COGITO ERGO DUBITO

STREGONERIA, ROGHI E PERSECUZIONI


(clicca qui per leggere il precedente post introduttivo)La Chiesa, compreso che da questa situazione di antagonismo tra il bene e il male voluta dagli alchimisti avrebbe potuto trarre giovamento per imporre definitivamente il Cristianesimo, la cui dottrina veniva ancora contrastata dalle credenze pagane, fatto proprio il programma degli alchimisti, prese a perseguitare tutti coloro che si rifiutavano di accettare i suoi dettami accusandoli di praticare la magia nera.Cominciò così, con i primi editti di condanna che uscirono nel IX secolo, nella maniera più inventata, quella caccia alle streghe che, con i suoi roghi, impiccagioni e tagli di teste, permise alla Chiesa di imporre l’immoralità della sua dottrina facendo ricorso al terrore, un terrore che durò per oltre ottocento anni (l’ultimo rogo fu acceso a Poznen -Germania- nel 1793).Le prime vittime, anche se colpite soltanto da scomunica, furono i Valdesi che vennero accusati di praticare la stregoneria quali seguaci di Satana (Concilio di Verona 1184) soltanto perché predicavano la povertà di Cristo in opposizione all’avidità del clero. Le persecuzioni vere e proprie ebbero inizio nel 1300 allorché la Chiesa cominciò a servirsi della stregoneria per eliminare gli eretici, cioè quei contestatori che si opponevano alla sua corruzione, alla sua ignoranza e ai suoi assurdi teologici tra i quali quello riguardante la trinità di Dio. Giordano Bruno, condannato a morte sotto l’accusa di praticare la magia, può essere portato come un esempio tra i più evidenti. La stregoneria, nata da un’invenzione degli alchimisti e sfruttata poi dalla Chiesa come mezzo per imporre la sua egemonia attraverso l’orrore delle condanne a morte precedute dalle più disumane torture, divenne una tale realtà da essere creduta e seguita nei suoi riti magici da gran parte dello stesso clero e delle classi privilegiate che insieme presero a frequentarla celebrando quelle Messe Nere e quei “Saba” che, secondo documenti del tempo, terminavano in orge tra le più oscene. Credere che la stregoneria e la magia nera siano state praticate dalle classi povere, significa ignorare la verità. Il popolo, terrorizzato com’era dalle persecuzioni, serviva alla Chiesa soltanto per fornire quelle vittime innocenti che, nella realtà dei fatti, costrette a confessare sotto tortura colpe mai commesse, avevano il solo scopo di produrre, con i loro pubblici sacrifici, i presupposti necessari per sostenere l’esistenza di un demonio dal quale la massa doveva guardarsi se non voleva essere accusata di essere nemica di Dio. Si dovevano fornire streghe per alimentare i roghi nelle piazze? Si dovevano eliminare i contestatori dei dogmi e della corruzione ecclesiastica? Ebbene, nulla di più facile per raggiungere tali scopi: bastava una lettera anonima, magari inviata dalla stesso clero, o la delazione di un ignoto, per instaurare un processo contro l’eretico e contro il praticante di quella magia nera la cui esistenza era indispensabile alla Chiesa per imporre la propria magia bianca i cui riti, a perfetta imitazione dei cerimoniali pagani, si basavano, come ancora tutt’oggi, sull’acqua santa, sull’olio benedetto, sul pane della salvezza eterna, su segni tracciati in aria, su nuvolette d’incenso e anatemi contro Satana “et aliosques spiritos malignos...” E così, intanto che nell’interno delle chiese i preti facevano volare nelle loro omelie le streghe con le scope e fuori bruciavano i roghi, il clero e la nobiltà organizzavano i loro “Saba” e recitavano le loro “Messe Nere” con omicidi di neonati  il cui numero, come emerge dai rapporti di polizia dell'epoca, risulterà così grande da lasciarci turbati.La prostituzione organizzata dal clero, l’attività sessuale nei conventi, sia maschili che femminili, i concubinaggi praticati dai preti senza il minimo ritegno e gl’incesti fecero di Roma, centro del cristianesimo, la capitale dei bastardi.