Creato da acidodolce il 18/04/2006

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CCCP

Post n°84 pubblicato il 06 Agosto 2007 da acidodolce
 

Personale tributo ad una delle pochissime band italiane che hanno saputo dare un contributo vero, innovativo, al Punk e alla musica internazionale in genere, invece di scimmiottare le band americane e inglesi come hanno fatto tutti gli altri.....

Liberamente tratto da www.ondarock.it

"....I CCCP nascono nel 1982 a Berlino, dall'incontro di Giovanni Lindo Ferretti (voce) e Massimo Zamboni (chitarre). I due si muniscono di drum machine e suonano in giro per la Germania, rifacendosi soprattutto al punk espressionista. Il ritorno in Italia porta l'illuminazione. La cultura popolare emilano-romagnola può essere filtrata da etica ed estetica punk. Non si tratta di colte ricerche ma proprio della superficie culturale turistico-godereccia-comunista della regione. Del resto, anche il nome CCCP non inneggia al comunismo sovietico ma ne celebra la pronuncia storpiata da un ipotetico militante provinciale. L'impatto col pubblico non è dei migliori: la complessità e il distacco dei testi e la mancanza di linee melodiche non aiutano. L'idea allora è arricchire lo show con situazioni e personaggi. Così Danilo Fatur e Antonella "Annarella" Giudici si uniscono alla band.Ora la formazione è al completo: questa è la vera nascita dei CCCP.

Nel 1984 esce il primo Ep Ortodossia. E' tutto punk e filastrocche elementari urlate su chitarre spigolose a ritmo forsennato: "Spara Yuri spara, spera Yuri spera" e "Islam punk, Islam punk, punk Islam e Islam punk" sono i vagiti di questa italianissima creatura che nella sua necessaria violenza ricorda più gli Stooges che le band inglesi del '77. 

A Ortodossia segue Ortodossia II che aggiunge "Mi ami", che resterà una delle canzoni simbolo della band, con l'andamento iniziale lento che accompagna nel loro corso gli "spermi indifferenti" del testo e poi lo scatto in avanti in un hard-core musicale mozzafiato. E' una canzone punk italiana, e tutti i ragazzi dell'85 ci si possono riconoscere. E' quello che non si era (forse) mai visto in Italia: una band che non fosse una scopiazzatura di modelli inglesi e americani. L'impianto ideologico si veste di un bizzarro kitsch est-europeo e si concretizza in manifesti teorici, nei quali i CCCP si dichiarano "punk filo-sovietici".Ma i CCCP non sono un clone provinciale di una band inglese o americana: sono una band provinciale italiana che ha storpiato tutto quello che poteva essere canzonetta o ballo liscio e l'ha tritato in un frullatore punk al massimo dei giri.Sempre nel 1984 arriva l'album Compagni, cittadini, fratelli, partigiani, che raccoglie i pezzi già presenti sugli Ep e un pugno di altre canzoni. Il suono è casereccio, rozzo e povero, ma dentro ci sono energia da vendere e l'esatto contrario dell'energia: canzoni annichilite e annichilenti come la lunga "Emilia paranoica".

Un anno dopo esce 1964-1985. Affinità-Divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Del conseguimento della maggiore età . Il disco si apre con una dichiarazione di identità, un urlo "CCCP" e via, in un mare di feedback, una batteria elettronica che è una pulsazione continua e le parole che sono quelle che non senti altrove "fedeli alla linea, anche quando la linea non c'è, quando l'imperatore è malato, quando muore o è dubbioso".

Dal vivo, la band si presenta come un circo sfavillante e decadente, un tempio del kitsch con trampolieri e mangiafuoco, con Fatur ("Artista del popolo") che si denuda e Annarella ("Benemerita Soubrette") che officia questi riti agnostici. Ma dietro quest'immagine istrionica, si inizia a intravedere un'ombra di misticismo.

Passano due anni ed esce il singolo "Oh battagliero" (1987), con il suo andamento tangheggiante e poi, nello stesso anno, il primo album per una major, la Virgin. Si tratta di Socialismo e barbarie.

Il passo seguente è spiazzante, un singolo con Amanda Lear, una cover di "Tomorrow". Poi viene il 1989 con il nuovo disco Canzoni, preghiere e danze del II millennio - sezione Europa. Più elettronica e meno distorsione: un disco di techno pop. Tutta la forza del gruppo si stempera fra tastierine e scale arabeggianti, anche se l'inizio è affidato alla poco duttile voce di Ferretti che canta da solo una canzone tradizionale degli alpini "Il testamento del capitano". Il disco in sé non è poi brutto, però sembra quasi uno scherzo, diametralmente opposto al genere finora proposto.

Il gruppo sembra dirigersi verso la sua fine, almeno per come lo avevamo conosciuto. La svolta avviene durante un tour in Unione Sovietica, effettuato nello stesso 1989 insieme ai Litfiba, il gruppo di riferimento per la dark-wave italiana. Da questo tour nasce l'ultimo disco dei CCCP, quello della svolta e della fine. Epica, Etica, Etnica, Pathos nasce infatti dall'incontro di Ferretti e Zamboni con Francesco Magnelli, Ringo De Palma e Gianni Maroccolo, rispettivamente tastiere, batteria e basso degli allora morenti Litfiba, e da una nuova idea della registrazione: andarsene tutti insieme in campagna vivendo in comune e registrare tutto live.

Il disco è qualcosa di totalmente nuovo per i CCCP. C'è una diversa competenza strumentale e non ci sono più i sapori di plastica del disco precedente. La violenza e la rudezza dei primi dischi sembrano essersi sì stemperate, ma anche compattate in un suono meno selvaggio e straziato, ma austero e solido. La qualità del suono è decisamente migliorata. Con questo disco nasce una entità nuova, è l'ultimo lavoro dei CCCP ma in realtà è il primo disco di un gruppo nuovo. Così nel 1990 il gruppo, a cui chiunque oggi suoni in Italia deve almeno un piccolo grazie, chiude la sua esistenza. Quello che resta sono sicuramente le parole di Ferretti, con la consapevolezza di non essere per sempre legati alla dimensione cantautorale per esprimere in italiano qualcosa che vada oltre la banalità, e un suono semplice ma dannatamente efficace, che fa della sua povertà la sua maggiore dote, mettendo a nudo le personalità fortissime di quelli che lo hanno creato. Ci sarà una lunga pausa, poi gli stessi attori di questo ultimo disco si reincontreranno e ripartiranno insieme con il progetto CSI."

 
 
 
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lindo ferretti .....quanti ricordi.
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il testo è stupendo...un bacio bellissimo
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