AD MINCHIAM

FILIPPICA ANTIFILOSOFI (solo per sfottere un poco la Nanina)


Ormai non si contano più, si muovono in sciami come le locuste e dove si poggiano distruggono. Si fanno scudo col numero, divorano gli orticelli delle idee altrui e quando hanno lasciato in terra solo sterco e radici, volano ad infestare un luogo ancora immacolato. Sono dappertutto, là fuori ma in maggior misura qui dentro. Rimbalza falsamente, rotola e ci scivola addosso, perchè ormai viene considerata assioma, la sentenza che decreta senza possibilità di contraddittorio l'inscindibile liaison tra la parola "filosofo" e la sua accezione positiva...sarà che il mio sguardo non spazia perchè ho il punto di osservazione che potrebbe avere un cane guercio incatenato ad una ringhiera, ma io non riesco a focalizzare...ma dove sta il positivo tra gli autoproclamatisi "filosofi"? Con tutta evidenza mi ero costruito un'errata idea del filosofo, lo ritenevo un tale predisposto per naturale inclinazione a porsi quesiti (fondamentali o meno, poco importa) e invece sono sopraffatto dalla quantità di "sedicenti maitre a penser" che si occupano di dare risposte, (il più delle volte sbagliate) a domande che nessuno ha fatto! Come definire il filosofo se non: "persona con molto tempo tanto da permettersi il lusso di sprecarlo". Entrano ed escono con la convinzione di propagandare le proprie idee tanto sublimi da diffondere una delicata essenza di gelsomino, mascherando poco e male la segreta ambizione di procurarsi attraverso un reticolato di frasi fatte un codazzo plaudente di adepti-adulatori lobotomizzati (il travaso di bile che mi affligge deriva in toto dal fatto che molti di loro ci riescano)...non vorrei rovinare il giocattolo a nessuno ma mi auguro che vi rendiate conto di come nessuno di loro abbia mai vomitato qualcosa di nuovo, l'attività praticata con più profitto è l'abuso incondizionato e sterile di cose già dette e già confutate, attività che rende questi "filosofi caserecci" del tutto simili agli strilloni, che per vendere le parole (o idee) di altri le urlano più forte nella speranza che l'orecchio distratto le intuisca come frutto della loro speculazione. Se, per caso, vi venisse in mente di elaborare teorie in merito ad una questione secolare come "l'esistenza di dio"...lasciate perdere, fate una passeggiata al parco, andate a scommettere sui cavalli, comprate un mazzo di fiori per la vostra donna, grattatevi le ascelle...non è necessario, almeno per me, ottenere risposta. Mio padre, che alza muri, rimesta calce e spacca mattoni dalle 7 di mattina alle 6 di sera, quando torna a casa piegato in due ha già scritta in faccia la risposta alla sopraccitata vexata questio...senza mai avere letto Kierkegaard, Hegel o Sant'Agostino. ...Mi meraviglio di me, tutto questio astio può essere stato generato dal solo fatto di avere trascorso una serata al cinema guardando un noiosissimo film? Mah...aspetto che i "filosofi" mi diano una risposta illuminante.