Gloriosa spazzatura

Gavin Bryars, 'Jesus' Blood Never Failed Me Yet'


(da ascoltare, davvero)L'ascolto di questa (canzone? opera? sinfonia?) è una esperienza. Non tanto per la sua lunghezza (quasi un'ora e un quarto), o per la sua ripetitività: sarebbe facile e del tutto fuori luogo ironia.Potremmo dire che si tratta di un mantra, come in fondo sono tutte le composizioni minimaliste, ma sarebbe farle un torto. La storia di quest'opera, raccontata nel libretto, narra di un filmato girato nel 1971 sui barboni della metro di Londra; uno di loro cantava questo brano religioso.in seguito, Bryars pensò di farne un'opera, accompagnando il canto con una sezione orchestrale; egli racconta che 'quando copiai il il loop in un nastro continuo, lasciai la porta dello studio aperta, mentre scesi per prendere un caffé. Quando tornai, trovai l'abitualmente vivace stanza innaturalmente silenziosa. Le persone si muovevano molto più lentamente del solito, e qualcuno stava seduto da solo, piangendo silenziosamente. Rimasi perplesso, finché realizzai che il nastro stava ancora scorrendo e che tutti erano sopraffatti dal canto non accompagnato di un vecchio.'Non c'è nessuna magia, nessun incantesimo: solo la dignità di un vecchio barbone che canta - nonostante tutto? - l'amore di Gesù. Di passaggio in passaggio, secondo la lezione di Steve Reich, si aggiunge una sezione di fiati, un'arpa, uno xilofono, una campana, un coro, quasi inavvertiti, discreti, solo ad accompagnare.Un vecchio barbone, la sua quieta dignità, l'amore, e la fede vera.Forse, in questi giorni natalizi sarebbe interessante sostituire per una sola ora l'ascolto di questo disco alle montagne di spazzatura ideologica quotidianamente propinate da un altro vecchio, che ha una concezione un tantino diversa di amore, e dai milioni di atei devoti che straparlano di religione, senza avere un briciolo di religiosità. Chissà, potrebbe essere uno shock salutare in questo brutto e cattivo paese che siamo diventati.Ma è molto probabile invece che moltissimi girerebbero canale dopo venti secondi, infastiditi ed annoiati.