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
Massimo Serafini (Comitato scientifico Terra) IN FONDO. Se i black block spaccano le vetrine, i decisori politici spaccano il pianeta. Viviamo tempi bui, nei quali, chi comanda esibisce arroganza e sopraffazione. Ma perché, mi chiedo, in Danimarca, uno dei paesi nord europei, famosi perché simbolo di democrazia e esempio di tutele sociali, c’è un governo che ogni giorno fa picchiare e arrestare persone che vogliono solo un accordo sul clima, cioè il bene di chi abita, e soprattutto abiterà, la terra? Non si risponda, per giustificare tanta repressione, che ci sono i demenziali black block, perché gli “sfasciatori” più pericolosi sono quelli che la polizia difende, cioè i decisori politici, che non spaccano vetrine, ma il pianeta. Non tutti i decisori naturalmente, ma essenzialmente quelli dei paesi ricchi e fra questi, pur con diverse responsabilità, anche Cina ed India. |
Post n°387 pubblicato il 16 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
BONELLI (VERDI), NO BAVAGLIO ALLA RETE |
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