A capo chino

Percorsi di un'anima in viaggio

 

AREA PERSONALE

 
L’abitudine

L’abitudine è la più infame delle malattie
perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia,
qualsiasi dolore, qualsiasi morte.

Per abitudine si vive accanto a persone odiose,
si impara a portar le catene, a subir ingiustizie,
a soffrire, ci si rassegna al dolore, alla solitudine, a tutto.

L’abitudine è il più spietato dei veleni
perché entra in noi lentamente, silenziosamente,
cresce a poco a poco
nutrendosi della nostra inconsapevolezza
e quando scopriamo di averla addosso
ogni fibra di noi s’è adeguata,
ogni gesto s’è condizionato,
non esiste più medicina che possa guarirci.

(Oriana Fallaci, Un Uomo)



 

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BDSM Women

Post n°154 pubblicato il 30 Maggio 2008 da A_Capo_Chino_x

Riporto, di seguito, un commento che ho scritto un po' di tempo fa.

"Sì, i sadici esistono. Sono tra noi. Ma non sono armati di frusta o manette. Sono, come saggiamente hai detto, uomini normali: sono il capo che gode a sminuire i dipendenti, i vicini che distruggono vite altrui per il solo gusto di farlo, sono, a volte, alcuni genitori che nello sminuire e annientare i figli, pensano di trovare sollievo alle loro inadeguatezze e fragilità. Ma chi sono queste donne che amano il bdsm? Che si eccitano praticando il bondage? Personalmente penso che molte di loro siano donne forti, molto forti. Abituate a condurre da bambine, da sole, sulle proprie spalle, pesi ben più grandi di loro, situazioni estreme che le hanno fornite, con il tempo, di un carattere e una forza d’animo d’acciaio. Donne abituate a decidere, ad affrontare problemi, a lottare. Donne che non hanno bisogno di appoggio per andare avanti, ma che, anzi, sono loro stesse di appoggio e conforto per chi le circonda. Uomini e donne, vecchi e giovani. Indistintamente. Donne che non si sentirebbero a proprio agio in nessun altro ruolo, poiché vivono la vita con una forza che gli è naturale, non ne sentono il peso, ma, anzi, ne sono gratificate. Però, e qui credo sia il punto, per donne così volitive, donne con una siffatta forza, riesce difficile, molto difficile, trovare persone, uomini nella fattispecie, che siano forti quanto loro. Anzi, che siano, appunto, più uomini di loro. Uomini particolarmente forti e volitivi che le facciano sentire alla pari nel loro percorso di vita e non sempre e soltanto il motore trainante. Nella sfera sessuale ciò viene amplificato e, nella manifestazione di un carattere dominante, riconoscono un uomo che sia forte, che sia “tosto”, più tosto di loro, appunto. Lo stesso atto dell’obbedire, sempre secondo il mio personalissimo parere, altro non è che la sfida suprema. Non ci si eccita perché si obbedisce, ci si sottomette al Dom, ma ci si eccita perché si vince la dominazione più grande: si domina se stesse. Il Dom è solo un mezzo che permette alla slave di vincere la più grande delle sfide: la vittoria su se stessa. Non penso che si tragga piacere da, esempio a caso, prostrarsi davanti al proprio Dom quanto atto in sè, quanto, piuttosto, in un atto estremamente narcisistico, dal dimostrare a se stesse che la propria forza di volontà è talmente forte da vincere se stessa e fare un atto che, normalmente, viene vissuto come svilente. E’ la vittoria delle vittorie. Una specie di delirio di onnipotenza và ;) Poi, per quanto riguarda l’essere legate, immobilizzate, bendate e, in generale, private della sensorialità, beh, tutto ciò priva anche della responsabilità dell’atto sessuale e del piacere. Un po’ come dire: non sono io che mi sto lasciando andare, non sono io che voglio provare piacere, ma mi è imposto e io non posso farci nulla. E questo modo di sentire ha le sue radici ben affondate nell’inconscio, nel nostro rapporto con il sesso, con i tabù, le censure e il senso di colpa che per millenni la nostra società ci ha instillato così pervicacemente e che, tuttora, continua a instillarci."

Aggiornamento:

Avevo appena finito di postare questo commento quando, rileggendolo, mi sono accorta che ci sono delle considerazioni con le quali non mi ritrovo più completamente.
“Il Dom è solo un mezzo che permette alla slave di vincere la più grande delle sfide: la vittoria su se stessa.”

Oggi penso che ciò può essere vero in determinati contesti e azioni, ma credo anche che gran parte del piacere che deriva da un atto di sottomissione come, esempio a caso, il prostrarsi, sia dovuto soprattutto al valore simbolico che tale atto porta in sé e ai sentimenti che riesce a veicolare. Il sentimento di Appartenenza che si sviluppa tra il Master e la Sua slave viene vissuto intensamente da entrambi, ma, ovviamente, resta relegato nell’intimità delle proprie percezioni emotive. E’ attraverso azioni e gesti simbolici che il proprio mondo interiore viene esternato all’Altro. Dimostrare un sentimento, esprimere un moto dell’animo è sempre difficile, ancor più quando ha a che vedere con emozioni di tale intensità e intimità. Non sempre e non soltanto, quindi, il sottomettersi reca con sé un piacere puramente narcisistico di onnipotenza, ma diventa anche espressione di quei sentimenti di totale devozione e trasporto che la slave sente per il suo Master. In questo modo, devozione, sottomissione, fiducia totale e trasporto emotivo sono vissuti in un contesto che riesce a dar loro piena espressione e, di conseguenza, piacere fisico e mentale.

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Commenti al Post:
your.virgin
your.virgin il 03/06/08 alle 22:24 via WEB
da come descrivi il bdsm, nella prima parte, sembra (o forse è così) che sia la slave a condurre "il gioco", pur facendo credere al proprio Master il contrario. Il paradosso del rapporto Dom/sub: la slave che USA il proprio Padrone per un proprio piacere, per un proprio interesse, per una propria sfida. Io in tutto ciò vedo egoismo, cosa che la slave non dovrebbe nemmeno conoscere. non ho mai scritto e nemmeno pensato righe di questo tipo riguardanti l'argomento ma ciò è quanto le tue parole mi hanno fatto elaborare...ma so bene che mi posso sempre sbagliare e se così fosse mi auguro di non aver offeso, tu sai di certo piu di me. un saluto virgin
 
 
pippy690
pippy690 il 03/06/08 alle 23:55 via WEB
Non posso fare a meno di dire la mia a riguardo.. : ) Preferisco parlare di Individualismo piuttosto che di egoismo..... Egoismo= amore esagerato di se stesso e dei propri interessi, anche a costo del danno altrui. Individualismo= teoria che sostiene il valore irriducibile e autonomo dell'individualità. La slave non Deve e non Puo' essere una "bambola inanimata" alla merce' di un uomo...al contario...e' una Donna forte e fiera con una propria individualita'....cosciente della propria forza...la forza di Appartenere non di Usare o farsi Usare.... Perdonami Your Virgin ma nella tua frase "la slave che USA il proprio Padrone" c'e' un termine che non amo...USARE...la vera Appartenenza non conosce tale termine ma soltanto il DONARSI reciproco....quando uno dei due USA non e' piu' Appartenenza...bensi' Abuso.... Un sorriso e dolce notte.... Lina.
 
   
your.virgin
your.virgin il 04/06/08 alle 09:09 via WEB
grazie del chiarimento, era quel che desideravo. virgin.
 
 
A_Capo_Chino_x
A_Capo_Chino_x il 04/06/08 alle 20:14 via WEB
Ciao Virgin e benvenuta nel mio blog :) Ho letto con attenzione il tuo commento: grazie, mi hai dato ottimi spunti di discussione ai quali risponderò al più presto, non appena avrò il tempo per dedicarti tutta l’attenzione che merita il tuo interessante commento. Nel frattempo ho visto che Lina ti ha dato già una risposta con la quale mi ci ritrovo pienamente. Ciao virgin e spero di rivederti presto nel mio piccolo blog. Un sorriso :)
 
pippy690
pippy690 il 03/06/08 alle 23:57 via WEB
Tesoro...perdonami se ho ceduto alla tentazione di rispondere ad un commento che non era destinato a me ma al tuo blog.. : ))) un bacione dolce notte Ti voglio bene : ))))))Lina.
 
 
A_Capo_Chino_x
A_Capo_Chino_x il 04/06/08 alle 20:21 via WEB
Lina cara e perdonarti di cosa? :)) Anzi, ti ringrazio moltissimo della tua risposta, con la quale, ovviamente, mi ci ritrovo pienamente. Appena sarà passato questo periodo straimpegnato risponderò per bene...a entrambe :)) Un bacione grande grande!!! :)))
 
info.aristocratica
info.aristocratica il 13/02/09 alle 00:17 via WEB
il Master o la Mistress non sarebbero tali se non esistesse la/lo slave ... pertanto non vi è un ruolo dominante, ognuno si sottomette e domina a modo suo, occorre che tra i due vi sia una grande complicità affinchè il dolore sia piacere per entrambi sino a raggiungere entrambi il proprio piacere mentale e ... fisico. lasciamo il nostro invito a te ed i tuoi ospiti, siamo da poco in rete e ci piacerebbe leggerti sul nostro forum ... www.aristocratica.eu. baci Lupa & Sofia
 
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