AMARE DAVVEROsono una donna che ama troppo |
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VOGLIA DI STUPIRE...D'AMARE...UN FANTASMA...
CREDO IN TE....................COME IL SOLE CREDE ALL'ALBA CHE VERRA'......
COME UNA RONDINE SE NE ANDRA'..............
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Post n°92 pubblicato il 13 Giugno 2006 da Amaredavvero
Amare troppo. Quando l'amore fa male ![]() Una volta appresa la sieropositività del suo ragazzo, Barbara, una diciassettenne francese, continua ad avere con lui rapporti non protetti sino ad arrivare a contrarre il virus del H.I.V. Naturalmente quello di Barbara è un caso estremo, ma i meccanismi psicologici che sono scattati in lei sono simili ai meccanismi che scattano nelle relazioni autodistruttive. Insoddisfazione e bassa autostima sono il retroterra in cui fioriscono i rapporti patologici. Come si sviluppa un amore autodistruttivo. Il colpo di fulmine Dal punto di vista psicologico, spesso dietro la tendenza a fidanzarsi con qualcuno in un modo impulsivo, si nasconde la paura di stare da sole e il bisogno di avere un partner a tutti i costi. L'altro appare un "principe azzurro" anche se non si sa niente di lui perché si vede in lui la risposta ai propri bisogni. Si ignorano i propri bisogni ed esigenze Barbara, che è vergine decide di avere rapporti sessuali con Antony, sebbene non si senta pronta a questo passo. La ragazza decide di fare l'amore con lui per paura di perderlo. Scrive :" Mi sono rassegnata a lasciarmi fare l'amore, per offrirlo a lui, non a me. Che lui mi ami, è più importante del disgusto di essere toccata e violata" Ci si colpevolizza per il cattivo comportamento del partner. Ci si aggrappa sempre più al partner. Quello che scatta in queste relazioni è un meccanismo psicologico simile a quello dei giocatori d'azzardo. La donna che ama troppo non vuole mettere in discussione una relazione a cui ha sacrificato tutto e da cui dipende tutta la sua autostima. Farlo significherebbe per lei sentirsi una fallita. Quando Barbara apprende che ha perso la verginità con un ragazzo sieropositivo e che lui , pur essendo al corrente della sua malattia, ha preferito non dirle niente e correre il rischio di contagiarla, reagisce nel modo seguente: "La bugia mi sembrava più grave della sieropositività .Ma ciò che mi faceva stare veramente male era che se era stato capace di fare una cosa del genere sicuramente non mi amava. La consapevolezza che non c'era amore, quello era insopportabile, inconcepibile. Lì stava il vero rifiuto, la vera rabbia, l'estrema umiliazione. Con ostinazione mi sforzavo di provare a me stessa che mi stavo sbagliando. Cercavo di dimostrare che si trattava d' amore" Quando il suo ragazzo, messo alle strette, ammette la malattia e chiede a Barbara se vuole continuare a stare con lui , lei risponde: " Si, tanto sono sicuramente sieropositiva. Ma anche se non fosse, voglio essere come te e accada quel che accada" Il rapporto di coppia assorbe tutte le energie psicologiche. Quando Barbara ha la conferma di essere stata contagiata dal virus, si aggrappa ancora di più ad Antony. Sente di non poter tornare indietro: "Non ho più un posto da nessuna parte. Non sono più come le mie coetanee . Ho perduto la mia gioventù. Seguire le lezioni, recitare il ruolo della liceale, sarebbe una commedia, un gioco. Non ho altri che lui perché lui è come me. " Ulteriori considerazioni sui rapporti patologici. Barbara chiarisce il comportamento autodistruttivo: "Vorrei andare fino in fondo. Distruggere la mia vita. Mostrare che esisto, con qualunque mezzo. Un po' mi disprezzo. Attraverso di lui, voglio cercare di amare anche me stessa. E lui ha bisogno di qualcuno, ho l'impressione di essere io questo qualcuno. Mi sento quasi indispensabile.,Allora rifaccio l'amore con lui ogni week-end. L'amore con l'amore con la morte perchè è lei che mi chiama." Come prevenire il troppo amore. La prima regola è quella di imparare a puntare su se stesse. La seconda regola è quella di evitare le scelte impulsive e un impegno prematuro. Il consiglio migliore è quello di fare le cose con calma e, prima di fare del sesso, prendersi il tempo per conoscere e valutare il potenziale partner (lo so sembra un consiglio troppo razionale e poco romantico!). Bisogna chiedersi se lui o lei, al d là dell'attrazione che ci ispira, ci piace complessivamente come persona. Se non ci fosse l'attrazione fisica, lo vorremmo come amico? Proviamo stima, rispetto e ammirazione? Sentiamo di poterci fidare? Se la risposta a queste domande è negativa, la relazione parte in un modo poco promettente. Dottoressa Anna Zanon |
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