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GRAFFI NELL'ANIMA

L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI...

 

 

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Teatro del Tempo

Post n°2746 pubblicato il 31 Dicembre 2018 da ANIMAdigattaNERA
 

 

 

 



... ho lasciato vuoto e silenzio, cielo e terra, nuvole e sole, vento e pioggia, tutte in una notte, dove tu all'improvviso te ne sei andato, senza nemmeno rendertene conto, o forse sì, lo sapevi, ma quel luogo di luce era più forte, di te... di tutto.

L'attimo esatto l'ho stampato in faccia, come un colpo a tradimento, un pugno forte senza alcuna pietà o possibilità di replica... ti fa sentire piccola ed inutile, sola ed indifesa... un livido nell'anima che non sbiadisce mai, ma ti ho lasciato andare, perchè se avessi urlato, o ti avessi afferrato, avrei soltanto interrotto il tuo... ed il mio destino.

Mi sono girata ed ho indossato una maschera, quello che mi riesce meglio quando sotto la pressione della responsabilità il tutto si modifica e quell'attimo... ridiviene...

Ho respirato profondamente e iniziato a reagire come se la cosa non fosse accaduta, né lacrime, nè emozioni manifestate alla luce odiata del giorno, per non veder crollare anche quel poco che era restato.

...del resto chi più di me può comprendere che ogni giorno è un regalo e che tanti anni fa l'essere tornata "indietro" mi è servito non a divenire più "buona" ma a poter convivere con l'atrocità di un addio mancato, anche se avvenuto a pochi metri.

Ho trattenuto parole e pensieri, gettandole solo in fogli a caso nella mente, ma questa notte è troppo anche per me, devo lasciare tutto nell'abbraccio di questo anno, teatro del tempo... senza tempo.

Ho un buco nel cuore, uno dei tanti, ormai è divenuto solo un leggero e fragile contorno, non racchiude più nulla, così infinito o piccolo, quasi, da non sentirne più il battito.

Vedi, papà, scrivo ancora di te e per te, perchè domani dovrà essere diverso, e tu uno dei miei ricordi più forti e dolci, ma non quell'ultima immagine che mi stritola la gola e toglie il respiro fino a soffocare, non quel continuo dolore che ha trasformato la mia vita per l'ennesima volta, ancora ed ancora, ricordandomi che siamo qui per scommessa o sbaglio, e che il tempo non possiede tempo, non tutto quello che arrogantemente pensiamo e crediamo.

Siamo un nulla di solitudine, evitiamo di guardarci veramente allo specchio, e riempiamo in ogni modo quel vuoto che ognuno possiede e non ammette a sé stesso.

Ogni minuto può essere l'ultimo o il primo, la differenza potrebbe essere tutta qui.

Vedi, papà, scrivo ancora di te... e ti sorrido.


 
 
 
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