mio blog

Post N° 270


Eccomi qui. Barcollo ma non mollo. Sono stanca e dolorante ma in piedi. La rabbia che provo e questo tenermi tutto dentro mi sta sgretolando il fisico. Ho tanti di quei dolori che ieri sera non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto. Ma si tira avanti. Sono giorni di riflessione, sto pensando a tutto quello che mi circonda e qualcosa va ma il resto è out, pollice verso. Questa notte ho sognato la sua città, ero con le mie amiche a fare la spesa e a mangiare i bomboloni caldi che buoni come quelli non ne esistono al mondo. Ero felice perché facevo la spesa per una cena con le mie amiche ed i loro compagni. Ma questo non accadrà mai. Proprio l’altra sera ho capito da mezze frasi che non avrò mai questo piacere. E ne sono dispiaciuta ma non posso combattere con il volere delle altre persone. L’altra sera mi diceva di partire, di andare in Spagna per il suo compleanno, che mi avrebbe regalato il viaggio. Io gli dicevo “amore, ma il compleanno è il tuo…che regalo è se il viaggio me lo regali tu?!”. Lui mi spiegava che il regalo era di passare dei giorni con me, lontano da tutto e tutti, voleva che mi allontanassi da qui lasciandomi alle spalle tutto lo schifo che sento. Ma non posso farlo, ora non posso più. Ed allora sale la rabbia, guardo le persone accanto a me e sento solo uno schifo profondo. Credo che i genitori debbano essere in grado di amare i loro figli indipendentemente dalle loro scelte, credo che l’amore non debba sconfinare nell’egoismo, credo che la responsabilità di un padre e di una madre debba andare al di là delle proprie convinzioni e dei propri desideri. Questo credo. E spero che un giorno, se mai avrò il piacere di essere madre, io sia capace di rispettare le scelte dei miei figli, dimostrando il mio consenso, o il mio non essere d’accordo, lasciandoli comunque liberi di intraprendere la propria strada. Sono triste e sfiduciata per tutto quello che avrei la possibilità di fare e che non posso fare, sono incazzata con il mondo anche se cerco di mantenere uno stato di calma apparente. Non sono più me stessa, non lo sono con nessuno. Vorrei togliermi la maschera di colei a cui tutto più o meno va bene e concentrarmi davvero su quello che provo. E quello che provo, più di tutto è che ti amo…cos’altro aggiungere? Quello che provo è che sono felice solo al tuo fianco e non me ne frega nulla del resto, proprio nulla. Ed invece sono incatenata ad una vita che non voglio vivere così ma che devo vivere. Il bene altrui barattato con la mia felicità. Qualcuno mi disse che non sempre si può avere quello che si vuole. Frase di merda. Io voglio quello che voglio. Io lo voglio adesso che lo voglio. Ho sempre vissuto giorno per giorno senza mai preoccuparmi troppo di quello successivo. Un gradino alla volta, passo dopo passo. Ora ho la sensazione che tutto sia congelato. E questa situazione non voluta mi fa vorticosamente girare le palle.Ps: sei mesi passano più o meno in fretta, sei mesi che comunque non riavrò mai indietro, nessuno può ridarti quello che hai perso, nessuno può ridarti quei momenti di felicità non vissuta. Mi riprenderò tutto. Con gli interessi.