90° minuto

Amarcord

Domenica si giocherà Cagliari-Bari. Il nome della squadra pugliese rievoca indelebili ricordi di quando, in un tiepido pomeriggio di metà aprile del 1970, Cagliari e la Sardegna tutta poterono far festa con il primo e unico scudetto vinto.

Di quella partita si sa già tanto, del 2-0 finale e dei gol di Riva e Gori, della Juve che perde a Roma con la Lazio e fa esplodere i festeggiamenti in anticipo, di Milano e Torino che per il secondo anno consecutivo restano a bocca asciutta (l’anno prima aveva vinto la Fiorentina).

Ma il Bari è anche la squadra che ricorda a un certo Luis Barroso Oliveira, oggi sardo d’adozione, che in un altro tiepido pomeriggio di inizio marzo del 1996 mise a segno tre reti, in quella che fu la prima e unica tripletta in serie A per lui.

Il Cagliari di quei tempi non è certo quello del 1970, ma a inizio campionato, con l’ingaggio di Trapattoni ci si prospettava glorie e successi almeno in prospettiva “europea”. Invece il progetto del pluridecorato tecnico che tanto aveva vinto con Juve e Inter fece acqua da tutte le parti, e col Bari si sedette in panchina l’indimenticato Bruno Giorgi, arrivato tre settimane prima per traghettare verso la salvezza una squadra che all’inizio pensava troppo in grande ma che poi si ritrovò nel pantano della bassa classifica.

La partita col Bari è tutta in salita ma si chiuderà in trionfo. I pugliesi infatti freddano subito il Sant’Elia con una cannonata da fuori di Andersson che non lascia scampo al portiere rossoblù Abate. Per fortuna è Oliveira a cominciare il suo show con la prima perla della giornata, pochi minuti dopo: conquistata una punizione dal limite, la trasforma in oro colato con una parabola ad effetto che per il Cagliari vale il pareggio immediato.

E’ un bel Cagliari, quello del primo tempo, che Giorgi ha allargato sulle fasce per avere maggiori porzioni di campo per snellire le azioni offensive, ma le belle trame rossoblù si interrompono quando l’arbitro Collina, a metà del primo tempo, concede un rigore al Bari per una delle tante trattenute in mischia nell’area di rigore.

Troppo generoso l’arbitro Viareggino? Protti la pensa così e ringrazia riportando in avanti la sua squadra con la trasformazione del tiro dal dischetto.

Ma  il gioco sulle fasce messo in piedi da Giorgi funziona, eccome. Alla mezz’ora è una delle tante azioni prolungate sulle linee laterali a mettere Lantignotti nelle condizioni di battere a rete da pochi metri. Stop e tiro del centrocampista sono pregevoli, e ci scappa il 2-2.

Le ostilità non finiscono qui, e i due portieri rischiano di capitolare più volte anche nella ripresa. Fino a che non si fa largo la coerenza di Collina. A un minuto dalla fine infatti, con lo stesso metro di giudizio con cui prima aveva sanzionato il contatto tra Napoli e Andersson che era valso il 2-1 di Protti dal dischetto, punisce un leggero braccio sulla schiena di Sala nei confronti di Silva. Altro rigore.

A incaricarsi di segnare il gol vittoria in zona Cesarini non può che essere Luis Oliveira, ormai leader indiscusso della squadra (segnerà 15 gol a fine torneo), che non si fa impaurire dalla responsabilità e con un tiro secco e angolato non lascia scampo al portiere Alberga. Il 3-2 apre gli spazi nei tentativi disperati di rimonta barese dei minuti di recupero, ma è il Cagliari, in contropiede, a chiudere in gloria la sua giornata e quella di Oliveira, il quale qualche minuto più tardi segue un contropiede avviato da Bressan e, ricevuta la palla dentro l’area, batte per la quarta volta il portiere barese. Per lui è tripletta, ma ai tempi il pallone dell’incontro lo regalavano solo in Inghilterra.

A.M.

3 marzo 1996,  CAGLIARI-BARI 4-2

Cagliari: Abate, Firicano, Sanna (84’ Bressan), Villa, Napoli, Pusceddu, O’Neill (56’ Silva), Lantignotti, Venturin (70’ Pancaro), Bisoli, Oliveira. Allenatore: Giorgi.

Bari: Alberga, Montanari, Mangone (46’ Ripa), Sala, Manighetti, Gautieri (85’ Parente), Pedone, Ingesson, Gerson, Andersson, Protti. Allenatore: Fascetti.

Arbitro: Collina di Viareggio.

Reti: 8’ Andersson (B), 17’ Oliveira (C), 21’ rig. Protti (B), 30’ Lantignotti (C), 89’ rig. e 93’ Oliveira (C)