Creato da: roberto_digiorgio58 il 06/03/2011
TRASTEVERE di tutto un pò

I miei link preferiti

Area personale

 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

 

Ultime visite al Blog

LUANA_1984alessia.rutaernestinabcomitatovercellinonrosavaramati.valeriorosmarino53nidotondoDanielaPelosoailata76carotina650nadiacappavinylikarennyrosIL_RICETTARIO
 

Magnà e dormì - Aldo Fabrizi

So’ du’ vizietti, me diceva nonno, che mai nessuno te li pò levà, perché so’ necessari pe’ campà sin dar momento che venimo ar monno. Er primo vizio provoca er seconno: er sonno mette fame e fà magnà, doppo magnato t’aripija sonno poi t’arzi, magni e torni a riposà. Insomma, la magnata e la dormita, massimamente in una certa età, so’ l’uniche du’ gioje de la vita. La sola differenza è questa qui: che pure si ciài sonno pòi magnà, ma si ciài fame mica pòi dormì

 

 

I miei link preferiti

Tag

 
Citazioni nei Blog Amici: 4
 
 

Chi può scrivere sul blog

Solo i membri di questo Blog possono pubblicare messaggi e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

DETTI POPOLARI ROMANI

A CHI TOCCA 'N SE 'NGRUGNA: (a chi tocca, tocca) SEI COME ER CANE DE MUSTAFA' CHE LO PIJAVA 'N CULO E DICEVA DE STA' A SCOPA': (sei convinto che l'azione che stai compiendo sia positiva per te, ma in realtà non ti accorgi che è il contrario) E' COME SCIVOLA' SU 'N TAPPETO DE CAZZI; NDO CADI CADI LO PIJ AR CULO: (la mia situazione generale è alquanto compromessa e non mi consente larghi margini di scelta) CIHA LASCIATO CO' 'NA SCARPA E 'NA CIAVATTA: (siamo stati abbandonati a degli eventi tutt'altro che favorevoli) ME PARI ER DOTTOR BONAGA, CHE CURA ER CULO PE 'NA PIAGA: (scarso apprezzamento per le capacità del medico in questione) CIHAI 'N CULO TARMENTE GROSSO CHE SE TE METTI IN BARCONE TE CE FANNO ER NIDO LE AQUILE: (sei una persona particolarmente fortunata) FIODENA' {fio de 'na mignotta): (espressione dispregiativa) GIAMAICA (già m'hai cacato il cazzo): (mi hai annoiato fino all'insopportabile) MASTICA (ma 'sti cazzi)/CASTIZZI/MARIMBARZA: (la cosa non mi sfiora minimamente) CHITTASA (chi ta s'ancula): (non ho nessuna intenzione di seguire i tuoi consigli) CORCA (cor cazzo): (non ho nessuna intenzione di seguire ciò che dici) ATTACCATE AR MANICO DE LA PANZA: (non ho nessuna intenzione di fare quello che dici tu) E' 'NA CAMBOGIA/E' 'NA CACIARA l'ambiente è troppo caotico!) MEJO DE 'N CARCIO A LI COJONI: (è comunque meglio di niente) E' TUTTO 'N CAZZO 'N CULO: (è completamente inutile) APPARECCHIA ER CULO PE' DUE CHE PORTO 'N'AMICO: (espressione scherzosa rivolta a persona estremamente disponibile verso il prossimo) ...E SE MI' NONNO C'IAVEVA CINQUE PALLE ERA 'N FLIPPER:( commento sarcastico relativo ad una situazione difficile a verificarsi) SI' CASCHI PE' TERA CE VO' ER CARRO ATTREZZI/TOCCA CHIAMA' L'ACI: (la tua obesità è sorprendente) NUN TE S'ARZA MANCO COR CRIC: ( corre voce che tu sia impotente) E' MEJO 'N CULO CALLO 'N PANZA, CHE 'NA PANZA CALLA 'N CULO: (è altresì preferibile dare una 'fregatura' piuttosto che riceverla) BOCCA DE CIAVATTA: (dicesi dì persona schizzinosa nel mangiare) T'HANNO BECCATO COR SORCIO 'N BOCCA: (ti hanno colto in flagrante) CHI MENA PRIMA MENA DU' VORTE: (detto popolare chi mena per primo mena due volte.) CO 'NA SNIFFATA ME NE MAGNO QUATTRO: ( ho un leggerissimo languorino allo stomaco) S'È' FATTA 'NA CERTA: ( è tardi, dobbiamo andare) CE STA TUTTO: (fa proprio al caso nostro)

 

porta san pancrazio

 

Antica-Roma - La porta San Pancrazio è una delle

porte meridionali che si aprivano nelle Mura aureliane di Roma

 

 

Tempietto del Bramante a S.Pietro in Montorio

Cartolina Gianicolo.
Anno:prima del 1905
...E pensare che è stato costruito qui perchè,

nel Medio Evo, credevono che questo fosse

il luogo dove era stato martirizzato l'apostolo Pietro

 

Archivio messaggi

 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

 

 

E' morta Anna Longhi moglie «buzzicona» di Sordi

Post n°21 pubblicato il 15 Maggio 2011 da roberto_digiorgio58

È morta ieri a 76 anni Anna Longhi, la brava, spiritosa caratterista di taglia extra large diventata famosa col cinepanettone del 1978, impersonando la moglie fruttarola con chignon, la «buzzicona» di Alberto Sordi in Dove vai in vacanza?. La notizia della scomparsa del personaggio amatissimo soprattutto a Roma, è stata data in diretta a «Pomeriggio 5» dove la Longhi fu spesso ospite.


Nata a Trastevere nel 1934, trasferita poi in rione Monti, reso celebre da Monicelli e dal suo mediometraggio, l'attrice ha debuttato al cinema per caso: aveva fatto fino ad allora la sarta sul set di alcuni film di Sordi e l'attore, alla ricerca di partner ideali, aveva subito intuito il suo enorme potenziale comico. In un cinema che aveva perso la ricchezza dei caratteristi, Anna Longhi fu subito un «caso» con questo episodio cult di Le vacanze intelligenti scritto da Sonego, la cosa migliore che Sordi abbia mai girato. Era, come è impossibile dimenticarla?, la moglie trash del fruttarolo Remo-Sordi con cui inizia un viaggio istruttivo, una vacanza intelligente secondo la rubrica dell'Espresso, organizzato dai figli che sono trendy, modaioli e istruiti. Il personaggio è parente stretto di altre buzzicone romane come la Rosanna di Lorenzo che fu moglie di Sordi nelle Coppie (memorabile vacanza in Costa Smeralda), come la sora Lella (sorella di Fabrizi) complice di Verdone ma anche la famosa Cecioni al telefono di Franca Valeri.


La povera sora Augusta, invece di sdraiarsi a Fregene, inizia così nel film a tre episodi (gli altri erano con Tognazzi e Villaggio) un giro d'Italia sfiancante non solo per la dieta ferrea ma anche per gli obblighi intellettuali di improvvisato snobismo mondano. I due sono costretti, dopo una visita agli scavi etruschi, a seguire un concerto dodecafonico a Firenze (sublime la loro uscita al «tacet»), poi visitano la Biennale a Venezia (è quella vera, riprese nei padiglioni d'arte) dove la sora Anna, affranta e stanca, si siede ma viene scambiata e contrattata come una scultura vivente, in un crescendo d'ilarità fino all'happy end con pastasciutta al sugo in dose doppia.


La carriera della sora Longhi sta praticamente tutta in questa invenzione, la donna popolare verace e sottomessa al marito, di sano buon senso e fuori dalle mode, simpaticamente ignorante ma di contagiosa simpatia. Il suo Pigmalione Sordi la sposerà ancora nel dittico del Tassinaro e nel sequel a New York: lei come un pezzo di Roma folk, apprezzata pure in Francia, appare brevemente in qualche super produzione come Un incantevole aprile e Il talento di Mr. Ripley, nel Vanzina di E adesso sesso, nel Clan di De Sica e nel Ritorno di Monnezza, ma la sua carriera si concentra in quei folgoranti 50 minuti usciti nel Natale del '78. In cui Sordi regala il suo cinico spirito di osservazione non solo sulle mode snob ma anche sullo stato dello scontro generazionale, dirigendo la sua collega sarta e facendole raggiungere una straordinaria misura espressiva e un grado di comunicatività da antologia per la commedia all'italiana.

Maurizio Porro

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Buon Compleanno Vespa: 65 anni di successi

Post n°20 pubblicato il 04 Aprile 2011 da fashion_ice23

 

DAL 2012 LA VESPA SARÀ PRODOTTA ANCHE IN INDIABuon Compleanno Vespa: 65 anni di successiMegaraduno a Roma per festeggiare lo sccoter made in Itlay
Buon Compleanno Vespa: 65 anni di successi

ROMA - Si è conclusa Domenica, la settimana dedicata ai festeggiamenti per i 65 anni della Vespa. Ieri, infatti, tutti vespisti e semplici appassionati, si sono dati appuntamento alle ore 11.00 in viale Aventino, proprio avanti al Vespa Store per un megaraduno. Un lungo serpentone di Vespe ha marciato per le strade di Roma, passando per il  Gianicolo concludendo, poi, la parata in piazza Garibaldi, dove si è reso omaggio ad un protagonista dell'unità d'Italia. Al termine, un ricco aperitivo è stato offerto dal gruppo Piaggio per tutti.
Un modo simpatico e divertente per ripercorrere in allegria i 65 anni dello scooter più amato. Era l'Aprile del '46 quando fu depositato il brevetto a Firenze che diede il via alla produzione in serie deli primi modelli delle Vespe. Primo tra tutti il modello Vespa 98cc. Dal 1946 Vespa diventa un vero e proprio simbolo.  Nel '53, il debutto sul grande schermo nel film "Vacanze Romane", da li la Vespa diventa un incessante desiderio per gli italiani e non solo. La madre di tutti gli scooter, simbolo di mobilità nell'italia del dopoguerra, ogetto appartenente al costume del Paese di ieri e di oggi.
Il succeso della Vespa contuna, nonstante l'età. Solo nel 2010 sono state vendute più di 133mila unità. 11mila in più rispetto all'anni precedente. Successo dovuto alla costante offerta di nuovi modelli e nuove versioni. Dal 2012 lo scooter made in Italy sarà prodotto anche in India.

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Gianicolo

Post n°19 pubblicato il 04 Aprile 2011 da fashion_ice23

La passeggiata del Gianicolo permette di godere uno degli scorci più suggestivi sul centro storico di Roma, come ben sanno generazioni di coppiette, romantici e viaggiatori di ogni paese. Grandi viali alberati attraversano la collina che domina Trastevere per confluire in piazzale Garibaldi, dove la terrazza panoramica fa perno intorno al monumento equestre dell'eroe dei due mondi, opera del tardo ottocento di Emilio Gallori. Ai piedi della terrazza, il Parco Gianicolense degrada ripido ad est verso il Tevere. La passeggiata panoramica muove verso sud, tra ali di busti di marmo raffiguranti illustri garibaldini, verso l'ampio e scenografico largo della Fontana dell'Acqua Paola, chiamata tradizionalmente "Fontanone", eretta da Giovanni Fontana e Carlo Maderno per Papa Paolo V (1608 - 1612). Poco più avanti la strada giunge sulla terrazza della bella chiesa di San Pietro in Montorio, nota per il tempietto rinascimentale del Bramante racchiuso nel cortile, modello di perfezione classica, storica meta di coppie che ufficializzano religiosamente la loro unione.
Il panorama ammirabile dal colle Gianicolo è forse il migliore a Roma. In un solo colpo d'occhio è possibile riconoscere tutti gli storici monumenti di Roma e le grandi basiliche cristiane. Sullo sfondo gli imponenti colli Albani, un tempo centro religioso e sacro per i primi romani, dominano la scena. Chi si reca a Roma come turista non può perdere l'occasione di visitare il colle del Gianicolo.

Secondo una delle più antiche leggende della mitologia romana, il colle dei Gianicolo avrebbe ospitato la città fondata dal dio Giano. da cui il suo nome. Giano ebbe diversi figli. da uno dei quali. Tiberino, deriverebbe il nome del Tevere (Tiber in latino).
Il Gianicolo sorse per lungo tempo in piena campagna. Fu soltanto nel XVII sec. che Urbano VIII vi fece edificare la muraglia a bastioni (Mura di Urbano VIII), attualmente fiancheggiata dal viale delle Mura Aureliane e dal viale delle Mura Gianicolesi.
Da Muzio Scevola a Garibaldi - Il Gianicolo sembra avere avuto la vocazione di suscitare gli atti eroici che, nella leggenda o nella realtà. hanno plasmato la storia di Roma.
Il più antico risale al tempo in cui la città, liberata dai re etruschi (VI sec. a.C.). subiva l'assedio dei Porsenna. Un giovane nobile romano, Muzio, penetrò nell'accampamento nemico. sul Gianicolo con l'intento di ucciderne il capo. ma per sbaglio uccise un aiutante di Porsenna. Immediatamente arrestato, per dimostrare a Porsenna quanto la vita contasse poco per un Romano deciso a salvare la sua patria, egli pose la mano destra su un braciere acceso. Porsenna. colpito da tanto eroismo, gli ridiede la libertà. Muzio ricevette così il soprannome di Scevola, il mancino.
Sull'esempio di Muzio, una fanciulla di nome Clelia diede prova di un coraggio che Tito Livio definisce "senza precedenti in una donna".
Tenuta in ostaggio da Porsenna. convinse le sue compagne a seguirla nella fuga. facendo loro attraversare il Tevere a nuoto per raggiungere Roma. Il Gianicolo fu infine il teatro in cui si svolsero le lotte per l'Unità italiana: nel 1849 Garibaldi vi difese valorosamente la Repubblica romana dall'assalto delle truppe francesi comandate dal generale Oudinot chiamato da Pio IX..Il 4 luglio dopo un mese di micidiali combattimenti, fu restaurato,  il governo pontificio.

Da non perdere, specie per i più piccini, ogni giorno a mezzogiorno lo sparo del cannone a cura dell'esercito italiano.

 

Colpo di cannone ogni giorno a mezzogiorno

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Roma arDente: La Fraschetta a Trastever

Post n°18 pubblicato il 26 Marzo 2011 da roberto_digiorgio58


 

Tra poco inizierà nel quartiere più tradizionale e pittoresco di Roma, la Festa de’ Noantri (noi altri); un modo goliardico tutto romano per celebrare se stessi dopo un anno di lavoro. Ecco allora un ottimo indirizzo dove cenare durante i giorni della festa e respirare ancora una volta l’atmosfera dei bei tempi andati: La Fraschetta, in via di San Francesco a Ripa.

Il locale è minuscolo (meglio, quindi, prenotare) ma accogliente e ha mantenuto fede al suo nome: l’interno, infatti, rispecchia perfettamente l’ambiente di un’antica fraschetta romana, dove si andava a comperare il vino e ci si sedeva magari a tavola a berlo con quello che si era portato da mangiare da casa.

Oggi, però, non avrete bisogno di incarti, perché qui la cucina è ottima, sia che scegliate un piatto della tipica cucina romanesca, sia che, come abbiamo fatto noi, preferiate restare leggeri con una bella pizza.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

FAGOTTINI ALLE FRAGOLE

Post n°17 pubblicato il 19 Marzo 2011 da fashion_ice23

FAGOTTINI ALLE FRAGOLE

Sbucciate le mele e affettatele sottilmente.
mettetele in una casseruola con 2 cucchiai di marsala,
la vaniglina, e lo zucchero semolato.
Coprite e cuocete a fuoco basso per 20 minuti .
In una ciotola lavorate a crema la ricotta e mescolatela alle mele .
Lavate le fragole, affettatele e unitele al composto .
Stendeta la pasta in una sfoglia di 3 millimetri, con uno stampo ricavatene
tondi di 12 cm. di diametro, spolverateli di di pangrattato e disponete al
centro di ciascuno un cucchiaio di composto. sigillateli e cuoceteli a 180
180° per 20 minuti .
Spolverateli con lo zucchero a velo e serviteli.

 

 

Le Fragole il mio frutto Preferito

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
« Precedenti Successivi »

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963