COGITO ERGO DUBITO

DISCORSO 55


Forse   sottolineerò    le   solite   banalità,   ma    vorrei    ugualmente rammentare, a chi non avesse perfettamente chiaro il quadro generale della situazione, che gli atei di norma si irritano solamente perché sono circondati da una moltitudine di credenti di ogni risma che li affliggono in continuazione con le loro domande ed i loro perché, ma non per imbastire una civile conversazione confrontando i rispettivi punti di vista per trovare un’improbabile intesa, bensì per cercare nuovi spunti per offenderli e fargli amorevolmente sapere, nella loro ottica, che li aspetta l'Inferno. Solo per questo si reagisce in malo modo, certo non per attaccare i miliardi di beati creduloni che riempiono il globo facendosi trascinare in un conflitto perso in partenza. E' indubbio che questo è un clima molto teso. Né serve a molto invocare rispetto da entrambe le parti. Gli stessi cattolici non lo fanno, pur vantando tolleranza e carità cristiana. Figurarsi gli atei che ritengono un adulto che crede ancora nelle favole e nella magia indegno di considerazione. Come si può negare quest’evidenza passandoci sopra e fingendo rispetto con ipocrisia? A coloro che vengono considerati idioti, a torto o ragione che sia, non si riserva forse un sorrisetto di sufficienza? Fa parte della natura umana, quindi io sinceramente non vedo via di uscita, salvo all’improvviso l’umanità faccia un balzo evolutivo culturale mai visto prima. Ma questa è fantascienza.