COGITO ERGO DUBITO

ORGE E STREGONERIA NEL CLERO


clicca qui per leggere il precedente post introduttivo.Perché il clero potesse seguire nella massima libertà la turpitudine ed il vizio, eleggeva i vescovi e i papi tra i prelati più corrotti. Quei pochi che si opponevano alla sua immoralità venivano insultati, denigrati o addirittura assassinati con tisane o ostie avvelenate. La dissolutezza si era così radicata nella Chiesa da ritenere che fosse cosa normale e lecita usare il sesso come fonte di guadagno. A centinaia furono i conventi che, dietro il pretesto di avere reliquie contro la sterilità, ricavarono dei grossi benefici pecuniari usando i loro attributi sessuali come mezzo di commercio con le donne che accorrevano per ricevere la grazia. Gli ordini religiosi che più s’impegnarono nei miracoli della fecondazione furono i francescani e i carmelitani che, dopo aver separato i maschi dalle femmine, cioè i mariti dalle mogli, per quei principi che sono imposti dalla morale cristiana, si portavano le donne nelle loro celle facendole passare attraverso porte segrete e cunicoli che continuarono ad essere usati fino al XVIII secolo nonostante che il concilio di Parigi del 1212 ne avesse ordinato la chiusura.Come erano sessualmente attivi nelle loro celle, questi frati, altrettanto lo erano fuori, allorché lasciavano i conventi per recarsi nei contadi come predicatori o come questuanti. Le cronache del tempo riferiscono che il loro valore di amatori aveva acquisito un così alto prestigio che le donne speravano al caso fortunato che le mettesse sul loro cammino. Secondo la psicologia moderna, tra le cause che portavano questi frati alla continua ricerca dello sfogo sessuale, oltre ai più ovvii, quali quelli dipendenti dal continuo esercizio e dalla mancanza di pensieri, c’era quello derivante da un continuo prurito causato dalla grande sporcizia che ricopriva i loro corpi. Il motivo per cui i Francescani e i Carmelitani si distinsero su gli altri ordini nell’attività sessuale dipese soprattutto dall’eccessiva severità delle loro regole che consideravano peccato anche il solo toccarsi il corpo per grattarsi. Che il proibizionismo sia stato all’origine della loro avidità sessuale, ci viene provato dal fatto che, nonostante la grande facilità che avevano di fottere donne di tutte le età e di ogni ceto, praticavano comunque e senza alcun ritegno anche l’omosessualità. La pederastia era imposta con tanta naturalezza sui novizi da parte degli anziani che, quando questi si allontanavano dal proprio convento, si portavano sempre dietro uno di essi. Tra le tante leggi che furono emanate dai concili per porre termine all’omosessualità nei monasteri, sia maschili che femminili, vanno ricordate quelle che proibivano di dormire nello stesso letto e imponevano la presenza di sorveglianti notturni nei dormitori. Secondo un programma già stabilito, ogni volta che si istituiva un convento di suore se ne costruivano immancabilmente accanto uno, due o anche tre di frati i quali venivano messi in comunicazione con il primo tramite gallerie che sussistono ancora. Le relazioni sessuali tra i conventi maschili e femminili si erano così formalizzate che i frati consideravano le monache come una loro proprietà personale.In una ispezione ai conventi di suore ordinata da Enrico VIII risultò che il 60% delle suore era in stato interessante. Siccome il pericolo di perdere la vita in seguito all’aborto, per via delle infezioni e delle emorragie che ne seguivano, spaventava le monache, la maggior parte di esse preferiva portare a termine la gravidanza. I neonati che si salvavano dalla morte erano pochissimi perché erano le stesse madri che, prive di ogni scrupolo, li strangolavano per quella tranquillità di coscienza che gli veniva dall’assoluzione concessa dalla “casistica” (libro che permette ai confessori di esaminare ogni singolo caso per stabilire la penitenza secondo l’intenzionalità a commettere il peccato) che in questo caso stabiliva che era meglio uccidere che compromettere la reputazione del convento. Riporto alcuni casi di applicazione della casistica per comprendere su quali basi si regge la morale cristiana:1) Mentre i soldati mussulmani quando violentavano venivano condannati dalla Chiesa per i loro stupri, i soldati cristiani erano assolti perché la colpa veniva data alle donne ritenute responsabili per averli portati all’eccitazione con la loro avvenenza. 2) Se mettere la statua della Madonna in un’orgia era considerato peccato grave per i satanisti, per i nobili e per il clero assumeva motivo di merito perché l’averla messa in diretto contatto con il peccato ne aveva esaltato la virtù.3) Nel libretto in cui è riportata la richiesta di perdono del Papa c’è scritto: “Bisogna comunque tenere in considerazione che se la Chiesa commise dei crimini ciò dipese dal fatto che vi fu costretta da coloro che li subirono”. Un prete cronista del tempo, di nome Barletta, che aveva la possibilità di visitare i monasteri femminili come predicatore e confessore, riportava in un rapporto che nei cessi (latrines) sentiva spesso i gridi dei neonati che venivano soffocati, e un frate francescano, certo Maillard, scriveva "...se avessimo buone orecchie sentiremmo i gridi dei bambini che vengono gettati nei cessi e nei fiumi". Un’altra testimonianza ci viene ancora da Henri Estienne, frate e confessore, che a proposito della soppressione dei neonati operata dalle monache scrisse: "Questi crimini sono ordinari nei conventi dove i figli che nascono vengono uccisi dalle madri che li strangolano appena escono dai loro corpi".