Respiro lentamente,
nella perfida avidità di un'afa senza tregua.
Lascio la mente libera di vagare negli sconfinati territori
che dividono la follia più pura dalla ragione più ovvia,
addentrandomi deciso nell'intima concretezza dei miei dolori più vivi.
Li sento pulsare nelle mie vene,
percorrere prepotenti il mio sesso,
per poi esplodere in rivoli di disperazione.
È un contatto primordiale tra il mio corpo e la mia anima,
tra la mia solitudine e l'opprimente egoismo dei miei affetti più veri.
Ci sono!
Sento i miei pensieri,
i miei desideri,
sento la mia vita crescere prepotentemente tra le mani,
la vedo mostrarsi candida ai miei sensi,
contratti in un rapido spasmo,
sospeso tra il fugace incedere di un sospiro.
Dalle arcane profondità della mia anima ferita,
riaffiorano in superficie le dolorose ancelle
del mio cruento esistere.
Scendono cristalline accarezzando il mio volto,
in un delicato gesto d'amore
Inviato da: orchidea.dg
il 25/12/2010 alle 21:42
Inviato da: Uti_Turan
il 08/12/2010 alle 17:09
Inviato da: violetinside
il 26/11/2010 alle 21:52
Inviato da: jamy2006
il 13/11/2010 alle 18:36
Inviato da: magali65
il 13/11/2010 alle 16:37