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Post n°3 pubblicato il 05 Marzo 2009 da dogebarnaba
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La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni s

La zona delle Caramp

La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivan

Il censimento del 1509 ne ha contato 11.164. In una città cosmopolita come Venezia, con un gran passaggio di "foresti" il fenomeno delle cortigiane era tollerato se non incentivato. Oltre al commercio delle spezie orientali, del sale e delle stoffe, un capitolo molto importante dell'economia veneziana era costituito da ciò che oggi chiameremmo turismo. Per attrarre questa clientela, la Serenissima si era accaparrata un gran numero di reliquie preziose. Ma siccome gli uomini d'affari e i pellegrini non vivevano di puro spirito, la prostituzione fioriva.

Nella prima metà del '300, le cortigiane venivano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato "il Castelletto" e un po' più in là "alle Carampane" (vedi nota a lato). Alla sera, dopo la terza campana, dovevano rientrare a casa pena una multa e 10 frustate come pure 15 frustate era la pena per avvicinare uomini nel periodo di Natale, della Pasqua e altri giorni sacri. Non potevano frequentare le osterie e potevano girare per Venezia solo di sabato. In ogni casa c'era la "matrona", la direttrice che teneva la contabilità e pagava le tasse.

C'erano due categorie di cortigiane: quelle di basso rango che vivevano in casa malsane e che erano frequentate dal popolino e quelle d'alto rango. Queste cortigiane erano invidiate soprattutto dalle nobildonne, schiave di mille regole, per la libertà che esse godevano e per le importanti amicizie che potevano assicurarsi. I loro abiti sono elegantissimi, famose sono le loro chiome biondo-rossastro, il famoso rosso Tiziano, spesso si dimenticano di mettersi i fazzoletti da collo gialli imposti dal Consiglio dei Dieci perché tra i loro frequentatori non mancano alti magistrati della Repubblica.

o impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati.

La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati.

ane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati.

 

coperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati.

 

 
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