Gloriosa spazzatura

Ray Charles, 'What'd I Say'


Com'è e come non è, m'han chiesto di tenere delle conversazioni, delle conferenze, un corso insomma, sulla musica pop. Pagato, ovviamente. Insomma come essere pagato per andare con una bella donna.A me vien da ridere, perché continua a sfuggirmi il titolo che avrei per fare una cosa del genere, ma ammetto che la cosa mi diverte.Oddio, una volta vista la locandina, m'è sfuggita una imprecazione e l'ilarità è sparita, o almeno ha cambiato segno: 'musicologo'. Io musicologo? Ma quando mai. Cosa poi sia un musicologo, neanche lo so bene, ma qualunque cosa sia, di sicuro non lo sono io. Musichiere, al massimo, toh. Il Mario Riva delle canzonette pop. Non nascondo che la cosa mi mette in un certo imbarazzo, perché immagino che occorra avere non solo una buona cultura musicale (e va beh, tutto da dimostrare, ma è possibile), ma anche una certa conoscenza di teoria della musica. Ora, va bene che non occorre essere cavalli per capire di ippica, ma il solo fatto di avere due orecchie e di ascoltare (e possedere) quintali di dischi, è una qualifica che hanno svariate migliaia di persone, delle quali tutto direi, ma non che siano musicologi. Insomma, è lo stesso ragionamento in base al quale svariati milioni di individui, sol per il fatto di avere una tastiera (per metonimia: un computer, uno schermo e tutto il resto) e di scrivere mandando forsennatamente a capo, non per questo possono esser definiti poeti. Io la vedo così, ecco.Ma tant'è. E allora mi son dato da fare, e ho messo su un programmino (non è un eufemismo) che mi tenga lontano dalle secche in cui non so navigare, anche ripescando (oh yes) cose e considerazioni sparse qua e là in questo pregiato blog (umpf!), e poi vediamo come va a finire.Giuro che se va a finire bene, aggiungerò la qualifica 'musicologo' al mio profilo.Ah, la canzone. C'entra. E' un punto nodale nello sviluppo del pop: il momento in cui il gospel (musica sacra) si mescola col blues, e inventa un nuovo stile. Perché la musica pop questo è: commistione, ibridazione, mescolanza, operate al fine di vellicare le parti più o meno nobili del nostro corpo, per cercare di venderne più copie che si può. Non lo sapevate?