ANPI CADORE

GIOVANNA ZANGRANDI (ANNA)


Giovanna Zangrandidonna, scrittrice, partigianaGiovanna Zangrandi (pseudonimo di Alma Bevilacqua), nata a Galliera (Bologna) nel 1910, dal 1934 fino alla morte (1988) è vissuta nel Veneto, tra Cortina e Borca di Cadore. Dopo essere stata staffetta partigiana coraggiosa e instancabile durante la guerra, negli anni successivi si dedicò completamente alla scrittura, raggiungendo una buona notorietà col suo primo romanzo, I Brusaz /Mondadori, 1954), e poi con varie altre opere, fra le quali spiccano il diario partigiano (I giorni veri, Mondadori, 1963) uno dei capolavori della letteratura della Resistenza, e la raccolta dei racconti Anni con Attila (Mondadori, 1966). Una lunga malattia la isolò quasi completamente negli ultimi vent'anni della sua vita, confinandola, anche come scrittrice, in un immeritato oblio. Riscoperta in anni recenti soprattutto da studiose che si occupano di scrittura femminile, oggi comincia ad essere considerata come una delle voci più singolari e genuine della nostra letteratura del secondo Novecento.IndiceIntroduzione di Werther RomaniPARTE PRIMADONNA E SCRITTRICEAntonia Arslan, La fragile bellezza delle donne del Cadore nella narrativa di Giovanna ZangrandiAdriana Lotto, Violenza e memoria nella narrativa di Giovanna ZangrandiPenelope Morris, Madri e figli negli scritti di Giovanna Zangrandi Myriam Trevisan, La scrittura come argine al fiume della follia. Pagine di diario di Giovanna ZangrandiMaria Vittoria Vittori, Il profondo e ingenuo sforzo di rifare la vita: il campo rosso di Giovanna ZangrandiPARTE SECONDASCRITTRICE E PARTIGIANAFrancesco de Nicola, La narrativa resistenziale: tipologia e periodizzazioniFausto Schiavetto, La Resistenza nel Bellunese e la staffetta "Anna"Arturo Fornasier, L'amica "Anna"Ferruccio Vendramini, Giovanna Zangrandi giornalista nel secondo dopoguerra a Cortina d'AmpezzoWerter Romani, un capolavoro "assistito": sulla genesi dei Giorni Veri di Giovanna ZangrandiBibliografia a cura di Myriam Trevisan