Gloriosa spazzatura

Led Zeppelin, 'Stairway to Heaven'


L’apertura di un vero negozio di dischi nel mio paese fu per noi un vero avvenimento. Era il 1976, e i dischi si dovevano andare a cercare in città – a Mestre, o a Padova – oppure si doveva attendere il lunedì pomeriggio, quando passava il rappresentante, col bagaglio zeppo di lp, per rifornire il solo negozio di elettrodomestici che tenesse il prezioso bene. In questo modo si poteva ordinare qualcosa, con la speranza d’averlo la settimana seguente. Non era neanche male, tutto sommato, di cose in un modo o nell’altro se ne trovavano diverse.Ma avere un vero negozio di dischi era tutta un’altra faccenda; anche perché gestito da due ragazzi, un poco più grandi di noi, uno addirittura era il fratello di un amico; e poi suonavano pure, e garantivano perciò una assistenza al cliente (chiamiamola così) e un catalogo disponibile di tutt’altra qualità.Per qualche anno, sei o sette, il negozio viaggiò bene, e divenne il mio riferimento per gli acquisti, le novità, l’ascolto, e tutto il resto. A gestirlo era restato ben presto uno solo dei due, Pierluigi, detto Péo, cioè “pelo”, in dialetto brentano, terra di ironie taglienti che raccontano affetti silenziosi e non esprimibili diversamente.Poi, la nascita del cd, le accresciute possibilità di mobilità mie e degli altri migliori clienti, un po’ di crisi del settore, fecero la loro parte, e Péo verso la fine degli anni ’80 chiuse il negozio. Non ero più suo cliente da qualche anno, appunto, e confesso che vivevo la cosa con disagio; un po’ avvertivo nel suo saluto una punta di rimprovero, ma sapevo che non potevo fare altrimenti. Non mi piaceva, ma è così che vanno le cose.In casa mi rimanevano, e mi son ancora rimasti, molti lp che avevo acquistato da lui, come Led Zeppelin IV, e quindi Stairway to Heaven.Domenica scorsa Péo è morto. Era una persona dolcissima, sempre sorridente, e con quel fare un po’ casuale, leggero, tra disincanto, ironia e fatalismo che solo i migliori delle mie parti hanno. Una persona buona. Tra le altre cose, era una eccellente guida alpina: uno stupido incidente di montagna, di quelli che si portano via i più esperti, e questo è quanto. E quel che posso fare è ascoltare Stairway to Heaven, dal vinile che acquistai trenta anni fa, nel suo negozio, col rimorso del tradimento mai sanato. Chi ama la musica, i dischi, fa così, perché è così che si deve fare.a Péo, Pierluigi Secco, 1955-2007, con affetto