neve
san marcoOriginariamente in ferro, fu aperto il 20 novembre 1854.
In seguito al deperimento di quest'opera, fu indetto un concorso per l'edificazione di un ponte in pietra. Il progetto vincitore (Torres e Briazza) non fu tuttavia mai realizzato e si costruì un ponte in legno su progetto dell'ingegnere Eugenio Miozzi (1889-1979) che fu aperto il 15 gennaio 1933. Successivi interventi hanno aggiunto all'opera originaria elementi metallici.
È uno dei quattro ponti - assieme al Ponte di Rialto, al Ponte degli Scalzi (anche questo di Miozzi) e al Ponte della Costituzione - che attraversano il Canal Grande.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Famosi sono i cosiddetti Mori di Venezia, soprannominati così per il loro colore bruno dai Veneziani, posti alla sommità su una terrazza, sono due statue di bronzo raffiguranti due pastori che battono con una mazza le ore su una grande campana. Essi sono molto simili ma diversi in un particolare, uno ha la barba l'altro no è cosi che viene distinto il moro vecchio da quello giovane. Infatti la campana non suona all'ora esatta ma suona ben 2 volte una cique minuti prima dell'ora esatta, ed è il moro vecchio che rappresenta il tempo che è passato, mentre il moro giovane cinque minuti dopo l'ora esatta per rappresentare il tempo che verrà.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Splendido esempio di architettura civile gotica e al contempo di riuso del materiale antico fornito dalle numerose colonie della Serenissima, nonché di interventi rinascimentali come l'imponente Scala dei Giganti di Antonio Rizzo o le decorazioni dei Lombardo. Riassume mille anni di storia e fu sede del potere come testimoniano ancora la Sala del Maggior Consiglio, la Sala del Senato e la Sala del Collegio con i famosi teleri di Tintoretto, Tiziano e Veronese. Sono visitabili anche gli appartamenti dogali e le prigioni.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni s La zona delle Caramp La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivan Il censimento del 1509 ne ha contato 11.164. In una città cosmopolita come Venezia, con un gran passaggio di "foresti" il fenomeno delle cortigiane era tollerato se non incentivato. Oltre al commercio delle spezie orientali, del sale e delle stoffe, un capitolo molto importante dell'economia veneziana era costituito da ciò che oggi chiameremmo turismo. Per attrarre questa clientela, la Serenissima si era accaparrata un gran numero di reliquie preziose. Ma siccome gli uomini d'affari e i pellegrini non vivevano di puro spirito, la prostituzione fioriva. Nella prima metà del '300, le cortigiane venivano obbligate ad abitare in un quartiere vicino a Rialto chiamato "il Castelletto" e un po' più in là "alle Carampane" (vedi nota a lato). Alla sera, dopo la terza campana, dovevano rientrare a casa pena una multa e 10 frustate come pure 15 frustate era la pena per avvicinare uomini nel periodo di Natale, della Pasqua e altri giorni sacri. Non potevano frequentare le osterie e potevano girare per Venezia solo di sabato. In ogni casa c'era la "matrona", la direttrice che teneva la contabilità e pagava le tasse. C'erano due categorie di cortigiane: quelle di basso rango che vivevano in casa malsane e che erano frequentate dal popolino e quelle d'alto rango. Queste cortigiane erano invidiate soprattutto dalle nobildonne, schiave di mille regole, per la libertà che esse godevano e per le importanti amicizie che potevano assicurarsi. I loro abiti sono elegantissimi, famose sono le loro chiome biondo-rossastro, il famoso rosso Tiziano, spesso si dimenticano di mettersi i fazzoletti da collo gialli imposti dal Consiglio dei Dieci perché tra i loro frequentatori non mancano alti magistrati della Repubblica. o impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati. La zona delle Carampane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati. ane arrivava fino al ponte delle Tette. Da sopra questo ponte si affacciavano le meretrici con i seni scoperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati. coperti per allettare i passanti. Era, si dice, un'imposizione fatta dal governo per "distogliere gli uomini dal peccare contro natura". Il problema della sodomia era molto sentito a Venezia soprattutto nel '500. Ogni venerdì si doveva raccogliere il collegio dei deputati ad inquisire sopra i sodomiti. I medici e i barbieri, chiamati a curare qualche uomo o anche qualche femmina, avevano tre giorni per denunciare all'amministrazione le loro "confidenze amorose". Gli omosessuali venivano impiccati nelle due colonne della piazzetta di S. Marco e poi bruciati.
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso |
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
Inviato da: dogebarnaba
il 22/02/2009 alle 12:34
Inviato da: dogebarnaba
il 20/02/2009 alle 11:36
Inviato da: animalibera_60
il 19/02/2009 alle 16:19