Creato da braulink il 28/11/2005

Avasinis -UD- 2.5.45

Ragionando sul come e sui perché di una strage nazista

 

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Ricordo di Domenico Molinaro "Ninchi"

Post n°95 pubblicato il 28 Luglio 2010 da braulink
 
Foto di braulink

Domenico Molinaro, di Giobatta e Danelutti Maria, nasce a Forgaria il 3 novembre 1920, professione tornitore meccanico, residente a Cornino di Forgaria.

Affronta la guerra nei Balcani: "Ci avevano tirato su come ocs… andavamo cantando al fronte! ".

Ho fatto la Grecia. Eravamo di complemento, con la Divisione Acqui. Non sapevamo nulla di politica.

Vado militare con la divisione Acqui in Grecia e pensavo ogni tanto, ci riflettevo su.

Pensavamo di star più tranquilli, bisognava pensare a quello che dicevano i vecchi, i socialisti con le esperienze di lavoro in Prussia

Mi avevano tirato su con l'idea di andare all'attacco con la baionetta gridando Savoia… tornato a casa dovevo andare in Russia; ho fatto la Jugoslavia coi carri officina

Ogni tanto a casa ripensavo, ma ai giovani non interessava molto di fascismo e comunismo, si pensava più alle ragazze… poi ho capito che era necessario impegnarsi per la democrazia e per la libertà".

All'8 settembre 1943, è in reparto presso il V Rag. Autocentro, a Trieste.

Rientrato a casa, trova un'occupazione lavorativa a Camporosso, ma poi decide di aderire alla resistenza: " Un gruppetto di partigiani (Trevisan, Furore…) sono comparsi sulle montagne e hanno iniziato a prendere contatti con gli antifascisti locali. Lavoravo coi tedeschi a Camporosso ma avevo già deciso di andare coi partigiani. Con Dario a Trasaghis siamo stati fermati da Turiddu e gli abbiamo detto dell'intenzione che avevamo.. Siamo saliti in 4 da Cornino, nel Btg Matteotti: in uno stavolo dietro la Forcja sono comparsi Furore, Turiddu, Biella, la Gianna… Il primo giorno «vin gjavat il clap dal mûr tegnût cu la stangje» e abbiamo mangiato una polenta con loro, poi dal giorno dopo ci hanno messi di guardia."  Inizia così una intensa attività partigiana.

Formazione partigiana di appartenenza: Divisione Sud Arzino - Brigata Sozzi- Battaglione Santarosa, comandata da Adolfo Lanzardi

Grado ricoperto: Comandante di Battaglione, operativo dal 15.6.44 al 24.6.45

Zona di operazione: Pinzano, Forgaria

Nome di battaglia: Ninchi

Dei diversi rastrellamenti subiti (2 settembre 44, 2 novembre 44, 27 novembre 44) ricordava: "Stavamo spellando i vimini quando ci hanno avvisati che arrivavano i mucs. Avevo le armi sul tavolo che ho messo di corsa nella gerla, coprendola con degli scarti di vimini. Ho detto a mia nonna di venire su in montagna e io sono scappato. Dall’alto l’ho vista salire con le armi nella gerla, senza insospettire i cosacchi. Io osservavo, pronto a sparare se l’avessero fermata."

Tra le azioni partigiane si ricordano quelle del 9 maggio '44 a Cornino, del 20 luglio 1944 a Bordano ("Aspettavamo i mucs sulle colline prima dell’attacco a Bordano. Ci hanno portato la pastasciutta verso la mezzanotte, poi al mattino c’è stato l’attacco. Ero con Liberatore, che anche lui si era fatto esperienza sui fronti di guerra. Li abbiamo visti dietro il cimitero. La squadra di Lupino ha iniziato a far fuoco… Hanno risposto col mortaio, i colpi arrivavano fin nel lago.. Io e Tom siamo andati sulla cima del Brancot, da dove abbiamo visto Bordano in fiamme"), del 30 aprile 45 tra Casiacco e Cornino ("Gli ultimi giorni siamo andati ai Cuvii a prendere il mortaio, aveva 12 colpi. Li abbiamo sparati contro la colonna del capitano Niemann che stava ritirandosi "). Dopo la strage di Avasinis partecipa alle ricerche dei responsabili dispersi ("[Gli sbandati SS] Li hanno presi a Mont di Prat, stavano andando verso nord. Erano in borghese, alcuni ancora in divisa. Sono stati tenuti prigionieri una notte, legati. Erano in tredici, tutti in una stanza, con dei partigiani di guardia su delle sedie davanti. Poi sono stati consegnati a quelli del Btg Val del Lago; hanno messo un cartello a quello in testa e quello in coda con su scritto "siamo i criminali di Avasinis"")

 

Nel dopoguerra, oltre all'impegno lavorativo, è stato sempre attivo nell'Anpi, nella collaborazione alle manifestazioni commemorative, nel lavoro di promozione culturale nelle scuole e tra i giovani. E' stato insignito del titolo di cavaliere della Repubblica. Nel 2007 la sua testimonianza è stata filmata e inserita nel video di Giacinto Jussa "La memoria della Resistenza tra Arzino, Lago e Tagliamento" promosso dall'Auser. Si è spento il 14 luglio 2010. Ai funerali, tenutisi secondo il rito civile nel cimitero di Cornino il 16 luglio, alla presenza di numerose delegazioni dell'Anpi, l'orazione funebre per "Ninchi" è stata tenuta da Ivo Del Negro.

 

 

 
 
 
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