AMARE DAVVEROsono una donna che ama troppo |
VOGLIA DI STUPIRE...D'AMARE...UN FANTASMA...
CREDO IN TE....................COME IL SOLE CREDE ALL'ALBA CHE VERRA'......
COME UNA RONDINE SE NE ANDRA'..............
TAG
CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG
Post n°177 pubblicato il 19 Agosto 2010 da nova2007_2007
|
Post n°176 pubblicato il 29 Gennaio 2010 da Amaredavvero
Tratto da: Louise Hay - Puoi guarire la tua vita - ed. Armenia La maggior paggior parte di noi ha idee assurde su chi siamo e molte, molte regole rigide su come la vita dovrebbe essere vissuta Non condannatevi, poiché ognuno di noi fa del proprio meglio. Se avessimo una maggiore conoscenza, se dimostrassimo una maggiore comprensione e consapevolezza, ci comporteremmo in maniera differente. Per favore non deprimetevi per essere al punto in cui siete. Il fatto stesso che abbiate trovato questo libro er che mi abbiate scoperta, significa che siete pronti a fare un nuovo cambiamento positivo nella vostra vita. Apprezzatevi per questo. "Gli uomini non piangono!" "le donne non sanno gestire il denaro!" Che idee limitanti con cui convivere! Quando siamo bambini, impariamo dalle reazioni degli adulti a provare sensazioni riguardo a noi stessi e all'esistenza. Questo è il modo con cui impariamo a valutare noi stessi e il nostro microcosmo. Ora, se avete vissuto con persone che erano molto infelici o impaurite, o afflitte da sensi di colpa, o arrabbiate, avrete appreso una quantità di concetti negativi su voi stessi e sul vostro mondo. "Non faccio mai niente di giusto" "E' colpa mia" "Sono cattivo se mi arrabbio". Su convinzioni di questo tipo si fonda una vita frustrante. Diventando adulti, tendiamo a ricostruire l'ambiente emozionale dei primi anni della nostra vita familiare. Ciò non è né buono, né cattivo, né giusto, né sbagliato, è semplicemente ciò che riconosciamo dentro di noi come "Famiglia". Tendiamo anche a ripeter, nei rapporti personali, lo stesso tipo di relazioni che abbiamo avuto con la madre o con il padre, o quella che essi avevano tra di loro. Provate a ricordare quante volte avete avuto un amante o un datore di lavoro che era "proprio come" vostra madre o vostro padre. trattiamo inoltre noi stessi come ci hanno trattato i genitori. Ci sgridiamo e ci puniamo nello stesso modo (se ci ascoltassimo risentiremmo quasi le stesse parole). Se da bambini siamo stati amati e incoraggiati, ci amiamo e incoraggiamo allo stesso modo. "Fai tutto sbagliato" "E' sempre colpa tua" Quanto spesso vi siete ripetuti queste frasi? "Sei fantastico" "Ti amo". Quanto spesso vi ripetete parole come queste? |
Post n°175 pubblicato il 05 Febbraio 2009 da Amaredavvero
Che cosa spinge una persona ad innamorarsi di un partner che la umilia, non la rispetta e la tradisce? La dipendenza affettiva è un problema tipicamente femminile, anche se negli ultimi decenni a causa dei mutamenti sociali, questo problema sta cominciando ad interessare un numero crescente di uomini. Per spiegare i meccanismi psicologiche che scattano nelle relazioni distruttive, esamineremo brevemente il caso di Barbara Samson, autrice del libro: "Quando il primo amore uccide".
|
Post n°174 pubblicato il 09 Gennaio 2009 da Amaredavvero
http://www.altalex.com/ |
Post n°173 pubblicato il 23 Ottobre 2008 da Jabamiahh
La grande malattia del ventesimo secolo, che ha a che vedere con tutti i nostri problemi e che ci colpisce sia in quanto singoli individui sia in quanto società, è la "perdita dell'anima". Quando l'anima è trascurata, non si limita ad abbandonarci; essa ricompare in modo sintomatico nelle ossessioni, nelle dipendenze di ogni genere, nelle forme di violenza e nella perdita di significato. Noi siamo tentati di isolare questi sintomi o di sradicarli uno per uno; ma il problema di fondo è che abbiamo perso il nostro sapere relativamente all'anima, e non ci interessiamo neppure più a esso (Thomas Moore). |
Post n°172 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da Amaredavvero
|
Post n°171 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da Amaredavvero
|
Post n°170 pubblicato il 13 Ottobre 2008 da Amaredavvero
|
E' dura, quando hai 39 anni. Pensare che stai invecchiando senza aver mai conosciuto l'amore. Immaginare la magia di un bacio romantico e sapere che forse, quella magia, non potrai viverla mai. Sognare il Paradiso di una notte d'amore e sentire che tu, da quel Paradiso, forse sarai escluso per sempre. Fa rabbia, quando hai 39 anni. Vedere che narcisismo ed egoismo pagano più della tenerezza e del rispetto. Vedere uomini violenti, boriosi, arroganti e donne che li adorano anche se loro le massacrano. E sapere che tu, ad una donna, avresti potuto offrire calore, ascolto profondo, dialogo autentico, tenerezza appassionata, e ti ritrovi invece eternamente solo. E' triste, quando hai 39 anni, sentire che hai un bisogno disperato di abbracci, baci e carezze, e non avere nessuno da cui riceverli, nessuno a cui darli. Sentire che la felicità è tutta in questi gesti così semplici, così immediati, che a te sono negati, e che niente altro potrà mai rimpiazzare. Dà amarezza, quando hai 39 anni, ammettere che la natura non conosce concetti come giustizia e democrazia. Dona ad alcuni a piene mani bellezza, attrattività, seduttività, ma le nega ad altri, e se tu fai parte degli "altri" non riceverai altro che muta indifferenza, e sarà vano ogni sforzo di guadagnarti un affetto. Dà speranza, quando hai 39 anni, sapere che il tuo cuore batte ancora e ancora può amare, il tuo corpo è vivo e ancora può donare la gioia di un contatto, il tuo spirito è vitale e ancora può donare felicità. Non arrenderti: quando hai 39 anni, la tua vita aspetta ancora di essere vissuta. www.solitudine.org |
Post n°168 pubblicato il 05 Aprile 2008 da kristina833
Scusate se metto quì la mia storia e spero sia il posto giusto..sono quì per un consiglio..o forse solo un pò di conforto..che non trovo nelle persone vicine..stavo vivendo una bellissima storia..con una persona per me perfetta..purtroppo ultimamente per impegni reciproci..per lavoro..si stava in una situazione in cui tutti i giorni si trovava modo di litigare..e si era entrato in un circolo vizioso in cui io scattavo in scenate per ogni minima cosa..e lui di conseguenza si stancava e mi sentiva "pesante"..io continuavo a prendere ogni cosa in negativo..lo ammetto lo assillavo..trattavo male..fino a che un giorno..non lo trovo al telefono mi insospettisco..e vado sotto casa sua..scopro al suo ritorno..che si è visto con un'altra..perchè dice lui "SENTITO DIPREZZATO E RIFIUTATO" mi ha poi detto di aver conosciuto questa persona in chat e di averla vista una sola volta..quella sera..e senza che sia successo niente..sul momento ha avuto crisi di pianto..addossandosi tutte le colpe..che è un suo problema..che io sono perfetta..che lo ha fatto senza motivo..ecc..il giorno dopo mi dice che tutto è successo per il periodo che stavamo passando e per i miei comportamenti sbagliati..a questo punto la mia situazione è difficile..io non sò che fare..perchè da una parte mi sento in colpa..dall'altra non mi sento di giustificarlo completamente..ma quel che è peggio..ho paura che perdonare questo episodio..significhi condannarmi a una vita con una persona tendente al tradimento..quindi a soffrire di nuovo..e doppiamente..sono disperata non sò che fare..lo amo tanto..ma non sono convinta che non lo faccia mai più..e ho tanta paura.. |
Post n°167 pubblicato il 16 Marzo 2008 da Amaredavvero
|
Post n°165 pubblicato il 19 Ottobre 2007 da Amaredavvero
Amare è come una droga: all'inizio viene la sensazione di euforia, di totale abbandono. Poi il giorno dopo vuoi di più. Non hai ancora preso il vizio, ma la sensazione ti è piaciuta e credi di poterla tenere sotto controllo. Pensi alla persona amata per due minuti e te ne dimentichi per tre ore. Ma, a poco a poco, ti abitui a quella persona e cominci a dipendere da lei in ogni cosa. Allora la pensi per tre ore e te ne dimentichi per due minuti. Se quella persona non ti è vicina, provi le stesse sensazioni dei drogati ai quali manca la droga. A quel punto, come i drogati rubano e s'umiliano per ottenere ciò di cui hanno bisogno, sei disposto a fare qualsiasi cosa per amore. (Paulo Coelho) |
Post n°164 pubblicato il 17 Ottobre 2007 da Amaredavvero
|
Post n°163 pubblicato il 24 Settembre 2007 da ArcobalenoDipinto
|
Post n°162 pubblicato il 24 Settembre 2007 da ArcobalenoDipinto
COS'E' LA DI PENDENZA AFFETTIVA La dipendenza affettiva é sempre più riconosciuta come impossibilità o incapacità di viversi in qualità di persone autonome, sicure e meritevoli di felicità. Molto presente soprattutto nelle donne, tale condizione si manifesta con un profondo senso di inadeguatezza, uno struggente bisogno di compiacere il proprio partner e/o familiari e da un continuo bisogno di riconoscenza peraltro mai appagati. A differenza da altre dipendenze, quella relazionale o affettiva é più difficile da riconoscere nonché da confessare perfino a se stesse. Il gruppo di auto/mutuo aiuto si propone, attraverso incontri settimanali svolti in un ambito di completa tutela della privacy, percorsi di consapevolezza per conquistare e mantenere uno stato |
Post n°161 pubblicato il 24 Settembre 2007 da ArcobalenoDipinto
|
Post n°160 pubblicato il 19 Settembre 2007 da Amaredavvero
|
Post n°159 pubblicato il 19 Settembre 2007 da Amaredavvero
Questo post l'ho copiato da..wave40 perche' rende l'idea..del NON amare...
|
Post n°158 pubblicato il 16 Settembre 2007 da Amaredavvero
Dott. Roberto Cavaliere FINE DI UN AMORE
Quando finisce, quello che si ritiene un grande amore, si prova una sofferenza indicibile, si pensa che non si può più continuare a vivere, si provano sentimenti quali: tristezza, delusione, senso d'angoscia, sensi di colpa e fallimento. Sopratutto se quell'amore ha preso tutte le nostre forze, ha preso la nostra vita, perchè come in ogni amore che viviamo, pensiamo sempre che sia quello "giusto", quello che durerà in "eterno". Ed è doloroso accettare che possa finire, che ci siamo sbagliati. Il più delle volte non si riesce a comprendere perchè sia finito, non rendendosi conto che quella fine non è stata improvvisa ma era in qualche modo preannunciata in tanti piccoli gesti, occasioni, sfumature, o pur avendo notate quest'ultime si viveva comunque nell'illusione che nonostante tutto non sarebbe mai finito quell'amore. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si dimena, non ci si arrende, si tenta l'impossibile per recuperare quell'amore. Sopratutto si continua ad amare la persona perduta, a volte più di prima. A volte si prova qualche timida speranza di recuperare l'amore perduto, sopratutto se l'altra parte, incautamente, manifesta qualche piccolo segnale d'affetto o di comprensione, che si tende subito ad interpretare come segnale di una rinnovata disponibilità ad amarci e non lo si vede nel suo reale significato (tipica la frase "forse mi ama ancora un pò? forse non è tutto finito?"). Quando finisce un amore, sopratutto se si è lasciati, si compie una vera e propria analisi di quelle che sono state le cause che hanno portato alla fine. Il più delle volte la persona lasciata tende ad attribuirsi le colpe, imputando a propri comportamenti errati la fine della relazione. Questo perchè permette di poter sperare che cambiando il proprio comportamento la relazione può iniziare di nuovo, se l'altro ci dà un altra possibilità. Non ci si vuole rendere conto che molto più semplicemente l'altro non ama più. Per quanto doloroso possa essere prendere coscienza di quest'amara verità, rappresenta l'unico modo per poterne uscire. Si soffrirà in maniera spaventosa ma il tempo ci aiuterà a porre definitivamente la parola fine. Altrimenti, sperando in un altra possibilità, prolunghiamo solo la sofferenza entrando in un tunnel che ci sembrerà senza uscita. Infine non dobbiamo dimenticare che il nostro modo di vivere la fine di un amore è legato ai nostri primi "abbandoni" quelli infantili. Non ricordo chi diceva "il bambino è il padre dell'uomo". Mai come in questo caso ha ragione. Infatti a seconda di come siamo stati "abbandonati" ed abbiamo vissuto tali "abbandoni" da piccoli, che rivivremo quelli attuali e futuri. Ma non dimentichiamo che gli "abbandoni" rappresentano anche un momento di crescita. Dott. Roberto Cavaliere |
Post n°157 pubblicato il 14 Settembre 2007 da Amaredavvero
Dedicato a chi vive l'amore come un'ossessione Versi terapeutici sulla fine di un Amore "Tu mi lasciasti,andando per la tua via. Venite,allora,mie notti piovose,con rapidi, E' dolce sedersi in un angolo e scrivere Asciugo le mie lacrime e cambio tono TAGORE
|
Inviato da: sweetkiss6
il 28/08/2010 alle 17:23
Inviato da: amin_dzz
il 04/10/2009 alle 13:46
Inviato da: aironeazzurrochevola
il 20/04/2009 alle 12:35
Inviato da: lottersh
il 25/03/2009 alle 05:17
Inviato da: maresogno67
il 13/10/2008 alle 23:03