AD MINCHIAM

Sindrome Cinese


Mi sono goduto con una certa soddisfazione i fotogrammi degli scontri di Milano, mi ha fatto piacere osservare come una torma di cinesi si sia ribellata all'autorità costituita. L'immagine di un corteo di cantonesi, mandarini etc che sfila in corteo e manifesta contro un atteggiamento ritenuto discriminante e vessatorio è stata una boccata d'aria pulita. Leggo e ascolto reazioni preoccupate di cittadini e politici (sempre loro mio malgrado) che fanno a gara a schierarsi in favore di telecamera...ci dicono che non si può tollerare questo genere di comportamento, che bisogna rispettare le leggi e mantenere l'ordine pubblico...peccato che quando a manifestare e a sfasciare vetrine e a ribaltare automobili siano i cosiddetti “antagonisti” ci sia sempre qualcuno dei succitati politicanti a schierarsi in favore della sacrosanta libertà di opinione. I cinesi fanno più paura? Forse perchè sono una comunità a cui la tanto auspicata integrazione interessa quanto Letitia Casta a Dolce&Gabbana?  Ci fa paura l'idea che una comunità di stranieri possa prosperare e arricchirsi senza sentire la necessità di interagire con noi e di confrontarsi? Senza assorbire le nostre abitudini e le nostre consuetudini?...Mi chiedo allora perchè quando queste persone mostrano di avere appreso e saper mettere in pratica l'arte molto italiana della protesta di piazza vengano pesantemente repressi... Mi domando se l'indignazione scaturisca esclusivamente da un problema topografico...ossia piazza Tien An Men sia benedetta ma lasciate libera per lo shopping via Sarpi. Certo che ci fanno paura...perchè cosi facendo noi non li possiamo controllare, non li possiamo inquadrare...i cinesi hanno compreso (forse perchè per troppo tempo sono stati irregimentati e schedati) quanto sia utile per sopravvire non condividere nulla con gli estranei. Ci fanno paura i proclami dei soloni di Confindustria che agitano il fantasma pechinese come spauracchio? Credete che davvero abbiano a cuore il Made in Italy e si battano per i diritti dei consumatori? ...Balle colossali....Ma non sono sempre stati loro a magnificare il libero mercato?  Ma non siamo stati noi i primi a spostare le produzioni in quei paesi dove lo stipendio medio di un operaio equivale al prezzo di un pacchetto di pall mall blu? Ora che si trovano faccia a faccia con chi in un decennio ha saputo rivoluzionare l'economia sfruttando le medesime regole diventano improvvisamente dei paguri della finanza, e si rintanano nel guscio di proposte assurde come il reinserimento dei dazi... Sarà che siamo vittime dello stereotipo del cinese ossequioso ricoperto dall'afrore degli involtini primavera... Sarà forse che, come sosteneva Bellocchio, La Cina è Vicina....ma se è troppo prossima a piazza del Duomo...si comincia a soffrire di claustrofobia? Solidarietà alla comunità cinese di Milano.