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DISIMBALLIAMOCI
Basta con gli imballaggi inutili ed eccessivi! Disimballiamoci è la campagna di Legambiente sull’importanza di ridurre alla fonte la produzione di rifiuti.
Gli imballaggi, che paghiamo ben due volte (con la spesa e quando li dobbiamo smaltire), costituiscono infatti il 60% del volume e il 40% del peso dei rifiuti degli italiani. Montagne di imballaggi che potremmo risparmiare alle nostre tasche e alla salute del pianeta, alleggerendo il sacchetto della spesa e quello della spazzatura.
L’imballaggio ha delle funzioni ben precise, come conservare la qualità, garantire il trasporto e informare sulla composizione e sulla tracciabilità del prodotto. Sempre di più però l’imballaggio viene usato in maniera eccessiva come veicolo per attirare l’attenzione del consumatore.
Con “Disimballiamoci” i volontari di Legambiente si danno appuntamento fuori dai supermercati, ipermercati e centri commerciali per sensibilizzare le catene di distribuzione e i cittadini sull’uso eccessivo delle confezioni, invitandoli a consegnare almeno un imballaggio inutile tra quelli acquistati. È anche l’occasione per rilanciare e diffondere le buone pratiche per la riduzione degli imballaggi, ancora troppo poco conosciute, come i dispenser per la vendita di detersivi, latte, acqua e altri generi alimentari sfusi o alla spina.
GREENPEACE
BALENE: SANTUARIO MAR LIGURE E' UNA FOGNA ROMA - Il santuario dei cetacei è diventato una discarica: l'area del mar Ligure che sarebbe dovuta diventare un paradiso per balene e delfini è "inquinata da batteri fecali in alto mare". Questo tipo di inquinamento, insieme al "traffico marittimo incontrollato" con velocità vicine "ai 70 km/h", ha comportato una diminuzione del 75% degli avvistamenti di balenottere e del 50% di stenelle.
L'assenza di "regole" e la mancanza di "un piano di gestione" hanno trasformato il santuario in "una fogna a cielo aperto". Questa l'accusa di Greenpeace nel dossier 'Balene a perdere', presentato oggi a Roma, frutto della ricognizione dell'agosto scorso nella zone del santuario a bordo della Arctic Sunrise. A 16 anni di distanza dall'ultimo monitoraggio (nel 1992 le balenottere erano circa 900 e le stenelle comprese tra 15.000 e 42.000), balene e delfini potrebbero realmente essere diminuiti: dopo 1.200 chilometri di navigazione, di balenottere se ne sono viste soltanto 13 (un quarto rispetto alle attese e non sufficiente a elaborare una stima sulla popolazione), mentre il range di stenelle si è attestato tra 5.000 e 21.000 esemplari (é calata anche la media del numero di individui presenti nel gruppo, da 22,5 a 7,5).
Le cause della diminuzione di cetacei nell'area del santuario sono diverse. L'inquinamento: in due aree è stata rilevata una forte "contaminazione di batteri fecali" oltre i valori ammessi per la balneazione (100 colonie/100 ml). Provenienti non da terra ma, presume Greenpeace, dallo scarico di traghetti e navi da crociera. Un tipo di sversamento che, oltre a essere persistente specie d'estate, colpisce la salute dei cetacei: sono animali immunodepressi, cioé raccolgono e assorbono le contaminazioni presenti in mare. L'intenso traffico incontrollato: "navi di 100-150 metri e traghetti che corrono a 70 km/h con il rischio di impatto con i cetacei e l'emissione di forti rumori". E anche un'attività di 'whale watching' svolta "in modo pericoloso", così come "la pesca illegale". Ma, quello che manca, è soprattutto "un ente di gestione" nonché la predisposizione di un piano di tutela per non lasciare che questa zona del Mediterraneo rimanga "una scatola vuota senza regole e controlli", creando una grande riserva marina d'altura.
Cosa che, conclude Greenpeace, renderebbe impossibile "l'insediamento della prima area industriale offshore: il rigassificatore di Pisa-Livorno" proprio all'interno del santuario. L'associazione dell'arcobaleno, impegnate nelle aree marine, chiede che sia sottoposto a tutela il 40% del Mediterraneo
Post n°386 pubblicato il 15 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
Tivoli Continua la lunga vicenda dell’elettrodotto Salone – Castel Madama che Rfi intende riattivare per alimentare il raddoppio della linea ferroviaria tra Lunghezza e Guidonia. La vicenda prese il via a dicembre 2006, quando, durante il periodo delle feste natalizie, venne depositato in Comune un corposo dossier che annunciava espropri finalizzati a lavori di manutenzione straordinaria relativi ad un elettrodotto, dismesso da oltre venti anni, i cui tralicci arrugginiti, privi di cavi, si trovano ancora tra i palazzi di Tivoli terme, Villa Adriana e via Empolitana. Immediato l’allarme dei cittadini che vedevano il pericolo del campo magnetico emesso da una linea a 66 Kv che in molti casi sarebbe passata a pochissimi metri dalle abitazioni e da una scuola elementare. Le proteste portarono alla creazione di un comitato di protesta e ad una manifestazione organizzata dal Circolo Legambiente di Tivoli e dai Verdi durante la quale, i circa quattrocento partecipanti consegnarono al Sindaco Vincenzi e all’allora Assessore regionale all’Ambiente Bonelli, una petizione firmata in pochi giorni da oltre duemila persone, che chiedeva un percorso alternativo per l’elettrodotto lontano dalle abitazioni. Collateralmente gli abitanti dei palazzi di via del Barco avviarono, tramite il Codacons, un procedimento legale nei confronti di Rfi che aveva iniziato lavori di scavo all’interno dell’area condominiale. I lavori già iniziati vennero bloccati più volte dall’intervento dei Vigili urbani tiburtini che, avvisato dai cittadini, l’assessore all’ambiente dell’epoca Di Tomassi, inviò ogni volta. La situazione di stallo è durata fino a pochi mesi fa, quando le squadre delle ditte appaltatrici hanno fatto nuovamente la loro comparsa a Tivoli terme, allarmando i cittadini e facendo scattare una diffida ad eseguire i lavori da parte del Sindaco Baisi. Vani erano stati, nel frattempo, i lavori dei tavoli tecnici riunitisi: per Rfi i lavori sono relativi a semplice manutenzione straordinaria e se l’Amministrazione comunale desidera un diverso tracciato deve farsi carico di proporlo e sostenerne i costi di realizzazione. Per gli ambientalisti, comune, Provincia di Roma, Regione Lazio, si tratta invece di un elettrodotto nuovo con diversa struttura portante e tensione di linea quadruplicata, che di vecchio mantiene solo il percorso. Per un nuovo elettrodotto occorre il parere dell’Arpa Lazio, l’agenzia regionale di protezione ambiente, che è stato richiesto dopo l’ultima conferenza di servizio svoltasi, parere pervenuto a settembre all’azienda ferroviaria e per conoscenza al Comune di Tivoli. Nel documento l’Arpa afferma con precisione che trattasi di nuovo elettrodotto ed esprime parere negativo sulla realizzazione dell’opera secondo il progetto presentato. Venuto a conoscenza del documento il Sindaco di Tivoli ha emesso immediatamente una nuova diffida reiterando quella precedente firmata a settembre. La valutazione dell’Arpa, importantissima per tutti coloro, Comitato dei cittadini, Circolo Legambiente e Verdi, che hanno sostenuto in prima persona la battaglia per allontanare l’ipotesi del campo magnetico dentro le abitazioni vicinissime, è stata presentata efficacemente dall’Avvocatura del comune di Tivoli all’atto dell’udienza presso il Tar del Lazio nella quale veniva discussa la richiesta di Rfi di sospensiva della diffida del Sindaco tiburtino alla ripresa dei lavori. Una richiesta cui il legale di Rete ferroviaria italiana si è visto costretto a rinunciare in base al parere dell’Arpa Lazio che la società ferroviaria aveva trascurato e considerato non necessario fin dall’inizio della vicenda. Ora la situazione lascia presumere maggiori difficoltà per la realizzazione dell’elettrodotto sul vecchio tracciato ed offre speranze per un allontanamento dalle abitazioni che a suo tempo Comitato ed ambientalisti indicarono facilmente realizzabile, allontanamento peraltro che nel tratto di linea che si trova sul territorio di Roviano è già stato attuato grazie ad un accordo tra Rfi ed amministrazione comunale allora in carica. |
Post n°385 pubblicato il 14 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
COMUNICATO STAMPA
VERDI: BONELLI, 6-7 FEBBRAIO COSTITUENTE ECOLOGISTI ITALAINI IN PARLAMENTO MANCA UNA FORZA POLITICA ECOLOGISTA ORGANIZZATA
"Questa è una giornata davvero importante per gli ecologisti italiani. Parte oggi il cammino verso una grande Costituente che si pone l'obiettivo di dare anche all'italia una grande forza ecologista che si pone l'obiettivo di riportare al centro della politica italiana le politiche per l'ambiente, il clima e la salute dei cittadini. Il 6-7 febbraio prossimi ci rivedremo per avviare e costruire insieme la costituente degli ecologisti italiani". Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli a conclusione degli Stati Generali dell'Ecologia, svoltisi oggi presso l'Hotel Quirinale di Roma ed a cui erano presenti, tra gli altri, Mario Tozzi (ricercatore e comunicatore), Giobbe Covatta (attore e cooperante), Riccardo Petrella (docente ecologia umana), Giuliano Tallone (Presidente Lipu), Fabio Salviato (Presidente Banca Etica), Giuseppe Scaramuzza (Cittadinanza attiva), Roberto Della Seta (Parlamentare PD), Vittorio Cogliati Dezza (Presidente Legambiente), Guido Pollice (Presidente Vas), Paolo Berdini (Urbanista), Gian Paolo Marchetti (Greenaccord), Mario Staderini (Segretario Radicali italiani), Carlo Perucci (Epidemiologo), Francesco Ferrante (senatore PD).
"In Parlamento - conclude Bonelli - si sente l'assenza di una forza politica ecologista organizzata, come si è avuto modo di vedere sulla vicenda del nucleare , rispetto alla quale non si è vista un'opposizione parlamentare degna di questo nome, ed, infatti, gli italiani non se ne sono accorti".
Nel documento conclusivo degli stati Generali dell'Ecologia si legge: "Notiamo con allarme che la nozione fondamentale di Interesse generale ha lasciato il posto a mille e mille interessi individuali, familiari, di clan o di corporazione. La nostra Costituzione va difesa da chi, come il Presidente del Consiglio, la vuole piegare ai propri interessi personali".
"Vogliamo dare il nostro contributo alla nascita di una nuova e forte forza ecologista, che come accaduto in Francia, sappia recuperare all'impegno civile e politico tutte le migliori intelligenze, esperienze, associazioni in un movimento federato per costruire una rete ecologista territoriale, libera, diversa e aperta che sappia, trasversalmente e senza confini ideologici parlare a tutti i cittadini italiani per rispondere così al grido di aiuto che viene dal nostro paese e dal nostro pianeta - spiega il documento -.Vogliamo affermare una nuova politica per fermare il consumo del territorio e affrontare il problema smog trasformatosi in emergenza sanitaria, investendo prioritariamente sul trasporto pubblico su ferro.
"Ci sentiamo profondamente impegnati nella tutela dei diritti degli animali e nel batterci contro i tentativi di liberalizzazione della caccia. L'acqua bene comune è un elemento strategico, nell'ambito di una seria politica ecologica e dei diritti. Va tutelata la biodiversità e valorizzata l'agricoltura biologica e di qualità, libera da ogm.Il diritto all'ambiente e il principio di precauzione devono essere costituzionalmente garantiti, mentre il nostro codice penale deve essere modificato per assicurare alla giustizia eco-mafiosi ed eco-criminali - si legge nei passi finali -. Per uscire dalla crisi economica che è anche sociale ed ambientale è necessario avviare una riconversione ecologica dell'economia e avviare una riforma etica della finanza". |
Post n°384 pubblicato il 11 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
DIFENDERE COSTITUZIONE DA NUOVO PINOCHET ITALIANO: ORMAI E’ ‘GUERRA’ ISTITUZIONALE “Di fronte a dichiarazioni golpiste subito Comitato di Liberazione Nazionale per difendere la Costituzione dal nuovo Pinochet italiano: Silvio Berlusconi”. Lo ha dichiarato il Presidente dei Verdi Angelo Bonelli commentando le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dal congresso del Ppe a Bonn. “Le affermazioni di Berlusconi non solo sono di una gravità estrema ma generano una vera e propria ‘guerra’ istituzionale - ha concluso Bonelli -. Per questa ragione è più che mai necessario che tutte le voci democratiche del Paese, anche della maggioranza, facciano sentire la propria voce contro questo attacco senza precedenti alla nostra democrazia”. Roma, 10 dicembre 2009 |
Post n°383 pubblicato il 09 Dicembre 2009 da verdi.tivoli
Il presidente dei Verdi diffonde l'elenco con i nomi delle località dove sorgeranno i quattro impianti nucleari. La società elettrica risponde: «Non esiste alcun dossier». Bonelli: «Contraddicono quanto detto a La7 dall'ad Conti» L'Italia ri-nuclearizzata ha già una sua mappatura e una geografia ben precisa. Le località italiane ritenute idonee ad ospitare le quattro centrali previste possono ora rinunciare ai sonni tranquilli. |
Post n°382 pubblicato il 29 Novembre 2009 da verdi.tivoli
I Verdi per la Pace di Tivoli, Sinistra, ecologia e libertà, e Italia dei Valori, non essendo rappresentati in Consiglio Comunale hanno presentato al Sindaco e ai Consiglieri Comunali di Tivoli una mozione sull'acqua, eccone il testo, nella speranza che il Consiglio Comunale la faccia propria.
Premesso che la gestione del servizio idrico integrato in Italia è attualmente normata dal famigerato Art. 23bis della Lg.133/2008 che prevedeva, in via ordinaria, il conferimento della gestione dei servizi pubblici locali a imprenditori o società mediante il ricorso a gara, facendo largo forzatamente all’ingresso di privati; il recente Art. 15 del D.L. 135/2009 che ha modificato l’Art. 23bis muove passi ancor più decisi verso la privatizzazione dei servizi idrici e degli altri servizi pubblici, prevedendo · l’affidamento della gestione dei servizi pubblici a rilevanza economica a favore di imprenditori o di società in qualunque forma costituite individuati mediante procedure competitive ad evidenza pubblica o, in alternativa a società a partecipazione mista pubblica e privata con capitale privato non inferiore al 40%; · la cessazione degli affidamenti “in house” a società totalmente pubblica, controllate dai comuni (in essere alla data del 22 agosto 2008) alla data del 31 dicembre 2011. Ritenendo che questo sia un epilogo da scongiurare, per un concetto inviolabile che annovera l’acqua come un diritto universale e non come merce, perché espropria l’acqua potabile dal controllo degli Enti locali e dei cittadini, perché consegna al mercato l’acqua con tutte le ripercussioni sociali che questo può generare Pertanto, alla luce di quanto enunciato IL CONSIGLIO COMUNALE DI TIVOLI 1) riconosce nel proprio Statuto Comunale il Diritto umano all’acqua, ossia l’accesso all’acqua come diritto umano, universale, indivisibile, inalienabile e lo status dell’acqua come bene comune pubblico; 2) riconosce il servizio idrico integrato come servizio pubblico locale privo di rilevanza economica e si impegni ad inserire questo principio nelproprio Statuto Comunale in quanto servizio pubblico essenziale per garantire l’accesso all’acqua per tutti e pari dignità umana a tutti i cittadini, la cui gestione va quindi attuata attraverso un Ente di Diritto pubblico. 3) intraprenda tutte le azioni opportune al fine di contrastare i provvedimenti previsti dall’art. 23bis Lg. 133/2008, come modificato dal’Art. 15 D.L 135/2009, che condurranno alla messa a gara della gestione del servizio idrico integrato ed alla consegna dell’acqua ai privati entro il 2011. |
Post n°381 pubblicato il 28 Novembre 2009 da verdi.tivoli
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Post n°380 pubblicato il 23 Novembre 2009 da verdi.tivoli
"Voglio rassicurare Grazia Francescato sul fatto che nei Verdi c'è assoluta libertà e democrazia. L'unica cosa che chiedo è che chi ha deciso di militare in un altro partito, aderendo a Sinistra e Libertà, non lavori - cosa che del resto sta accadendo - per ostacolare il tentativo convinto di tante e tanti militanti che stanno lavorando con passione per far uscire i Verdi italiani dalle secche e dalla perdita di credibilità degli ultimi anni". Lo dichiara il presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli che aggiunge: "La domanda pubblica che voglio formulare a chi mi accusa di scarsa democrazia è la seguente: se si ritiene di essere dirigenti di un altro partito, Sinistra Ecologia e Libertà, come si può esserlo anche dei Verdi. I Verdi hanno deciso all'Assemblea di Fiuggi di uscire da Sinistra e Libertà e di mettersi fuori dal recinto della sinistra radicale per dar vita ad una forza ecologista post-ideologica ed in grado di parlare a tutta la società".
"Invito quindi a far cessare ogni sterile polemica in un momento in cui i Verdi italiani sono impegnati a lanciare i referendum su acqua e nucleare, due temi ambientali fondamentali per il futuro del paese - ha concluso Bonelli -. Dobbiamo lavorare tutti insieme, maggioranza e minoranza per le battaglie che i cittadini si aspettano da noi. Se qualcuno ritiene di andare in Sinistra Ecologia e Libertà è una decisione che non condivido ma nessuno può impedire ai Verdi di fare i Verdi". |
Post n°379 pubblicato il 20 Novembre 2009 da verdi.tivoli
'In questo momento Bersani dice una cosa ma in realta' quello che accade nelle varie regioni italiane e' un'altra. C'e' un atteggiamento egemonico di chi pensa di poter continuare a essere autosufficiente': lo ha detto stamani, a Potenza, il presidente nazionale dei Verdi, Angelo Bonelli, rispondendo alle domanda dei cronisti che gli chiedevano quale fosse ora il rapporto con il Pd. |
Post n°378 pubblicato il 19 Novembre 2009 da verdi.tivoli
Oggi i Verdi hanno aderito alla manifestazione del No Berlusconi Day indetto per il 5 dicembre da blogger gruppi su Facebook e associazioni di società civile.
Il presidente dei Verdi Angelo Bonelli, annunciando l'adesione ha affaermato: “Il 5 dicembre saremo in piazza in nome del popolo inquinato contro un governo che sta facendo le peggiori politiche ambientali della storia della Repubblica. Perché quando c’è inquinamento c’è stage di vite e di diritti”. "Ringraziamo quindi i cittadini in rete e le associazioni che hanno promosso la manifestazione - ha aggiunto Bonelli - che però, non deve essere l’occasione per una gara fra le opposizioni, ma deve diventare una giornata per ridare speranza agli italiani”. "I Verdi saranno in piazza per dire No al nucleare costosissimo e pericolosissimo e Sì al solare. Per dire No alla privatizzazione dell’acqua e Sì all’acqua come bene comune - spiega il leader del Sole che ride. - ha concluso Bonelli - Per dire No al Ponte sullo Stretto di Messina e Sì a metropolitane, tram, autobus ed alla messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico e sismico. Per dire No al ddl sui processi brevi che per salvare il premier manda a casa i criminali. Inoltre, durante la manifestazione, cominceremo a raccogliere le pre-adesioni per i referendum contro la privatizzazione dell’acqua e contro il nucleare" |
Post n°377 pubblicato il 18 Novembre 2009 da verdi.tivoli
GIU’ LE MANI DA BENE COMUNE. ACQUA RISORSA NON ILLIMITATA E DI TUTTI
“Questo governo sta, giorno dopo giorno, infliggendo durissimi colpi all’ambiente e ai diritti dei cittadini. Con la privatizzazione dell’acqua, che verrà decisa con l’ennesima fiducia, nonostante il governo goda di un’amplissima maggioranza, si mettono le mani su un bene comune come l’acqua, essenziale alla vita e risorsa non illimitata”. Lo dichiara il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli commentando la decisione del governo di porre la di fiducia sul DL Ronchi che contiene norme che privatizzano le risorse idriche.
“Di fronte agli attacchi contro l’ambiente e contro il patrimonio di tutti è necessaria una forte mobilitazione popolare - conclude Bonelli -. Come Verdi inizieremo una raccolta di firme per i referendum per dire NO all’acqua privata e Sì a quella come bene comune e per dire No al nucleare e Sì al solare”.
Roma, 17 novembre 2009 |
Post n°376 pubblicato il 17 Novembre 2009 da verdi.tivoli
Quando Obama fu eletto esattamente un anno fa, molti di noi, pur convinti che i tempi di Bush erano definitivamente chiusi, sapevano che il ruolo degli Usa nella battaglia del clima non sarebbe stato subito completamente "virtuoso". Monica Frassoni co-presidente del Parito Verde Europeo da Terra |
Post n°375 pubblicato il 13 Novembre 2009 da verdi.tivoli
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Post n°373 pubblicato il 12 Novembre 2009 da verdi.tivoli
I Verdi hanno aderito e parteciperanno alla manifestazione indetta dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua che si terrà in Piazza Montecitorio domani dalle 10,30. Di fronte al tentativo di privatizzare le risorse idriche, è cruciale ricostruire al più presto una fortissima mobilitazione per garantire la tutela dell’acqua come bene comune. Bisogna impedire che le norme del decreto già approvato dal Senato lo scorso 4 novembre diventino legge, consegnando l’acqua, bene fondamentale per la vita, nelle mani dei privati e della grandi multinazionali. |
Post n°372 pubblicato il 11 Novembre 2009 da verdi.tivoli
Il "programma straordinario di prevenzione e manutenzione del territorio" del ministro Prestigiacomo prevede una cifra insufficiente e taglia fuori le Regioni dai processi decisionali. Gli assessori di Marche e Calabria non ci stanno Dall'inizio di quest'autunno a oggi, i fiumi di fango causati dalle "bombe d'acqua"hanno fatto quasi una vittima al giorno: 4 morti in Sardegna il 24 settembre, 31 a Messina il primo ottobre, ieri una ragazzina di 15 anni, sommersa a Ischia dalla piena di fango e acqua. In tutto, 36 persone hanno perso la vita in un mese e mezzo. Di fronte a quella che comincia - stavolta sì - a diventare una vera emergenza quotidiana, il governo ha annunciato nei giorni scorsi l'avvio di un piano straordinario per far fronte alle frane che sostanzialmente taglia fuori le Regioni- o almeno non ne definisce le competenze e il peso - e fornisce fondi assolutamente insufficienti. Il "programma straordinario di prevenzione e di manutenzione del territorio" illustrato la scorsa settimana in commissione Ambiente della Camera dal ministro Prestigiacomo è contenuto in un decreto all'esame del Consiglio dei ministri e prevede di mettere sul tavolo una posta davvero bassa, rispetto allo stato di degrado del territorio. Si tratta- come ha spiegato Prestigiacomo ai membri della commissione- di 300 milioni di euro l'anno per il prossimo decennio, un totale di 3 miliardi di euro che dovrebbero «farci avviare e concludere almeno i primi 150-200 interventi urgenti». Una goccia nel mare, come riconosce il ministro, che supera di soli 50 milioni di euro l'anno l'attuale disponibilità (190 milionidi euro nella scorsa Finanziaria, calcola la responsabile dell'Ambiente, cui il suo dicastero ha aggiunto 50 milioni). Comunque meglio, sottolinea, della mancia da 50 milioni di euro che il governo ha previsto per la difesa del suolo per il prossimo anno. Ma chi sarà a decidere cosa è veramente urgente? Secondo il decreto legge, a disegnare le priorità dovrebbe essere una commissione tecnica istituita presso il ministero di cui per ora non si sa nulla. Nelle parole di Prestigiacomo si sente più di un'eco del neo centralismo che si respira dall'insediamento dell'esecutivo Berlusconi tris, la cui massima espressione è l'azione pervasiva della Protezione civile che commissaria i rifiuti come i campi dei terremotati, i beni culturali e le messe papali. Il ministro, infatti, insiste sul fatto che finora «ha prevalso una visione disunitaria, nell'ambito della quale nell'individuazione delle priorità su base territoriale l'aspetto strettamente tecnico seguiva a distanza il momento delle scelte squisitamente politiche in senso talora iperlocalistico». Ma le Regioni non ci stanno. «Occorre ricordare - afferma l'assessore alla Difesa del suolo delle Marche, Gianluca Carrabs - che questa è materia in cui le Regioni,che hanno in mano la fotografia del territorio sui rischi idrogeologici, devono essere ascoltate: con loro si programmano la gestione e le priorità. Non si può far piovere dall'alto la pianificazione territoriale. Bene quindi se si parla di un piano strategico nazionale sulla difesa del suolo, ma va concordato con le Regioni: siamo pronti a dare battaglia contro un provvedimento che non ci veda coinvolti. E vanno ripensate le cifre: solo nelle Marche servono 150 milioni di euro l'anno. Soldi da utilizzarea desso per non spenderne dieci volte tanto dopo che le frane sono avvenute e soprattutto per non mettere a repentaglio vite umane e sicurezza». «Apprezziamo che da parte del governo si pensi a un piano straordinario- aggiunge il capofila dell'Ambiente allo Stato-Regioni, l'assessore calabrese Silvio Greco- ma ci chiediamo con quali soldi. Il 100 per cento dei comuni calabresi è interessato dal dissesto. Abbiamo avuto quest'anno 4 milioni di euro contro i 14 promessi dalla Finanziaria Prodi, ne abbiamo dovuti mettere 800 sottraendoli alle altre innumerevoli necessità dei cittadini. Invece di insistere nel bluff del Ponte di Messina, utile solo per far tagliare il nastro a cantieri che non andranno oltre la fase dello sterro, occorre far fronte al disastro del territorio». |
Post n°371 pubblicato il 11 Novembre 2009 da verdi.tivoli
AGGRESSIONE. Un gruppo di uomini guidati da Samuele Landi, ex amministratore di Eutelia, ha fatto irruzione nella sede romana intimando lo sgombero del presidio. A volto coperto, con una torcia in mano e un piede di porco nell’altra. Alle prime luci dell’alba, ieri, un manipolo di uomini che si spacciavano per poliziotti ha fatto irruzione nella sede romana della ex-Eutelia presidiata all’interno dai lavoratori che protestano contro il licenziamento e il mancato pagamento degli stipendi. La squadraccia capitanata da Samuele Landi, ex amministratore delegato di Eutelia e membro del consiglio d’amministrazione ha intimato gli occupanti di sgomberare. «Sono stato svegliato dai rumori - racconta uno degli impiegati che dormiva all’interno dello stabile -, non ho capito immediatamente cosa stava avvenendo, c’era agitazione nell’aria. Sono uscito dalla stanza in cui mi trovavo e ho visto un commando di 15 persone armate di torce e piedi di porco che percorrevano i corridoi e forzavano le serrature dei locali. Non avevano segni distintivi, ma si identificavano come forze dell’ordine, hanno voluto vedere i nostri documenti, poi ci hanno concentrati tutti nel piazzale». |
Post n°370 pubblicato il 10 Novembre 2009 da verdi.tivoli
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Post n°369 pubblicato il 10 Novembre 2009 da verdi.tivoli
A Piazza Irnerio, l'altroieri, si distribuivano crocifissi. |
Post n°368 pubblicato il 08 Novembre 2009 da verdi.tivoli
07 novembre 2009 Sabato 7 Novembre i Verdi festeggeranno il compleanno del Referendum sul nucleare. Abbiamo pensato di organizzare il primo degli appuntamenti di "Io Parlo Verde", che si svolgeranno nelle prossime settimane il sabato pomeriggio a Roma a Largo Argentina, dalle 15.30 alle 16.30. Saranno presenti - oltre ad Angelo Bonelli, presidente dei Verdi italiani - anche l’attore e cooperante Giobbe Covatta, Pippo Onufrio di Greenpeace, Massimo Scalia, ambientalista, Roberto Della Seta esponente degli EcoDem, Giuliano Tallone presidente della LIPU, Bruno Mellano, presidente dei Radicali. Durante l'iniziativa verrà tagliata una torta raffigurante per metà il simbolo del “Sì al Solare” e per l’altra metà il simbolo del nucleare chiaramente sbarrato. Qui sotto la diretta web: |
Post n°367 pubblicato il 06 Novembre 2009 da verdi.tivoli
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Post n°366 pubblicato il 04 Novembre 2009 da ammannito
Sul numero di Settembre de "Il Cittadino" è stato pubblicato un articolo di L. Meloni che illustra la vicenda di Dresda, città tedesca cancellata dall'elenco dei Siti Patrimonio Mondiale dell'Umanità dell'UNESCO dopo la decisione delle Amministrazioni Locali di realizzare un progetto che comprometterà le caratteristiche per le quali Dresda era stata inserita in questo elenco. Viene svolta un'analogia con il caso della lottizzazione "Nathan" che stenderà una colata di cemento a pochi passi da Villa Adriana anch'essa inserita nell'elenco dei siti patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. L'articolo completo si trova sul blog della sezione WWF di Tivoli |
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