mio blog

Post N° 265


Che stanchezza!! Leggevo questa mattina che la mononucleosi (che mi ha omaggiato della sua presenza circa un mesetto fa) ha come complicazione successiva uno stato di stanchezza che può divenire sindrome da stanchezza cronica o una roba di questo tipo. Ora io mi chiedo questo:SE GIA’ DI MIO SONO UNA MEZZA CALZETTA….SE MI RIMANE PURE STA ROBA ADDOSSO…IO NON MI ALZO PIU’ DAL LETTO…..TERIIIIIIBILEEEEEE!!!La settimana è più o meno passata. Ieri sono andata a fare una visita di controllo e nel mezzo della visita mi sono messa a piangere. Il dermatologo mi ha detto di non preoccuparmi, che andava tutto bene, io tentavo di spiegargli tra i singhiozzi che non ero preoccupata per la visita ma poi pensavo che dei fatti miei a questo non gliene importasse un fico secco. Era un perfetto sconosciuto. Eppure, sempre parlando di perfetti sconosciuti, questa mattina ho raccontato tutte le mie disavventure ad un ragazzo che lavora da poco con noi. Mi avrà preso per psicolabile, ho raccontato cose mai dette, mi sono sfogata come una bambina. Ho parlato di lui, dei miei, di tutto il resto che non va, della mia voglia di andare via e di mille altre cose. Lui mi ha ascoltata in silenzio e poi mi ha detto il suo pensiero. Mi guardava con uno sguardo buono che mi ha dato tranquillità e serenità ed oggi mi sembra che, alla fine, non vada tutto così di merda. Tornando alla meravigliosa giornata di ieri, tra un pianto e l’altro, ho avuto il tempo di comprare il cellulare nuovo che sto tentando di governare con una certa difficoltà (non sono fatta per gli oggetti estremamente tecnologici) e poi di passare una serata felice con la mia amica Pera. Cenato frettolosamente a casa mia e poi da lei. In cucina, con i miei pensieri, non ho parlato quasi per tutta la sera, niente convenevoli, niente frasi di circostanza. Il mio passatempo preferito è stato, in rigoroso silenzio, fumare un pacchetto di sigarette, mangiare caramelle e accarezzare il suo micio. Non avevo voglia di essere nulla di diverso da quello che volevo mostrare. Lei mi guardava con affetto e non chiedeva, sapeva che se avessi voluto avrei fatto io. Allora ad un certo punto l’ho abbracciata forte. E sono stata subito meglio.