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Post N° 158
Post n°158 pubblicato il 16 Settembre 2007 da Amaredavvero
Dott. Roberto Cavaliere FINE DI UN AMORE
Quando finisce, quello che si ritiene un grande amore, si prova una sofferenza indicibile, si pensa che non si può più continuare a vivere, si provano sentimenti quali: tristezza, delusione, senso d'angoscia, sensi di colpa e fallimento. Sopratutto se quell'amore ha preso tutte le nostre forze, ha preso la nostra vita, perchè come in ogni amore che viviamo, pensiamo sempre che sia quello "giusto", quello che durerà in "eterno". Ed è doloroso accettare che possa finire, che ci siamo sbagliati. Il più delle volte non si riesce a comprendere perchè sia finito, non rendendosi conto che quella fine non è stata improvvisa ma era in qualche modo preannunciata in tanti piccoli gesti, occasioni, sfumature, o pur avendo notate quest'ultime si viveva comunque nell'illusione che nonostante tutto non sarebbe mai finito quell'amore. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si dimena, non ci si arrende, si tenta l'impossibile per recuperare quell'amore. Sopratutto si continua ad amare la persona perduta, a volte più di prima. A volte si prova qualche timida speranza di recuperare l'amore perduto, sopratutto se l'altra parte, incautamente, manifesta qualche piccolo segnale d'affetto o di comprensione, che si tende subito ad interpretare come segnale di una rinnovata disponibilità ad amarci e non lo si vede nel suo reale significato (tipica la frase "forse mi ama ancora un pò? forse non è tutto finito?"). Quando finisce un amore, sopratutto se si è lasciati, si compie una vera e propria analisi di quelle che sono state le cause che hanno portato alla fine. Il più delle volte la persona lasciata tende ad attribuirsi le colpe, imputando a propri comportamenti errati la fine della relazione. Questo perchè permette di poter sperare che cambiando il proprio comportamento la relazione può iniziare di nuovo, se l'altro ci dà un altra possibilità. Non ci si vuole rendere conto che molto più semplicemente l'altro non ama più. Per quanto doloroso possa essere prendere coscienza di quest'amara verità, rappresenta l'unico modo per poterne uscire. Si soffrirà in maniera spaventosa ma il tempo ci aiuterà a porre definitivamente la parola fine. Altrimenti, sperando in un altra possibilità, prolunghiamo solo la sofferenza entrando in un tunnel che ci sembrerà senza uscita. Infine non dobbiamo dimenticare che il nostro modo di vivere la fine di un amore è legato ai nostri primi "abbandoni" quelli infantili. Non ricordo chi diceva "il bambino è il padre dell'uomo". Mai come in questo caso ha ragione. Infatti a seconda di come siamo stati "abbandonati" ed abbiamo vissuto tali "abbandoni" da piccoli, che rivivremo quelli attuali e futuri. Ma non dimentichiamo che gli "abbandoni" rappresentano anche un momento di crescita. Dott. Roberto Cavaliere |
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il 28/08/2010 alle 17:23
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il 04/10/2009 alle 13:46
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il 20/04/2009 alle 12:35
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il 25/03/2009 alle 05:17
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il 13/10/2008 alle 23:03