Gloriosa spazzatura

Riccardo Tesi, 'Maggio'


(ascoltala)Mi sono innamorato di questo brano, e di questo disco, letteralmente in tre secondi, il tempo di realizzare il senso della frase musicale. Era un sabato pomeriggio di sette o otto anni fa, a dischi con gli amici, in un negozio di Vicenza. Dieci secondi dopo ero al banco per chiedere informazioni, ed acquistarlo: era già venduto. Un paio d’ore dopo, a Padova, lo stringevo in mano: sarei diventato matto se non l’avessi avuto subito, io son fatto così.Un disco del Manifesto, seimila lire dell’epoca. Che canta un’Italia che non c’è più, o forse c’è ancora, o forse può esserci di nuovo. L’organetto di Tesi, che racconta tutti gli stati d’animo possibili, fiati bandistici e la voce antica di Maurizio Geri, che canta nello stile dello stornello toscano brani demodé e attualissimi, che parlano di pastori, di Garibaldi e Anita, di re e contadini, di campagne e paesi; e un senso solare, allegro - ma di una allegria a volte da naufraghi - dell’esistenza, colma di sapori veraci, menta e rosmarino, come direbbe quel tale.Da allora non ho perso nessuna uscita del Maestro – su tutte, lo strepitoso Acqua Foco e Vento, da avere, assolutamente. Mai una delusione, con la magia dell’organetto che evoca piazze di paese, una socialità spontanea, sincera e partecipata; che sa essere travolgente o riflessiva, triste a volte, come ha da essere, ma sempre felicemente triste, e mai tristemente felice. Musica della gente. Musica per sognare ad occhi aperti. Musica per i momenti bui, e di smarrimento; musica come bussola, per capire chi siamo, da dove veniamo, e dove sarebbe sempre possibile fare rotta. Il nostro futuro antico.Sei euro di gioia autentica, e non c’è cifra che la ripaghi.