AMARE DAVVERO

sono una donna che ama troppo

 

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VOGLIA DI STUPIRE...D'AMARE...UN FANTASMA...

CREDO IN TE....................COME IL SOLE CREDE ALL'ALBA CHE VERRA'......

COME UNA RONDINE SE NE ANDRA'..............

 

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Post N° 87

Post n°87 pubblicato il 30 Aprile 2006 da Amaredavvero
Foto di Amaredavvero

Queste sono le cause tratte dal libro di una famosa scrittrice Americana…..sulle “ Donne che amano troppo..”…Secondo la visione normale l’amore è inteso come “ Libertà “….mentre l’essere affetti da questa condizione porta alla “ Paura della libertà “..Ecco le cause e chi sono le Donne che amano troppo……….

Quando essere innamorate significa soffrire, stiamo amando troppo. Quando nella maggior parte delle nostre conversazioni con le amiche intime parliamo di lui, dei suoi problemi, di quello che pensa, dei suoi sentimenti, stiamo amando troppo.
Quando giustifichiamo i suoi malumori, il suo cattivo carattere, la sua indifferenza, o li consideriamo conseguenze di un'infanzia infelice e cerchiamo di diventare la sua terapista, stiamo amando troppo.
Quando non ci piacciono il suo carattere, il suo modo di pensare e il suo comportamento, ma ci adattiamo pensando che se noi saremo abbastanza attraenti e affettuosi lui vorrà cambiar per amor nostro, stiamo amando troppo.
Quando la relazione con lui mette a repentaglio il nostro benessere emotivo, e forse anche la nostra salute e la nostra sicurezza, stiamo decisamente amando troppo.
Amare troppo è calpestare, annullare se stesse per dedicarsi completamente a cambiare un uomo "sbagliato" per noi che ci ossessiona, naturalmente senza riuscirci.
Amare in modo sano è imparare ad accettare e amare prima di tutto se stesse, per poter poi costruire un rapporto gratificante e sereno con un uomo "giusto" per noi.
Quando in famiglia i genitori litigano o hanno altre preoccupazioni gravi, non hanno tempo per badare ai bambini che restano affamati d'amore, ma incapaci di credere all'amore e di accettarlo non sentendosene degni.
Le famiglie disturbate hanno tutte lo stesso effetto sui figli : li rendono bambini sminuiti nella capacità di comprendere i sentimenti propri e altrui e di mettersi in relazione con gli altri.
Quando sentono la mancanza d'amore e d'attenzione che desiderano e di cui hanno bisogno, i maschi diventano collerici con comportamento distruttivo e attaccabrighe; le femmine si prendono cura di qualcuno o qualcosa che è in situazione di bisogno: alleviando la sua sofferenza, cercano di lenire la propria.
Sono attratte da chi fa loro rivivere il tormento sopportato con i genitori, quando cercavano di essere così brave, amabili, soccorrevoli e brillanti da riuscire a conquistare l'amore, l'attenzione e l'approvazione di chi non poteva dare loro il necessario a causa dei propri problemi e delle proprie preoccupazioni personali.
Poiché in famiglia è stata negata la nostra realtà, diventiamo incapaci di discernere; attratte da pericoli, intrighi, drammi, sfide, siamo tentate da persone con problemi e ci lasciamo coinvolgere in situazioni caotiche, incerte, emotivamente penose per dimenticare la responsabilità nei confronti di noi stesse.
Avendo tendenza alla depressione, cerchiamo di prevenirla con l'eccitamento che viene da rapporti e situazioni instabili.
Da adulte crediamo che far funzionare tutto dipenda solo da noi, ci diamo continuamente da fare per dimostrare di essere buone, perchè non crediamo di esserlo e abbiamo bisogno di stare con persone che possiamo aiutare per sentirci forti e capaci e non alla mercè degli altri. Avendo il controllo della situazione, abbiamo la prova e la sicurezza della nostra funzione. Non sappiamo cos'è una relazione felice e così cerchiamo chi non sia ciò che vogliamo per trasformarlo per merito nostro. Usiamo l'ossessione verso le persone che amiamo per dimenticare il nostro dolore, il senso di vuoto, paura e rabbia; usiamo le relazioni sentimentali come una droga per non provare quello che sentiremmo se pensassimo ancora a noi stesse. Siamo molto acute nel capire di che cosa hanno bisogno gli altri e che cosa dovrebbero fare, ma non ci rendiamo conto dei nostri sentimenti personali e non siamo capaci di lasciarci guidare dalle nostre emozioni nel fare le scelte necessarie e importanti per la nostra vita; spesso non sappiamo davvero che siamo e cerchiamo di non scoprirlo immergendoci nei problemi altrui. Avendo imparato da bambine a negare il nostro bisogno disperato di avere qualcuno che avesse cura di noi, da grandi abbiamo cercato altre occasioni per fare quello che avevamo imparato tanto bene: preoccuparci dei desideri e delle esigenze di qualcun altro, invece di riconoscere la nostra paura, il nostro dolore e i nostri bisogni ignorati.
Abbiamo finto per tanto tempo di essere adulte, chiedendo così poco e dando così tanto, che ormai sembra troppo tardi perchè possa venire il nostro turno di ricevere le attenzioni che non abbiamo mai avuto; continuiamo ad aiutare gli altri sperando che la nostra paura scompaia e che la nostra ricompensa sarà l'amore. Più l'infanzia è stata infelice, più è forte la spinta a rivivere le stesse sofferenze da adulti, nel tentativo di riuscire a dominarle.
Una bambina che nell'infanzia è sottoposta a troppe emozioni schiaccianti (paura, rabbia, tensioni insopportabili, sensi di colpa e vergogna, pietà per gli altri e per se stessa) verrebbe distrutta se non sviluppasse delle difese: la NEGAZIONE e il CONTROLLO. La negazione alimenta il bisogno di controllare, e l'inevitabile insuccesso del controllo alimenta il bisogno di negare.
Donne che amano troppo sono molto responsabili, impegnate molto seriamente e con successo ma con poca stima di sé; hanno poco riguardo per la propria integrità personale e riversano tutte le loro energie in tentativi disperati di influenzare e controllare gli altri per farli diventare come loro desiderano.
Hanno un profondo timore dell'abbandono; pensano che è meglio stare con qualcuno che non soddisfi del tutto i loro bisogni ma che non le abbandoni, piuttosto che un'uomo più affettuoso e attraente che potrebbe anche lasciarle per un'altra donna.
Donne che amano troppo sviluppano relazioni in cui il loro ruolo è quello di comprendere, incoraggiare e migliorare il partner; questo produce risultati contrari a quelli sperati: invece di diventare grato e leale, devoto e dipendente, il partner diventa sempre più ribelle, risentito e critico nei confronti della compagna. Lui, per poter conservare autonomia e rispetto di se stesso, deve smettere di vedere in lei la soluzione di tutti i suoi problemi, e considerarla invece la fonte di molti se non della maggior parte di questi. Allora la relazione si sgretola e la donna piomba nella disperazione più profonda. Il suo insuccesso è totale: se non si riesce a farsi amare neppure da un uomo così misero e inadeguato, come può sperare di conquistare l'amore di un uomo migliore e più adatto a lei? Si spiega così come mai queste donne fanno seguire a una cattiva relazione una peggiore: perchè con ciascuno di questi fallimenti sentono diminuire il loro valore. E sarà per loro difficile rompere questa catena finchè non saranno giunte a una comprensione profonda del bisogno che le riduce a comportarsi così.
Purtroppo se non possiamo amare troppo un uomo, di solito non riusciamo ad amarlo affatto. Nelle relazioni di donne che amano troppo, per gli uomini è sempre presente il fascino della donna forte, che in qualche modo promette di compensare le manchevolezze che ciascuno di questi uomini sentiva in se stesso o nella sua vita.
Molte donne commettono l'errore di cercare un uomo con cui sviluppare una relazione senza aver sviluppato prima una relazione con se stesse; corrono da un uomo all'altro, alla ricerca di ciò che manca dentro di loro; la ricerca deve cominciare all'interno di sé. Nessuno può amarci abbastanza da renderci felici se non amiamo davvero noi stesse, perchè quando nel nostro vuoto andiamo cercando l'amore, possiamo trovare solo altro vuoto.
Dobbiamo guarire dal bisogno di dare più amore di quanto se ne riceva; guarire dal continuare a estrarre amore dal buco vuoto che c'è dentro di noi.
Finchè continuiamo a comportarci così, cercando di sfuggire a noi stesse e al nostro dolore, non possiamo guarire.Più ci dibattiamo e cerchiamo altre vie di scampo, più peggioriamo , mentre cerchiamo di risolvere la dipendenza con l'ossessione. Alla fine, scopriamo che le nostre soluzioni sono diventate i nostri problemi più gravi. Cercando disperatamente un sollievo e non trovandone alcuno, a volte arriviamo sull'orlo della follia.
Ciò che manifestiamo esternamente è un riflesso di ciò che c'è nel più profondo di noi: ciò che pensiamo del nostro valore, del nostro diritto alla felicità, ciò che crediamo di meritare dalla vita.

 
 
 
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Un blog di: Amaredavvero
Data di creazione: 27/07/2005
 
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