AD MINCHIAM

Ognuno ha bisogno di un eroe


Il mio è un tabaccaio...Emerge questo pezzo d'uomo dal retro, questo genio che vado a trovare quando il fumo scarseggia, si sporge puntando i gomiti nudi sul vetro del bancone, le maniche della camicia arrotolate, i polsi e le dita ricoperte d'oro come nemmeno la madonna di Pompei...apre la scatoletta in latta dove tiene i sigari, ne lecca uno e mentre lo fa lascia schizzare fuori una lingua che sembra ruvida e spugnosa come quella dei gatti, un attimo dopo emette sbuffi azzurri contro la luce al neon...gli tengo dietro bruciando pall mall di poco valore, non parla granchè...posside il dono della sintesi e lo esercita tramite l'arte della sentenza. Quando entra altra gente, torna in posizione eretta non nascondendo un certo fastidio per il disturbo che gli arreca abbandonare quella postura così plastica che sembra studiata, il sigaro all'angolo del labbro, mentre l'occhio resta socchiuso per evitare il fumo, prende quello che deve, saluta raramente e riprende possesso del suo trono di vetro con vista su accendini bic e portachiavi. Una volta un amico mi ha chiesto che ci trovassi di interessante...ho risposto "quello è il mio eroe, tutti abbiamo bisogno di un eroe". Il pezzo d'uomo fuma imperterrito e io sempre dietro, non l'ho mai visto lasciare la sua postazione, nemmeno per pisciare, può farne a meno o non se ne cura... andiamo d'accordo persino sulle donne, non sono mai entrato in quel posto senza vederlo arrivare dopo di me, non sono mai rimasto lì dentro tanto a lungo da vederlo andarsene. Ci incontriamo circa una volta ogni due giorni e recitiamo sempre la stessa parte...aggiungere o togliere anche la minima battuta al nostro numero sarebbe solo un modo per cancellarci entrambi dallo spettacolo.