Creato da anda.onlus il 29/06/2007

OLTRE LE BARRIERE

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.... UNA MADRE

Post n°12 pubblicato il 06 Luglio 2007 da anda.onlus
 

      

IL FIGLIO DELLA LUNA
una fiction andata in onda a febbraio su rai uno

quando l'amore di una madre non serve solo a darti vita,
ma anche a permetterti di viverla....

"Solo facendo parlare di lui gli daranno attenzione… a lui e a tutti gli altri
nelle sue condizioni… chi sta bene si può stare zitto… chi ha bisogno
dell'aiuto dello Stato, delle Istituzioni… deve gridare
":
a parlare è Lucia
Frisone
, la madre di Fulvio, affetto da tetraplegia spastica distonica dalla
nascita, ora quarantenne fisico nucleare.

Per studiare e disegnare (le sue altre passioni oltre alla Fisica, sono la poesia
e la pittura) Fulvio adopera, con grandi sforzi, una sorta di casco dal quale
pende un sottile braccio meccanico, un'evoluzione del primo, artigianale,
costruitogli dal padre Carmelo. La madre Lucia, oltre alle tante battaglie
per l'educazione, si è sempre mobilitata per la riapertura delle case chiuse,
riuscendo intanto a far avere al figlio menomato anche una normale attività
sessuale.
Ed ha ottenuto dallo stato un'assistenza sociale di ventiquattro ore al giorno.
Nessun politico alle spalle, nessun appoggio istituzionale, solo una grande
attenzione dei mass media che hanno portato agli onori di cronaca il caso.
E tutto ciò, grazie al coraggio, alla forza d'animo e alla tenacia di questa
madre, la quale, a sua volta, grazie alle difficoltà del figlio, è cresciuta,
ha imparato tante nuove cose, ha tanto viaggiato e ha vissuto esperienze
che mai avrebbe immaginato.

Le lotte per entrare nelle scuole pubbliche, le prime amicizie e i primi
attestati di accettazione e rispetto da parte della società, fino all'attenzione
della stampa e al riconoscimento di importanti diritti civili. Un film per ricordare
e testimoniare che, a volte, la speranza e il coraggio riescono ad abbattere
insuperabili barriere, architettoniche e non.

per maggiori informazioni
http://www.raifiction.rai.it/raifiction2006fiction/0,,2183,00.html

un grazie di cuore all'amico Maurizio senza il quale non avrei potuto pubblicare
questo post.
Grazie, caro amico....

http://blog.libero.it/Kalos

UNA CARISSIMA AMICA MI HA INVIATO LA STORIA DI FULVIO,
ED IO VE LA PUBBLICO:

Fulvio Frisone - Tre giorni dopo che era nato, un sacerdote gli impartì l’estrema
unzione: per quel bambino di Catania venuto alla luce con il forcipe e la ventosa,
non c’era proprio nulla da fare. Al più sarebbe cresciuto come un vegetale, inchiodato
alla sedia a rotelle. Il padre applicò sulla testa di Fulvio una sorta di casco con una
asticella dalla quale fuoriusciva un pennello. E mentre a scuola nemmeno credettero
che Fulvio potesse avere un qualunque futuro, da quel pennello uscirono via via lettere dell’alfabeto, fiori, oggetti, animali, paesaggi, numeri. L’asticella servì poi a battere i tasti
di un "computer", a scrivere. Nacquero poesie e prose sino a giungere a formule matematiche, perché Fulvio lesse e studiò. Ora Fulvio partecipa a congressi internazionali,
ne richiedono la presenza in Russia, come in Cina, negli Stati Uniti, negli Emirati Arabi,
per i suoi studi e le sue scoperte in materia di fusione nucleare fredda o per le ricerche sulla energia pulita, senza scorie radioattive.
Non racconta un miracolo la storia di Fulvio Frisone, spastico affetto dalla terribile tetraparesi. E’ solo una parabola –per tantissimi che si arrendono- quanto mai seria, sofferta, concreta, di cosa possa fare la volontà, di quali traguardi possa raggiungere un giovane meridionale che, nelle enormi difficoltà del mondo esterno, ed in quelle, immani, delle sue condizioni fisiche personali, abbia voluto, fermamente voluto, insieme alla sua famiglia non cedere mai, non dichiararsi sconfitto, ma combattere e vincere.

GRAZIE CARA AMICA...
CESARE

 
 
 
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CIAO PAPà...

 

                   A mio Padre

          sabato  21 luglio 2007 
                       ore 13:15
              Vincenzo Minucci
      mio padre, ci ha lasciati...

                    33 anni,....
                     i miei....
                    33 anni,
                   i nostri, ...
                     tanti.....
                 ma pochi,
perchè non mi hanno dato
          il tempo di dirti

         Ti voglio bene...

ti prego, continua a consigliarmi
da lassù, continua ad indicarmi
la strada giusta da seguire...

ciao papà...

tuo figlio ed amico Cesare...

 

 

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