Creato da: cgil3palermo il 07/05/2006
il blog dei lavoratori CGIL in H3G

immagine

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

lanfranco.pierotibbetamanucarc2010ofthemoonBelch82CuoreBarbarotaglia_sprechicittadinolaicoutena71piancavallodocunamamma1damagi2hopelove10ea.jooblezoppeangelo
 
 

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

 

 
« Messaggio #841Messaggio #843 »

Post N° 842

Post n°842 pubblicato il 10 Agosto 2007 da cgil3palermo
 

Esplode ditta fuochi d'artificio Muore il figlio del titolare

Caruso: «Treu e Biagi gli assassini»

Una fabbrica di fuochi pirotecnici è esplosa oggi a Cerchio (L'Aquila). Lo stabilimento è andato distrutto. Una persona è morta. La persona deceduta è Renato Amiconi, di 29 anni, di Cerchio, figlio del titolare della ditta.

In un primo momento si era temuto che vi potesse essere una seconda persona coinvolta: invece i Carabinieri dopo avere sentito alcuni testimoni e familiari hanno accertato che al momento dell'esplosione nella casamatta stava lavorando solo un uomo. I Carabinieri della stazione, coadiuvati da quelli di Avezzano, e i Vigili del Fuoco di Avezzano sono riusciti ad isolare le fiamme provocate dall'esplosione dalle altre tre case matte presenti nella zona. Per il momento non si conoscono le cause dell'incidente.

L'esplosione, riferiscono fonti dei vigili del fuoco, ha investito una vasta zona e potrebbe aver coinvolto altre due casematte nelle vicinanze.Nel corso dell'ultimo quinquennio si sono verificati, nel settore della pirotecnia, 366 infortuni sul lavoro (circa una settantina l'anno) di cui ben 23 con esiti mortali (per una media di quasi 5 morti l'anno). Lo rende noto, in un comunicato, l'Inail poco dopo l'esplosione della fabbrica di fuochi d'artificio a Cerchio (L'Aquila).

Secondo l'Inail, la quota più elevata di infortuni si registra nelle regioni del Mezzogiorno con circa il 60% degli infortuni in generale e la totalità delle morti. Attività, quelle pirotecniche, dall'«elevato potenziale di rischio, soprattutto nella fase di lavorazione e preparazione dei prodotti pirotecnici. Si tratta - si legge nel comunicato - di un settore produttivo di »nicchia« (circa 850 aziende assicurate per un totale di poco più di 1.500 addetti) caratterizzato da una struttura estremamente precaria e frammentata (una media pari a meno di 2 addetti per azienda), da un tipo di lavorazione a carattere prevalentemente artigianale e manuale e da un forte radicamento nelle regioni del Mezzogiorno, dove la pratica dei botti e dei fuochi di artificio costituisce l'immancabile corollario, soprattutto nella stagione estiva, alle tradizionali feste popolari».

Sulle morti sul lavoro si scatenano le polemiche per le parole, poi corrette del parlamentare indipendente di Rifondazione comunista Francesco Caruso. Riferendosi ai morti di mercoledì Caruso ha detto: «Angelo aveva 35 anni, viveva e lavorava a Mugnano, Cristian ne aveva solo 16 di anni, viveva e lavorava a Bolzano. Angelo e Cristian ieri sono morti assassinati nei loro rispettivi cantieri di lavoro. I loro assassini sono Treu e Biagi, le cui leggi hanno armato le mani dei padroni, per permettere loro di precarizzare e sfruttare con maggior intensità la forza-lavoro e incrementare in tal modo i loro profitti, a discapito della qualità e della sicurezza del lavoro». La sortita ha provocato reazioni di condanna da tutte le forze politiche, dal ministro del Lavoro Cesare Damiano («da Caruso parole demenziali») e dallo stesso Prc.
Anche il Quirinale interviene: «Indegno vaneggiamento».

Poi però Caruso ha corretto il tiro: «Mi dispiace profondamente per il polverone che si è sollevato. Mi preme sottolineare che Treu e Biagi non sono gli assassini, ma coloro i quali hanno fornito armi e strumenti a padroni senza scrupoli che sono i veri assassini dei lavoratori, e che continuano ad abbassare i sistemi di sicurezza e i salari degli operai».

A scaricare Caruso c'è anche il segretario di Prc Franco Giordano. «Le parole di Francesco Caruso sono culturalmente incompatibili con l'impostazione da sempre adottata dal Partito della rifondazione comunista. Sono parole in libertà di cui il solo responsabile è il deputato Caruso. Resta invece aperta e ferma la battaglia politica e culturale di Rifondazione comunista contro la precarietà e contro la drammatica cronaca di morti annunciate e di incidenti sul lavoro».

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963