Creato da lilith68_2011 il 09/09/2011

LILITH

E' questo il nostro mondo? Libertà... sogno o utopia?

 

 

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Post n°6 pubblicato il 12 Settembre 2011 da lilith68_2011

 
 
 

NOTIZIE

Post n°7 pubblicato il 14 Settembre 2011 da lilith68_2011

Le tigri sono a rischio di estinzione. Causa: riduzione habitat

venerdì 21 luglio 2006

Una tigre (Panthera tigris)

L'habitat naturale delle tigri si è ridotto del 40% in 10 anni: questo è il risultato di uno studio del W.W.F. Le zone sul Mar Caspio e quelle della Siberia, di Isola di Bali e del Nepal corrispondono al 40% dell'habitat naturale perso, ma rispetto all'reale di un tempo, questa riduzione sarebbe equivalsa solo al 7% del territorio.

Fortunatamente molte associazioni ambientalistiche hanno trovato per le tigri 76 aree, di cui circa la metà possono ospitare 100 o più esemplari. Le più vaste aree disposte ad ospitare le tigri si trovano nella Russia e nell'India orientale, come anche nell'Asia sudorientale. Per salvaguardare i felini si è suggerito che i Capi di Stato dei 13 paesi ospitanti le tigri, si incontrino per dare alle maggiori aziende politiche una maggiore priorità nella conservazione della specie.

Il W.W.F. chiede al Governo italiano un aiuto per aiutare la tigre e le altre specie come l'orango e l'elefante, animali respinti dalle attività umane in aree sempre più strette.

Centinaia sono state le specie animali sterminate dall'uomo nell'epoca moderna; oltre il 95% delle estinzioni animali dal 1600 in poi sono state causate dalla caccia sfrenata, dalla distruzione dell'habitat, dai mutamenti climatici o dalla competizione con specie introdotte (non originarie del luogo). Casi celebri sono la ritina di Steller, estintasi 27 anni dopo la sua scoperta, oppure il tilacino e l'huia, che oggi si sta tentando di clonare.

 

Ultimamente, la presa di coscienza dell'uomo nei confronti dell'ambiente che lo circonda ha fatto sì che si cominciasse a cercare di porre rimedio agli errori del passato: ecco allora che vi sono progetti di ricreare animali come il quagga, l'uro con incroci e selezioni genetiche, come avvenne nel secolo scorso con il tarpan.


"DA WIKINOTIZIE"

 
 
 

GRANDI FELINI

Post n°8 pubblicato il 14 Settembre 2011 da lilith68_2011

Grandi felini

Leoni, tigri, giaguari...Leone maschio (Archivio WWF)Il leone (Panthera leo) è il felino più sociale del mondo. Il leone, una volta, era una presenza comune e diffusa nei grandi spazi aperti africani: la sua popolazione, infatti, fino alla metà degli anni ’90 era stimata in un numero massimo di circa 100 mila esemplari mentre oggi è drasticamente ridotta a non più di 30 mila. Questo significa che anche il leone è ormai una specie a rischio di estinzione! In Asia, dove è da molti anni ormai in grave pericolo di estinzione, il leone vive nell'India's Gir Forest Reserve. Le ricerche del WWF e l'azione del governo del Gujarat hanno fatto si che la popolazione di questo animale sia aumentata da 177 a circa 400 unità dal 1968 a oggi. Ora si parla di ampliare ulteriormente il santuario.


Tigre di Sumatra WWF-Canon/Alain COMPOSTOggigiorno meno di 4 mila tigri (Panthera tigris) abitano le foreste e le pianure dell'Asia, e il loro numero sta ulteriormente decrescendo. La minaccia più immediata sta nell'indiscriminato bracconaggio per le loro ossa e altre parti del corpo che vengono usate per medicine tradizionali nell'estremo oriente. Il WWF sta cercando di fermare la catastrofe e proteggere le tigri in Cina, India, Indonesia, Malesia, Russia, Tailandia e Vietnam. 

Giaguaro su un albero in Pantanal, Brasile WWF-Canon/Y.J. REY-MILLETIl giaguaro (Panthera onca) è minacciato dalla distruzione della foresta pluviale. A partire dal 1986, il WWF ha cominciato a sovvenzionare il Cockscomb Basin, un area protetta in Belize, nella quale vivono circa 200 giaguari. Il WWF ha inoltre investito fondi per la protezione del giaguaro nella vasta regione di Pantanal, in Brasile. Il giaguaro è il più grande felino americano e attualmente ne sopravvivono circa 50 mila esemplari in America centrale e meridionale, e in Messico. Altre popolazioni si trovano in Brasile, Venezuela e Colombia. Lungo fino a 2 metri e pesante anche 90 chilogrammi, il giaguaro conduce vita solitaria, è cacciatore opportunista e si ciba di 85 specie animali, tra cui tapiri e cervi.
Ghepardo (Archivio WWF)Il ghepardo (Panthera pardus) vive principalmente a sud del deserto del Sahara, in Africa, e in zone del sud dell'Asia. Virtualmente, questo animale è in grado di vivere in ogni habitat che gli garantisca sufficiente riparo e cibo. Alcune sottospecie di leopardo sono estremamente in pericolo di estinzione.

Leopardo delle nevi WWF-Canon/KLEIN & HUBERTNonostante il nome, il leopardo delle nevi (Uncia uncia) vive raramente in questo tipo di habitat, benchè il suo raggio d'azione sia determinato dalle alte montagne asiatiche. Solo una piccola parte dei 4.500-7.500 animali vive in aree protette. Il bracconaggio, la diminuzione delle sue prede e la graduale introduzione di alpeggi da parte dell'uomo, rendono difficile la protezione del leopardo delle nevi. Il WWF continua a sovvenzionare progetti a sostegno del leopardo delle nevi in Nepal, Bhutan e Pakistan. 

Leopardo nebuloso, sud-est asiatico WWF-Canon/Gerald S. CUBITTIl grosso leopardo nebuloso (Neofelis nebulosa) si ciba spesso di scimmie, scoiattoli e uccelli. Questa sottospecie vive principalmente nelle fitte foreste asiatiche. Vive alle pendici dell’Himalaya, nella Cina meridionale, in Indocina fino alla penisola malese e nelle isole di Taiwan, Sumatra e Borneo. Le minacce che gravano sul futuro del leopardo nebuloso sono la distruzione dell’habitat, l’interferenza con l’uomo, la caccia incontrollata e la riduzione delle prede naturali. Presso alcune tribù asiatiche il leopardo è considerato un animale sacro, o comunque rispettato. 

Puma WWF-Canon/Anthony B. RathIl puma (Puma concolor) anche conosciuto come coguaro o leone di montagna, vive generalmente in ambienti rocciosi spaziando da foreste a deserti. Si può trovare dal Canada meridionale fino alla Patagonia. Il puma della Florida (Puma concolor coryi) è il più piccolo dei puma occidentali: ha zampe più lunghe rispetto al corpo, piedi più piccoli e un pelo più corto. I maschi pesano circa 70 kg e sono lunghi 2 metri. Le femmine pesano fra i 23 e 49 kg e sono lunghe quasi 2 metri.

Ghepardo WWF-Canon/John E. NEWBYMalgrado la loro incredibile velocità - fino a 96 chilometri orari sulle brevi distanze - meno di 12 mila ghepardi (Acinonyx jubatus) sopravvivono allo stato selvatico. Molti di essi vivono in Africa e un limitato numero in Iran. Questo animale è minacciato anche perché predatori più forti uccidono i cuccioli e cacciano le loro stesse prede. L'incrocio tra esemplari consanguinei sta ulteriormente indebolendo questa specie.

 
 
 

NOTIZIE

Post n°9 pubblicato il 14 Settembre 2011 da lilith68_2011

Perchè le specie stanno estinguendosi?

La biodiversità globale è in diminuzione più velocemente del tasso naturale di estinzione a causa di molti problemi e cambiamenti: uso delle terre, aumento demografico, introduzione di specie invasive, cambiamenti climaticiinquinamento, solo per citarne alcuni.

La conversione della terra per le attività dell'uomo, con risultante perdita di habitat naturali è più evidente nelle foreste tropicali e meno grave nelle regioni temperate, boreali e artiche. L'inquinamento causato dalle deposizioni degli ossidi di azoto atmosferici è più severo nelle aree temperate settentrionali. Mentre l'introduzione di specie "aliene" (non autoctone) dannose accompagna di solito ogni attività umana.

La perdita di specie animali è inoltre causata dalla crescita continua della popolazione umana e di insostenibili stili di vita, dalla crescita dell'estensione delle aree urbane, dall'aumento della produzione di rifiuti e sostanze chimiche tossiche e dai conflitti.
Nessuno conosce quante specie animali si estinguono ogni anno, né il numero totale di quelle esistenti. E' minacciato il 23% dei mammiferi e il 12% degli uccelli.


DAL SITO UFFICIALE DEL WWF

 
 
 

The eye of the tiger

Post n°10 pubblicato il 14 Settembre 2011 da lilith68_2011

 
 
 

Aquila reale

Post n°12 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011





DOVE VIVE (ancora)

Ormai l'Aquila reale stanzia nelle regioni montagnose ed impervie, ben lontano dall'uomo che da sempre le è nemico, sempre sotto, però, il livello delle nevi perenni, ed è completamente assente dalle pianure.

 

Un tempo era comune nelle zone più temperate dell'Europa, nel nord dell'Asia, America Africa ed in tutto il Giappone; oggi è completamente scomparta da Islanda e Irlanda (dove nel 2001, per tentare il ripopolamento, sono stati liberati 35 esemplari) ed in tutta Europa il numero totale di esemplari non supera le 3.000 unità.

 

Protetta su tutto il territorio nazionale, non è però ancora scampata al pericolo di estinzione. Troppo ristretto il territorio nel quale può vivere tranquillamente, ancora fortemente presente il bracconaggio, la sua sopravvivenza è messa in pericolo anche dagli elementi chimici che, dalle piantagioni e dall'acqua, si trasferiscono nell'animale uccidendolo o rendendo così fragile il guscio da farlo rompere prima del tempo.

 
 
 

La lince europea

Post n°13 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011



DOVE VIVE (ancora)

 

Predatore fortemente diffuso nei secoli passati nell'Europa continentale, proprio grazie alle condizioni perfette per la sua sopravvivenza, la sopravvivenza della Lince europea oggi è messa in serio pericolo.

 

Le cause principali sono soprattutto la deforestazione e la scomparsa o la forte diminuzione di quegli animali che della Lince sono le prede, il tutto unito ad una caccia che è stata davvero spietata sia per l'accaparramento delle splendide pellicce, sia per la "protezione" degli animali domestici.

 

Già verso il 1800 la Lince era scomparsa dai bassopiano occidentali e meridionali d'Europa e sopravviveva alle falde delle catene montuose dei Pirenei e del Massiccio Centrale francese, nelle Alepi, nella Selva Bavarese e nelle vaste foreste a settentrione ed a oriente d'Europa.

 

Negli anni 70 una intensa opera di ripopolamento a dato buoni risultati tra le montagne della Svizzera, Austria e Germania, anche se la scarsità di prede naturali ha indotto gli esemplari reintrodotti a cacciare greggi ed altri animali domestici. Attualmente sono stati avvistati degli esemplari sul versante italiano delle Alpi, nelle zone più aspre dei Carpazi e delle regioni balcaniche.

 

In Italia il programma di ripopolamento sembra aver avuto scarso successo e sono scomparse sia la sottospecie di Lince alpina che quella di Lince sarda, anche se sembra che alcuni esemplari siano stati avvistati tra i monti appenninici.

 

Gravissima anche la situazione nel territorio portoghese (dove sembra che il numero di esemplari non sia superiore a 20) e spagnolo.

 
 
 

Lo scoiattolo rosso

Post n°14 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011


DOVE VIVE (ancora)

Per prima cosa "DA QUANDO" vive.... sono stati, infatti, ritrovati dei reperti fossili che attestano la sua esistenza già nel Pleistocene medio-superiore (400.000 –700.000 anni fa).

 

Gli habitat preferiti dello Scoiattolo rosso sono i boschi di conifere o di caducifoglie, ma frequenta anche i parchi ed i giardini delle nostre città.

 

Specie autoctona europea, è possibile trovarlo in tutta l'Eurasia, in Asia settentrionale fino alla Kamciatka, in Corea e sull'isola di Hokkaido in Giappone. Ma il territorio dov'è presente, malgrado ciò che sembra, si è decisamente rimpicciolito negli ultimi anni ed in Inghilterra è ormai in serio pericolo la sua presenza.

 

Dicevamo che il maggior pericolo, attualmente, deriva dalla presenza sempre più pressante dello Scoiattolo grigio, ma non vanno trascurati, tra i motivi di possibile estinzione, anche le zone boschive sempre più ristrette, le sostanze chimiche che, usate in agricoltura, spesso diventano il motivo della sua morte. Fortunatamente già dal 1977 la caccia a questo splendido roditore è stata messa al bando.

 
 
 

L'orso bruno

Post n°15 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011

DOVE VIVEVANO E DOVE VIVONO

 

Fino a quando le foreste d'Europa rimasero degne di tale nome, l'Orso era un animale comune. Ora vive in quelle foreste che rimangono, in Russia ed in Scandinavia, ma si calcola che non superi le 6000 unità e, se questo è un numero irrisorio, figuriamoci cosa sono le 450 - 550 unità presumibilmente presenti nella zona "ricca" più vicina a noi, la Slovenia.

 

Per questo motivo l'Orso Bruno è stato catalogato come “Specie di fauna rigorosamente protetta” sin dalla Convenzione di Berna del 1979.

 

La situazione in Italia, ma anche nei Paesi con noi confinanti, è decisamente seria e su tutto l'arco alpino si ariva a malapena alle 60 unità, concentrate per lo più (si parla di una trentina di individui) nelle Alpi Nord-Orientali grazie alla vicinanza con la Slovenia, ma, ad esempio, dal Parco Nazionale dello Stelvio è scomparso del tutto.

 

Nelle Alpi centrali, nel Parco Adamello-Brenta è stato dato il via ad un progetto con il quale si spera di evitare la scomparsa dell'Orso dal Trentino, con l'immissione nel territorio di 15 plantigradi.

 

Maggiore la presenza dell'Orso, invece, sugli Appennini. In Abruzzo la densità stimata è di un soggetto ogni 25 kmq, ma in questi luoghi il pericolo incombente è il bracconaggio che provoca la morte di ben 36 animali su 100.

 
 
 

Balene

Post n°16 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011


DOVE VIVONO (ancora)

Un tempo le Balene erano presenti in tutti i mari, ora gli scienziati propendono per un numero totale di circa 10.000 esemplari presenti soprattutto nei Santuari: vaste zone d'oceano dove la caccia è proibita e questi cetacei hanno la possibilità di riprodursi.

Grazie all'azione decennale delle organizzazioni che si battono per la conservazione del pianeta, sono state dichiarate Santuario Marino zone in:

Oceano Indiano [clicca per vedere l'immagine].

Europa - nel Mar Mediterraneo [clicca per vedere l'immagine], in Irlanda ed in Germania nel Mare di Wadden.

Area del Sud Pacifico [clicca per vedere l'immagine]: la più estesa finora con oltre 8,6 milioni di kmq di mare.

Isole Channel in California [clicca per vedere l'immagine].

Santuario Nazionale - Florida[clicca per vedere l'immagine].

Ma il numero dei Santuari è ancora troppo basso per scongiurare il pericolo di estinzione.

PERCHE' SONO IN PERICOLO

Stravolgimenti climatici

L'assottigliarsi della fascia d'ozono ed il conseguente aumento di penetrazione dei raggi UV alterano la produzione e la concentrazione di krill, principale nutrimento per le balene.

L'inquinamento chimico

Le sostanze tossiche presenti nei mari aumentano continuamente e le balene (come gli altri abitanti marini) se ne intossicano

L'inquinamento acustico

Non dimentichiamoci che le balene comunicano attraverso gli ultrasuoni quindi possono benissimo udire tutti quei rumori che viaggiano su una banda per noi inudibile e, oltre a non sentirsi fra di loro, questo tipo di inquinamento provoca forti scompensi fisici e comportamentali.

La pesca eccessiva

Intesa come caccia vera e propria: Norvegia, Giappone e Islanda continuano la caccia sia legale che illegale, molto spesso celata sotto pretestuosi "scopi scientifici".

Ma anche la pesca a strascico è un pericolo per le balene: molte si impigliano nelle reti e muoiono [clicca per vedere l'immagine].



Guarda il filmato sulla caccia alle Balene messo on line a cura di GreenPeace e poi fallo circolare!

View Quicktime (3.3 MBytes)
View Real (2.5 MBytes)
View Windows Media (2.7 MBytes)

E poi aderisci anche tu alla campagna di Greenpeace (clicca sul banner qui sotto per accedere alla pagina)

 
 
 

Rinoceronte

Post n°17 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011


Il corno di rinoceronte è stato largamente utilizzato
in passato ma anche ai giorni nostri:
ad esempio in Asia nel periodo dell'epidemia
influenzale di Sars, perchè secondo alcune
medicine tradizionali (infondate) avrebbe
la proprietà di abbassare la febbre.

 
 
 

Estinzione!

Post n°18 pubblicato il 26 Settembre 2011 da lilith68_2011





"La domanda che ci dobbiamo fare è:
siamo felici di immaginare che i nostri nipoti
non vedranno mai un elefante,
se non illustrato?"
David Attemborough, 2000


E anche molti altri animali aggiungo io!!!
visita questo sito!
http://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Categoria:Specie_animali_in_pericolo_di_estinzione&pagefrom=Paracoelops+megalotis

 
 
 

GRANDI FELINI

Post n°21 pubblicato il 29 Febbraio 2012 da lilith68_2011
 
Tag: Felini
Foto di lilith68_2011

Anche questo meraviglioso e straordinario felino è in via di estinzione. Il Gatto dorato del Borneo o Gatto Baio. E da poco tempo se ne conosce l'esistenza!

Da Wikipedia:

Il gatto dorato del Borneo, Pardofelis badia (Gray, 1874), detto anche gatto baio, è un piccolo felino endemico dell'isola del Borneo. Insieme al gatto dorato asiatico (Pardofelis temminckii) e al gatto marmorizzato (Pardofelis marmorata) forma il genere Pardofelis.

A causa della sua rarità non sappiamo molto su di lui. Fino al 1998 non ne era mai stato nemmeno fotografato un esemplare in vita. Quasi tutto ciò che si sa di questo felino è basato su circa dodici esemplari, il primo dei quali è stato raccolto da Alfred Russel Wallace nel 1855 nel Sarawak. Gli esemplari successivi furono catturati nel 1874, 1992 e 1998; siamo inoltre in possesso di qualche pelle ottenuta dai cacciatori.

 

 

 

 
 
 

Squalo

Post n°27 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
 
Foto di lilith68_2011

Da Wikipedia

Lo squalo bianco è attualmente minacciato e rientra tra le specie protette dalla Convenzione sul commercio internazionale delle specie minacciate di estinzione (CITES). Leggi specifiche sono state inoltre deliberate dagli Stati di Australia, Sudafrica, Namibia, Israele, Malta, Italia, California, Florida e Nuova Zelanda. L'Australia ha messo a punto un piano di recupero globale per i grandi squali bianchi presenti nelle sue acque.

Le cause della diminuzione degli esemplari consistono nel depauperamento del patrimonio ittico di cui lo squalo bianco si nutre, la pesca accidentale soprattutto in tonnare o spadare, quella a scopo sportivo o mirata alla commercializzazione di denti, pinne o mandibole complete, e la presenza di reti alla deriva. Come per gli altri squali è oggetto di pesca commerciale a scopo alimentare per la preparazione della zuppa di pinne di squalo anche se non rientra tra le specie privilegiate, e la sua carne non sembra essere particolarmente pregiata.

L'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) lo ha inserito nella sua lista rossa classificandolo come vulnerabile, stima effettuata quando si riteneva che lo squalo bianco fosse un animale fondamentalmente stanziale. Recentemente, però, uno studio dell'Università di Stanford ha evidenziato che lo squalo bianco compie migrazioni fino a 18 000 km, per cui ultimamente si ipotizza che spesso sia stato contato più volte uno stesso esemplare. Questo significa che la popolazione di squali bianchi nel mondo è stata finora grandemente sovrastimata e si ipotizza un futuro aggiornamento dello stato di rischio, in quanto il nuovo calcolo proposto dall'università di Stanford ipotizza la presenza di soli 3.500 esemplari in tutto mondo, meno delle tigri.

 
 
 

LAMANTINO

Post n°28 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
Foto di lilith68_2011

Il lamantino delle Indie Occidentali è una specie a rischio di estinzione. Sebbene non abbia nessun predatore naturale, l'espansione delle attività umane ha ridotto il suo habitat naturale alle sole zone paludose costiere, e molti lamantini rimangono feriti dai motori dei fuoribordo. Spesso capita che i lamantini ingeriscano materiale da pesca (ganci, pesi, etc.) mentre si cibano. Questi corpi estranei non sembrano arrecargli disturbi, a eccezione dei fili di nylon e delle stringhe. Questi ultimi possono rimanere incastrati nell'apparato digestivo dell'animale, provocandone lentamente la morte.

 
 
 

DUGONGO

Post n°29 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
 
Foto di lilith68_2011

Oggigiorno il dugongo è diffuso solamente nell'Oceano Indiano, all'estremità occidentale di quello Pacifico, in corrispondenza a particolari gruppi di isole equatoriali e tropicali come l'Australia, l'Indonesia, la Thailandia (in particolare nel mare nelle Andamane nell'arcipelago di Trang, spesso avvistato nei pressi dell'isola di Koh Libong) o lo Sri Lanka, e nel Mar Rosso.

Il luogo in cui la densità della popolazione di dugonghi raggiunge il valore massimo è l'Australia, soprattutto nelle sue coste settentrionali, seguita dalle sponde egiziane del Mar Rosso; negli altri stati i dugonghi sono invece una specie rara, raggiungendo al massimo i 100 individui a nazione: basti pensare che il Kenya, luogo dove una volta i manatee abbondavano, oggi conta una popolazione totale di soli 6 individui. Anche nelle già nominate isole giapponesi Ryūkyū, habitat da millenni di questi animali, la situazione è tragica, così come in Madagascar e nelle isole al largo della costa orientale africana: ciò ha spinto importanti organizzazioni mondiali, come il WWF, a dichiarare il dugongo un animale in via d'estinzione da salvaguardare.

 
 
 

BALENOTTERA

Post n°30 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
Foto di lilith68_2011

Fino agli inizi del XX secolo la balenottera azzurra era numerosa in quasi tutti gli oceani. Per più di 40 anni, però, è stata cacciata dai balenieri fin quasi all'estinzione; la comunità internazionale la dichiarò specie protetta solamente nel 1966. Secondo un rapporto del 2002 in tutto il mondo vi sarebbero attualmente dai 5000 ai 12.000 esemplari[8], suddivisi in almeno cinque gruppi. In base a ricerche più recenti effettuate sulla sottospecie pigmea si ipotizza che tali numeri, però, siano stati un po' troppo sottostimati[9]. Prima della caccia, la popolazione più numerosa era quella antartica, forte di circa 239.000 esemplari (le stime vanno da 202.000 a 311.000)[10]. Ora rimangono solo popolazioni molto più piccole (di circa 2000 esemplari l'una), concentrate nel Pacifico nord-orientale e negli oceani Australe e Indiano. Due popolazioni meno numerose si incontrano nell'Atlantico settentrionale ed almeno altre due nell'emisfero australe.

 
 
 

RISULTATI 2007

Post n°31 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
 
Secondo l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN) una specie è classificata «in pericolo critico» (critically endangered, CR) quando soddisfa almeno uno dei seguenti criteri:
  • una riduzione della popolazione dell'80% osservata o stimata - in base a precise metodiche - nel corso di 10 anni o 3 generazioni;
  • un areale abituale di attività inferiore ai 100 km2 e in progressivo deterioramento;
  • una popolazione stimata inferiore a 250 individui maturi, ma in declino o fortemente fluttuante;
  • una popolazione stimata inferiore ai 50 individui maturi;
  • una probabilità di estinzione di almeno il 50% entro dieci anni o tre generazioni.

Nella Lista Rossa del 2007 risultavano in pericolo critico 163 specie di mammiferi, 189 di uccelli, 79 di rettili, 441 di anfibi, 22 di pesci cartilaginei e 231 di pesci ossei.

 
 
 

KOALA

Post n°33 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
Foto di lilith68_2011

 
 
 

Post N° 34

Post n°34 pubblicato il 10 Marzo 2013 da lilith68_2011
Foto di lilith68_2011

 
 
 
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