mio blog

Post N° 272


“Non voglio perderti”, “non sparire...”, “non voglio prenderti in giro”....queste, e davvero poche altre, le frasi dette per mettermi alla porta della sua vita, di questi due anni passati al suo fianco. Frasi dette più per circostanza che per il reale desiderio che io continuassi a fare la figura della comparsa nella sua vita. “Ho pianto davanti a lei come un bambino. Spero che lei torni a casa, di questo mi sono reso conto in questa settimana”. Questa la frase che rieccheggia continuamente, incessantemente nel mio cervello insieme al suo viso impassibile mentre mi parlava. E non c’è salvezza dietro questa frase, non c’è speranza. Contro l’amore non si può combattere, non si può fare nulla. In quel momento mi sono chiesta come avrei potuto affrontare la vita, le azioni più semplici e quotidiane dal giorno dopo in poi, per sempre, senza di lui. Ed avevo ragione a pormi questa domanda perchè mi sembra che tutto, o quasi, abbia perso di significato, tutto mi sembra coperto da un velo che rende tutto più triste e scuro. E faccio fatica, una maledetta fatica, a dirmi che sarà così a lungo. Il pensiero che quello che è stato non sarà più è terribile. Perchè il vissuto, poco o tanto, io l’ho vissuto. Io c’ero. Ed ero felice come mai in vita mia. Non ero mai stata così felice. E mi chiedo, senza nascondermi, se sarà ancora così. Se proverò le stesse cose che ho provato con lui. La stessa semplicità nel capirlo, la stessa voglia di fare l’amore, quel modo di guardarlo che avevo come se avessi avuto di fronte la cosa più preziosa della mia vita. Perchè così è stato ed è. Perchè penso che sia stato bellissimo. E prego tutte le sere che lui torni e che non torni. E la vita nel frattempo non mi aspetta. A volte mi chiedo come tutto possa continuare nonostante il dolore che sento. Sono passati dodici giorni. Dodici lunghi, interminabili giorni. Dodici giorni di silenzio da parte di entrambi, di pianti nel bagno per non farmi sentire, di dolore così puro da spezzare il cuore. Non mi aspetto di sentirlo mai più anche se è la cosa che spero ogni momento. Spero che mi chiami e che mi dica che ha sbagliato, che ha commesso un terribile errore e che gli manco da togliere il fiato. Ma questo non avviene. Ed allora cominci a sperarci sempre meno. Smetti di controllare ogni tre minuti la mail, cambi numero di cellulare, smetti di aspettarti l’impossibile. E vai avanti, giorno dopo giorno, con la consapevolezza che ogni giorno andrà un pochino meglio. Ogni mattina mi guardo allo specchio e mi dico di farmi forza, che la vita va avanti lo stesso, anche senza di lui. E faccio le solite cose, le solite persone, amiche, ristorante, lavoro, pizza, aperitivo, negozi, cinema e tutto quello che una persona normalmente fa. Ma non mi interessa nulla. E ripenso continuamente a quella sera dicendomi che se non lo avessi portato io alla stanchezza delle mie domande e delle mie pretese a quest’ora, forse, sarebbe ancora al suo posto, un posto instabile, ma ci sarebbe. Ed invece non c’è più.Penso anche, però, che ho dato tutto quello che potevo, che questa storia l’ho vissuta con il cuore senza avere mai paura. Ho vissuto tutto. Gioia, dolore, malinconia, speranza, affetto, desiderio, non mi sono fatta mancare nulla in questi due anni. E poi penso a lui, a quel poco o niente che mi dava. E mi chiedo come io abbia potuto accontentarmi di così poco. Ed a volte ho paura che se tornasse sui suoi passi lo vorrei ancora, anche così. L’amore rende le persone imbecilli. Questo penso. E poi c’è la rabbia. Questo nuovo sentimento che cresce contro di lui e che mi fa sentire forte. Rabbia per il modo in cui mi ha lasciata, rabbia per il poco che mi ha sempre concesso, rabbia perchè solo oggi capisco che mi ha tenuta al suo fianco perchè era semplicemente un uomo solo, rabbia perchè avrebbe dovuto essere più onesto perchè credo davvero che non meritassi questo, rabbia perchè nei suoi occhi non ho visto il minimo dispiacere mentre sapeva perfettamente che mi stava spezzando il cuore o forse provo rancore solo perchè non c’è più. E provo pena per me stessa per le 100 volte in cui mi ha chiesto di avere pazienza, di aspettare. Io l’ho fatto una volta sola. Una volta sola. Ma le mie parole non hanno avuto, evidentemente, l’effetto sperato. Ed io ora per lui sono niente. Come forse sono stata anche in questi due lunghi anni. E passeranno i giorni, passeranno i mesi, incontrerò altri uomini che mi renderanno più o meno felice, farò la mia vita ed i nostri ricordi, tristi e allegri, diventeranno come vecchie fotografie. Quando riguardi le vecchie foto vieni preso per un attimo, un attimo veloce, da quel senso di mancanza e nostalgia ma dura giusto quell’attimo. Poi richiudi l’album e non ti ricordi neanche più. Diventerai questo, Massimo, una vecchia foto. Il mio amore, diventerà polvere. E ti aggiungerai a tutti gli altri scheletri che per breve o lungo tempo hanno fatto parte della mia vita e che ora non ci sono più. Proprio tu, che mi giuravi che per me ci saresti sempre stato. Ed ora dove sei finito? Ripenso alle ultime parole che ti ho detto quella sera, le poche che sono riuscita a pronunciare. “Buona fortuna amore”, poi ti ho baciato piano sulle labbra. Perchè l’amore ti porta a desiderare anche questo. Che l’altro sia felice anche senza di te. Te lo auguro ancora con queste parole. E mi chiedo se la notte ancora ti capita di pensarmi. Così come capita a me. Mi chiedo se lei è già rientrata nel tuo letto e dorme al tuo fianco. Mi chiedo se si muove per casa, la stessa casa dove ho camminato anch’io. Mi chiedo se avete fatto già l’amore. Mi chiedo tante cose ma non ci sono risposte e forse non voglio nemmeno che ce ne siano. E’ arrivata sera. E sta per finire un altro giorno. E Sabri forza, domani sarà meglio.