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« SCIOPERO GENERALE E SCIO...A TORINO PRESIDIO MUSICA... »

SUGLI SPAZI SOCIALI A TORINO, URGE L'AZIONE !

Post n°103 pubblicato il 21 Ottobre 2007 da Anarchypunk

riceviamo e pubblichiamo

Nel corso della mattinata di sabato 20 ottobre, alcuni striscioni compaiono su alcuni posti vuoti e abbandonati, nel quartiere Aurora.

Secondo Ilda Curti e Piero Ramasso questi posti non esistono, ed è per questo che è stato proposto, all'associazione "Fratia" (ass. italia-romania), lo stabile di Via Alessandria 12 dove da 13 anni esiste l'Asilo Squat.

Naturalmente questo non è vero, una solita menzogna dei soliti infami politici.
Non ci vuol molto a dimostrarlo.
Basta una mezza giornata.

Questo è quello che è successo oggi.

Gli occupanti dell'Asilo Principe di Napoli e alcuni solidali, cani sciolti e appartenti alle varie case occupate di Torino (Mezcal, Barocchio e El Paso) hanno evidenziato qualche stabile abbandonato nel quartiere.
Si, ALCUNI EDIFICI, in realtà prima la speculazione edilizia della zona e poi le Olimpiadi Invernali del 2006 han fatto si che molte case rimanessero abbandonate.

Eccole qua, presentate alla città:

L'Enel, nell'isolato che va da Via Bologna a Via Pisa/C.So Palermo, spazio ENORME, che sembra sia destinato ad un supermercato. A quanto pare niente di "sociale".






 
L'Officina Grandi Motori (ex fabbrica FIAT, di cui il comune non sa che farsene), di c.so Vercelli, angolo C. Vigevano (3000 metri quadri di NULLA, se non archeologia industriale).




   

Il Casotto, di c.so Palermo angolo via Modena, occupato nel 2005, in risposta agli sgomberi preolimpionici, sgomberato a sua volta per lasciarlo di nuovo all'incuria e al semi abbandono, con la scusante di essere un "magazzino".



 
La numero 1, l'ex casello ferroviario in Via Emilia, occupato l'11 febbraio del 2005, per diventare il primo Osservatorio Ecologico contro le Nocività, sgomberato nell'aprile corrente anno e a cui, per non permetterne la rioccupazione venne tolto il tetto


  
L'officina delle idee, in Via Cecchi, angolo via Cigna, una serie di capannoni, con annesso ampio cortile, utilizzato come magazzino per tutto il materiale non più utilizzato dal Comune, deposito dei soldi dei contribuenti, fatevi un giro a una qualche festa di radio blackout per veder quanto materiale giace li a morire di ruggine, oltre a notare quanto spazio è lasciato all'incuria.

 



Verso le 16.00 la storia si ripete, ma questa volta su uno stabile emblema dello spreco della "Torino on the moove", la Torino che si vende al migliore offerente.

Il Palafukas!

    

Molti i commenti dei commercianti: "FATE BENE!!" "ERA ORA!!" "ERA DA MOLTO CHE PENSAVAMO DI FARE UNA COSA SIMILE" "OCCUPATE ANCHE QUESTO!!" ( ! ), "TIRATELO GIU' ALTRO CHE ATTACCHINAGGIO!!" ( ! ! )

  
 

Dopo aver fatto un giro per i quattro lati del Palaspreco, gli attacchinatori folli si sono dispersi tra la folla e le colonne di fumo nero della vergogna.

   
 

L'Asilo non si tocca!

Questa non è che una prima iniziativa

Segue il comunicato del Mezcal Squat:

Giù le mani dall’ASILO SQUAT e dalle case occupate

  • 13 anni fa veniva occupato l’Asilo Squat in via Alessandria 12.
  • Ieri, durante la kermesse olimpica del 2006, venivano spesi milioni di euro al fine di mutare il volto di questa città cercando in tutte le maniere di trasformarla in un fantomatico paese dei balocchi, facendone risaltare la sua bella e finta facciata colma di vetrine luccicanti, zone riqualificate e miriadi di palazzi nuovi di zecca volti solo ed esclusivamente a soddisfare (per pochi mesi) ogni esigenza, dallo sportivo più invasato al turista più bieco. Tutte queste cose sono andate naturalmente di pari passo con la militarizzazione di Torino. Di conseguenza da un lato ha significato il rastrellamento di stampo squadrista-razzista (carabinieri, polizia, guardia di finanza e polizia municipale) nei confronti dei migranti la cui clandestinità ad alcuni è costata la vita e dall’altro lo sgombero di 12 case occupate che offuscavano il fulgore della fiamma olimpica con le loro attività (non curandosi minimamente di chi le viveva).
  • Oggi la città non luccica, molti palazzi costruiti cadono a pezzi altri invece sono inutilizzati (come il palafuksas che rovina Porta Palazzo) o chiusi come l’Atrium che viene regalato con smantellamento a carico (400.000€!). Ci ritroviamo in una Torino sempre più povera e sempre più incapace di mantenere questo dannoso stile borghese per forza imposto dal clima pre-olimpico. Una vecchia baldracca carica di trucco e cipria che non riesce più a campare. Qualcuno l’affare olimpico l’ha fatto, ma non i Torinesi.
  • Un domani l’asilo Squat potrebbe essere sgomberato. 13 anni di storia e attività messe a rischio dall’associazione Fratia Italia-Romania. Un’associazione per nulla povera dato che si occupa solo di cittadini di serie A e può contare sul solido appoggio dell’amministrazione comunale. Quindi non è assolutamente la solita guerra tra poveri ma è sempre il potente che si fa strada grazie all’autorità. Comunque una sede già ce l’anno, e pure bella grande, situata in Corso Giulio Cesare 29bis pagando l’oneroso affitto di 11.000 € mensili. Le alternative nel quartiere ci sarebbero, visto i vari stabili abbandonati, ma la circoscrizione 7 e l’associazione in questione insistono.
  • Questo pomeriggio siamo qua per ribadire che l’autogestione e quindi l’asilo Squat, come suo esempio, NON SI TOCCA! L’amministrazione comunale ha altri posti dove portare avanti le sue speculazioni.
    Ora soprattutto con una velatura di sfida vi ricordiamo per l’appunto che questo palazzo, terminato da circa un anno, ha rovinato la piazza più bella del quartiere ed è privo di assegnazione.
Il nostro cuore pulsa per la libertà, spingendoci al fianco degli occupanti dell’Asilo in questo ed in ogni momento, per l’Asilo squat e per ogni Casa Occupata. 


Gli Occupanti del Mezcal Squat di Collegno (To)


OCCUPA TUTTO !! L'AUTOGESTIONE E L'OCCUPAZIONE FANNO PAURA AI PADRONI !!!!

www.radioblackout.org/streaming

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Commenti al Post:
chiaracarboni90
chiaracarboni90 il 24/10/11 alle 17:04 via WEB
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