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Post n°83 pubblicato il 11 Febbraio 2008 da nisidacapino
1968/71 Quartiere comunale S. Ambrogio II 1969/72 Case torri nel quartiere Gallaratese. Anni '70Si cerca di affrontare i problemi formali, tipologici, tecnologici, urbanistici per un rinnovamento del tessuto della città. Passaggio da interventi su gruppi isolati di abitazioni al quartiere dotato di servizi. 1971 Il flusso migratorio si è arrestato e Milano vede addirittura diminuire la sua popolazione. Entra in vigore la Legge 865/71, detta Riforma della Casa, che toglie l’autonomia all’Istituto. 1971/73 Quartiere Gescal Fulvio Testi 1972/77 Case torri nel quartiere Ca’ Granda 1973 Il quartiere Gescal Quarto Cagnino (1967/73), progettato da ben 17 architetti, cerca di creare un brano di città che si inserisca nel contesto urbano; le grandi dimensioni e la ripetitività dell'intervento paiono erroneamente la soluzione migliore per realizzare questo scopo, secondo un criterio già sperimentato. Gli edifici sono caratterizzati da corpi molto allungati e stretti, così che gli appartamenti si affacciano su entrambi i fronti. 1975 Inizia la grave situazione economica dello IACPM, che porterà al degrado del patrimonio immobiliare dei nostri giorni: la carenza di risorse indurrà gli amministratori a ridurre gli oneri di manutenzione ordinaria e straordinaria. In questo modo diminuiranno i costi, ma a scapito dell’integrità del patrimonio e della qualità del servizio fornito agli utenti. 1975/80 Le realizzazioni dell'Istituto sono caratterizzate dalla progettazione di una serie di torri tipo, da 30 fino a 60 metri d'altezza, 20 piani con 4-5 alloggi per piano. Il posizionamento nella parte centrale dell'edificio delle scale e degli ascensori, dei bagni e delle cucine (le parti invarianti), lascia la possibilità di realizzare con facilità scambi di locali e modificazioni dei tagli degli alloggi. Quartieri Ca' Granda, Sella Nuova, Piemonte, Vincenzo da Seregno, Moncucco, Cascina Anna, via Noale, Trenno oltre che in provincia. 1975/81 Recupero del centro storico, coordinato tra Comune e Istituto, con la ristrutturazione delle aree di Corso Garibaldi, piazza Santo Stefano, via Scaldasole, Ticinese e Corso XXII Marzo. 1976 Viene approvata la variante al Piano Regolatore generale. Attraverso il Piano Intercomunale Milanese si ricerca una pianificazione urbanistica che non riguardi solo il Comune di Milano, ma tutta l'area metropolitana. Un intervento di demolizione sostituisce le 'case minime' alla Baggina, con un intervento di edilizia residenziale pubblica coordinato tra IACPM e Comune di Milano. 1977 Casa Albergo di via Madonnina 1977/79 A Carate Brianza viene realizzato il primo esperimento di utilizzo dell'energia solare: un impianto di riscaldamento e produzione di acqua calda. Sulle facciate rivolte a sud dei due fabbricati, inclinate per assicurare un'insolazione ottima nel periodo invernale, sono posti i pannelli solari, che contribuiscono a dare agli edifici una loro particolare caratterizzazione. 1978 Viene costruito il quartiere Martesana, composto da 4 corpi in linea degradanti verso un parco cittadino. L'impianto solare è il maggiore d'Europa nel suo genere, a conferma dell'impegno dell'Istituto nella ricerca e nella sperimentazione di nuove tecnologie, soprattutto quelle alternative, in vista di un contenimento energetico. L'intervento è caratterizzato dall'utilizzo dell'intera facciata sud dell'edificio, costituita da una superficie di collettori montati su una struttura portante di cemento armato: la ventilazione della facciata permette il contenimento degli sbalzi termici ed un maggiore immagazzinamento di energia, che viene realizzato per mezzo di una vasca interrata sotto l'edificio della capacità di un milione e mezzo di litri d'acqua. 1978/81 Quartiere Moncucco 1978/83 Eliminazione delle "case minime" di via Zama alla Trecca (1978), viale Rubicone (1979), via Forze Armate alla Baggina e quelle di Vialba (1983), e delle “casette finlandesi” in legno di viale Primaticcio. Verranno sostituite dai Quartieri Via Zama, Cascina Anna, Via Forze Armate, Vialba e Primaticcio. 1979 Quartiere Pismonte e Quartiere Sella Nuova. · Anni '80Il Comune di Milano diviene proprietario dei due storici quartieri edificati dalla Fondazione Umanitaria: Solari e Lombardia. Si abbandona la concezione puramente assistenziale, verificando i redditi degli inquilini e adeguandone i canoni d'affitto. Tutto ciò senza mancare all'impegno di fornire abitazioni a basso costo ai ceti meno abbienti. Ricerca di nuove forme di contenimento dei costi attraverso il risparmio energetico, nuovi tipi di impianti tecnologici. Quartiere Restocco 1981 Quartiere Baggio-Rismondo Quartiere Certosa Quartiere Bovisasca-Cerkovo Quartiere comunale Ticinese Scaldasole 1982 Quartiere comunale Gallaratese G2, XXII Marzo, Ponte Lambro. 1983 1.800.000 abitanti a Milano conurbazione (di 40 comuni) di 3.800.000 abitanti area funzionale (di 592 comuni) di 6.400.000 abitanti 1985 Quartiere comunale Cogne II 1986 Quartiere comunale Saint Bon |
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