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«Con risparmio si poteva finanziare riforma dell'università». Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l'Italia, annuncia che il suo partito farà «senza demagogia» una «battaglia per la riduzione del finanziamento pubblico ai partiti, perché questo è giusto in un momento di grave crisi economica e finanziaria». Il leader dell'Api si è poi detto «contrario a una abolizione totale» dei finanziamenti pubblici, ma «favorevole ad una riduzione fino al 50%". L'ex sindaco di Roma ha quindi difeso la battaglia fatta ieri dai suoi a Montecitorio per finanziare l'università con il taglio delle somme destinate ai partiti: «Continueremo questa nostra battaglia come segno distintivo dell'Api, perché - ha concluso - siamo convinti che occorra un drastico ridimensionamento dei costi della politica». |
Solo i no e le astensioni di diversi deputati del Pd, che si sono spaccati, hanno evitato che il governo venisse battuto nell'Aula della Camera su un emendamento dell'Api alla riforma dell'Università, che ha raccolto il sostegno anche di Fli. Il testo, proposto da Marco Calgaro e Bruno Tabacci, mirava a a finanziare contratti di ricercatore a tempo indeterminato ricorrendo ai fondi per il finanziamento pubblico ai partiti. Di “norma indecente” ha parlato l'ex tesoriere dei Ds Ugo Sposetti. Nel suo gruppo in diversi lo hanno seguito. Alla fine, l'emendamento di Api e' stato bocciato con 305 no, 190 si' e 20 astenuti. |
«Nelle prossime settimane aderiranno molti amministratori locali». Francesco Rutelli annuncia che «finora i risultati raggiunti dalla campagna di adesioni ad Alleanza per l'Italia, che terminerà il 5 dicembre, sono ottimi: stiamo registrando migliaia di adesioni. Alleanza per l'Italia cresce anche a Roma e nel Lazio. Il nostro movimento politico raccoglie nuove adesioni, molto importanti, di amministratori, sindaci ed esponenti del territorio. Tra questi, Marcello Mariani, presidente di Interporto Centro Italia, e Giovanni Hermanin, ex assessore regionale del Lazio». «Ci prepariamo - aggiunge il fondatore del partito - a creare un'alternativa: giovani, donne, professionisti, studenti e nuove generazioni che non rinunciano, che credono alla politica e che oggi si battano perché la politica sia più pulita, efficiente e onesta». «Nelle prossime settimane - annuncia ancora Rutelli - arriveranno le adesioni di molti consiglieri regionali, da Nord a Sud del paese. E prosegue la nostra battaglia per la riduzione dei costi della politica. Invito i cittadini - conclude quindi Rutelli - a condividere la nostra battaglia politica. Vogliamo adesioni in carne o ossa, non gli elenchi telefonici. C’è una crescita robusta di Api e lavoriamo per entrare ben organizzati nel nuovo polo». |
Il sistema dei Comuni potrebbe essere messo a rischio dai mancati trasferimenti per una somma che al netto dei tagli già previsti equivale all`incirca al 30% della rata del saldo 2010. È il responsabile nazionale degli Enti locali di Alleanza per l`Italia, il senatore Franco Bruno, a lanciare l`allarme: «Il saldo dei trasferimenti per il 2010 - dice - potrebbe non essere corrisposto entro dicembre e posticipato al prossimo marzo per mancanze di risorse disponibili da parte del Ministero del Tesoro e tutto questo si somma al mancato saldo delle quote relative all’Ici 2008 per le quali è aperto un contenzioso tra Governo e Anci». Se accadesse questo «sarebbero a rischio - avverte Bruno - non solo tutte le tradizionali attività programmate dal sistema degli Enti locali per fine anno, in particolare quelle legate al welfare municipale, ma in alcuni casi si rischia anche di non poter fare fronte alle spese contrattuali e obbligate». «L`unica certezza - commenta l`esponente di Api - è che gli Enti locali vengono ancora una volta colpiti duramente e messi in condizione di gravissimo disagio, mentre il Governo dei soli annunci ripropone in chiave elettorale un roboante e improbabile Piano per il Sud e mentre non riesce a far quadrare i conti in merito all`imposta municipale sugli immobili e sulla correlata cedolare secca sugli affitti». |
«Ho mantenuto un comportamento di assoluto rigore sulle vicende delicate riguardanti il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, nel rispetto della mia posizione istituzionale di garanzia come Presidente del Copasir, per non trascinare questo organismo nello scontro partitico e nella rissa quotidiana. Due fatti avvenuti oggi impongono una presa di posizione altrettanto rigida: la dichiarazione del Premier, secondo cui qualcuno paga delle ragazze per mentire sul suo conto; la dichiarazione dell'on. Cicchitto, secondo cui "non si vede cosa c'entra in questa vicenda il Copasir". 3. Le ultime vicende sono rilevanti proprio per la funzionalità dei rapporti tra il sistema dei Servizi, di cui il Premier è il vertice, in base alla legge, e il nostro primo alleato, gli Stati Uniti d'America. Il rapporto tra i nostri Servizi e quelli americani, infatti, trova uno snodo fondamentale nell'Ambasciata USA in Italia, e occorre capire, nella sede riservata del Comitato, quale incidenza abbiano questi ultimi sviluppi rispetto alla funzionalità della collaborazione tra le due sponde dell'Atlantico». |
«Per quanto Berlusconi insegua l'Udc, mi pare che non ottenga molto perché il suo governo sta vivendo una difficoltà profonda legata alla mancata realizzazione degli obiettivi e delle promesse su cui ha vinto le elezioni». Lo ha detto Francesco Rutelli, segretario nazionale dell'Api, in visita all'Aquila. «La maggioranza - ha aggiunto - di fatto si è sfaldata. Noi vogliamo costruire un nuovo polo - ha proseguito - con forze che erano distanti fino a ieri e che insieme, Alleanza per L'Italia, Fli e Udc, vogliono costruire un’Italia nuova migliore». |
«È sorprendente la proposta di Romani di accorpare il canone Rai ad un servizio vitale, com’è la luce. Ancor più singolare se pensiamo che questo è il primo atto del neo ministro allo Sviluppo Economico, esponente di un governo che a parole si professa liberale ma si contraddice con i fatti». Lo dichiara in una nota Donato Mosella di Alleanza per l'Italia. «Forse il ministro - prosegue Mosella - viene da Marte e non sa della crisi economica che sta mettendo migliaia di famiglie italiane in ginocchio o della bufera politica che investe il servizio pubblico. Sarebbe il caso – conclude - che Romani chiedesse agli italiani, che già pagano un canone salato, cosa pensano dei servizi offerti dalla Rai, prima di fare proposte tanto strampalate». |
«La maggioranza ormai è una variabile indipendente»: lo dichiara la portavoce di Alleanza per l'Italia, Linda Lanzillotta. «Alla Camera ogni giorno si manifesta una nuova maggioranza, il governo ne prenda atto», osserva l'esponente di ApI. «Non c’è bisogno della fiducia, insomma, per capire che ormai l’esecutivo non può più contare sui numeri», conclude Lanzillotta. |
«Cosa sta facendo Bondi per evitare che Pompei e altri siti finiscano nella “lista rossa” dei patrimoni a rischio?». Lo chiede Donato Mosella di Alleanza per l'Italia, annunciando un’interrogazione parlamentare al ministro dei Beni Culturali. «Sarebbe opportuno - fa notare il parlamentare- che il ministro riferisse in Parlamento in merito alla strategia che sta attuando per scongiurare il pericolo di vedere una parte del nostro incomparabile patrimonio nazionale, per la prima volta nella storia del nostro Paese, fra i siti archeologici considerati a rischio per via dell'incuria. Gli ispettori dell'Unesco saranno a Pompei già nei prossimi giorni: se l'Italia non dimostrerà di voler prendere provvedimenti immediati, la città dell'Antica Roma meglio conservata in tutto il mondo finirà nella lista dei siti in pericolo». Mosella auspica che il ministro «risponda in Parlamento con la massima tempestività e chiarezza: l'Italia è il Paese che detiene il maggior numero di aree riconosciute dall'Unesco come patrimonio dell'umanità, e un parere del Comitato che denunciasse l'incuria in uno di questi siti archeologici avrebbe infinite ripercussioni sul turismo, l'economia e l'immagine del nostro Paese. Già il Presidente Napolitano aveva espresso un forte monito sulle responsabilità dell'incuria, citando lo stesso crollo di Pompei – conclude - sarebbe un amaro compleanno per l'Italia, alla vigilia dei suoi 150 anni, vedersi togliere l'affidamento dei suoi beni più preziosi, e ci auguriamo vivamente che ciò non accada». |
«Commissari Ue hanno reso noto quello che politicamente si è sempre saputo: il problema dei rifiuti a Napoli non è stato affatto risolto dal premier Berlusconi ma solo temporaneamente “nascosto”». Lo dichiara Giuseppe Vatinno, responsabile Ambiente di Alleanza per l'Italia. «Gli ispettori della Ue hanno formalizzato il fatto che nulla è cambiato per la situazione dei rifiuti a Napoli dal 2008, cioè dal governo Prodi. Occorre quindi che lo Stato si impegni a condurre ad effetto tutte quelle misure che permettono il corretto funzionamento del ciclo dei rifiuti, altrimenti - conclude Vatinno - la spazzatura non solo sommergerà Napoli ma con essa tutta l'Italia di fronte al mondo». |
Il leader dell'Api Francesco Rutelli, a Trieste e nel Friuli Venezia Giulia per lanciare l'Alleanza per l'Italia, durante un incontro con i giornalisti ha detto che quella del ministro Mara Carfagna è «una denuncia su alcuni dirigenti del Pdl in Campania che sono compromessi con interessi poco puliti». «Ci sono realtà nel suo partito che sono compromesse, con interessi poco puliti. Questo è il punto - ha spiegato Rutelli - e questa è la vera denuncia della Carfagna. C’è un controllo nel partito di Berlusconi che non è estraneo a poteri poco puliti. E non mi pare poco». «Il caso Carfagna è uno scontro all'interno del Pdl in Campania, perché - ha concluso Rutelli - si è affermata una linea di comando di questo tipo». |
In caso di elezioni il Nuovo polo ci sarà, candidandosi a primo. «Noi adesso abbiamo davanti tre settimane nelle quali temo si stia scatenando una indecorosa campagna acquisti, e quindi il risultato di questa campagna e del voto il 14 dicembre, è tutt'altro che scontato». È la convinzione di Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l'Italia, a Bologna per inaugurare la nuova sede di Api, alla periferia della città. Sull'attuale scenario politico italiano e rispetto alla scelta fra elezioni anticipate o governo tecnico, Rutelli ha risposto così: «Se in un governo non ci fosse più la maggioranza, è doveroso cercare di formarne un altro che porti a termine la legislatura. Se questo non sarà possibile, di fronte alla gravità della crisi economica, si deve andare al voto». E ha aggiunto: «Se si andrà alle elezioni, ci sarà un nuovo polo che si candida a diventare il primo». Infine ai cronisti che gli chiedevano chi eventualmente dovrebbe intervenire per evitare o controllare il rischio di una campagna acquisti, ha risposto: «Mi augurerei la coscienza delle persone, anche se abbiamo visto scelte abbastanza deprimenti da parte di alcuni». |
«È un bene che Consob e Autorità per l’Energia siano finalmente messe in condizioni di funzionare. Auguri di buon lavoro a Vegas la cui professionalità ed esperienza potranno dare nuovo impulso all’attività della Consob. Assai criticabili appaiono, invece, i criteri di scelta seguiti dal Governo che non risultano coerenti con il ruolo di garanzia e indipendenza di tali organismi. Da questo punto di vista inappropriata è la nomina di membri del Governo; o come nel caso di Carbone, Troiano e Termini di dipendenti di Palazzo Chigi. Né pare accettabile la prassi che si va instaurando del passaggio delle stesse persone da un’Autorità all’altra: un meccanismo che pare prefigurare l’affermarsi di una sorta di “carriera delle Autorità” che rischia di minare l’autonomia dei componenti di tali organismi rispetto a chi ha potere di nomina. Al di là della qualità delle persone io credo che il Parlamento, in sede di espressione del parere sulle proposte di nomina, dovrà approfondire questi aspetti». |
L’arresto di Antonio Iovine è un «ottima notizia, una vittoria dello Stato sull'antistato» per Francesco Rutelli, intervistato oggi da skyTG24 . «Bisogna congratularsi e ringraziare le forze dell'ordine per il loro lavoro costante, al quale deve corrispondere una gratitudine costante». «Questo - ha sottolineato Rutelli, con riferimento alle polemiche di queste ore sulla trasmissione di Fabio Fazio e Roberto Saviano - non è in contraddizione con la sollecitazione a fare di più e la denuncia delle infiltrazioni che purtroppo ci sono in Lombardia».«Anche al Copasir - osserva il leader di Alleanza per l'Italia - se ne è parlato più volte sulla base di segnalazioni precise e inquietanti degli organismi investigativi. È un male che va colpito ed estirpato con la collaborazione di tutti», conclude Rutelli. |
«Correggere l’attuale legge elettorale è una vera e propria emergenza democratica». Lo dichiara l’on. Linda Lanzillotta, portavoce di Alleanza per l’Italia nel corso di Sky Tg24 pomeriggio. «Ora che alle prossime elezioni sarebbero tre poli a presentarsi – sottolinea la portavoce di ApI – con l’attuale legge elettorale ci troveremmo di fronte al paradosso che chi raggiungesse poco più del 30% potrebbe ottenere il 55% dei seggi alla Camera». «Un controsenso democratico che neppure la legge Acerbo conteneva. È dunque una assoluta priorità – conclude Lanzillotta – porre mano alla legge elettorale e togliere il premio di maggioranza». |
«Bossi aveva detto che era acquattato dietro un cespuglio, come se non scommettesse più sulla continuità del governo Berlusconi ed è preoccupato dal fatto che con la crisi politica perderà ancora una volta il federalismo fiscale. Io credo che la Lega non accetterà di farsi immolare in una difesa tipo “muoia Sansone con tutti i filistei”, e una soluzione alla Tremonti risponde anche al fatto che il titolare della politica economica di questi anni non può eclissarsi, soprattutto di fronte alle responsabilità internazionali che ha assunto deve stare sul pezzo. E certo nei suoi confronti non ci sono i rilievi comportamentali che sono stati rivolti a Berlusconi» . Lo ha detto a Radio Radicale il portavoce dell'Api Bruno Tabacci, interpellato sull'ipotesi che l'eventuale successore di Berlusconi a Palazzo Chigi possa essere il ministro dell'economia Giulio Tremonti. |
«Le mozioni di sfiducia si innestano in una “liturgia” ineludibile. Il punto fondamentale è che oggi vedo davvero il punto terminale del ciclo berlusconiano. E per quanto gli sciamani del Pdl si affannino a immaginare qualche rito di rianimazione, non mi pare ci siano più le possibilità per farlo». Così Pino Pisicchio, vice presidente di Api. Quanto a Futuro e Libertà, «ha l’impegno con Napolitano di far passare la legge di bilancio. Poi sarà in piena attività per costruire uno spazio politico alternativo. Uno spazio di centro». |
Approvata al Senato a grande maggioranza e con grande soddisfazione di Alleanza per l’Italia la mozione Rutelli sulla crescita economica. Respinti dall’Aula solo alcuni emendamenti in particolare quello che proponeva il taglio del 35% dei finanziamenti pubblici ai partiti e quello sull’accorpamento delle Province e la soppressione delle Province delle città metropolitane. |
Caro direttore, Si torna dunque, ineluttabilmente, alla politica. E qui urge la risposta. Il Pd fu concepito per far uscire dal condizionamento delle estreme la coalizione dell’Unione (che andava da Mastella a Diliberto; ma di cui faceva parte, non dimentichiamo, un partito riformatore con 120 parlamentari, DL-Margherita!). Immagina davvero di candidarsi nelle prossime elezioni con un proprio profilo di sinistra riformista, e in alleanza con Vendola e con Di Pietro (a sua volta incalzato da Grillo)? Bersani ha dichiarato che sarebbe giusto creare un gruppo unico da queste tre liste diverse. Ma non solo in questo modo apparirebbe impossibile definire un chiaro programma – che so – sulla missione in Afghanistan; o sul piano-Fiat; o sulla Tav. Nell’offerta politica agli italiani, il Pd configurerebbe uno schieramento decisamente più a sinistra della stessa Unione.
E vengo alla risposta alle tue osservazioni nei miei confronti. La scelta che ci ha portati a costituire Alleanza per l’Italia e a puntare sul Nuovo polo è nota ai lettori di Europa. I miei argomenti da un anno a questa parte sono stati convalidati in modo robusto: l’analisi sul Pd, la previsione della rottura tra Fini e Berlusconi, l’ascesa irresistibile della Lega. E l’affermazione della proposta di un Nuovo polo. È interessante notare come anche gli analisti più scettici diano oggi per acquisito quel che ancora poche settimane fa bollavano come impossibile: la crisi nera del bipolarismo; l’avanzata di un astensionismo mirato, che è anche fratello della caduta verticale dei consensi ai due maggiori partiti; il richiamo del “Terzo polo”. Nel vasto sondaggio Ipsos per il Sole 24 Ore di pochi giorni fa, il consenso ad Udc, Fli, Api e Mpa quasi raddoppia, al 21 per cento, nel caso di nascita di questo Nuovo polo (la semisconosciuta Api raccoglierebbe il 3,3 per cento e 17 deputati). Cosa vuol dire? Che noi pensiamo a unire con leggerezza forze di centrodestra, centro e centrosinistra? No, qualcosa di più importante. Significa che vogliamo fondare in Italia l’equivalente di Kadima in Israele: l’incontro tra chi ieri si trovava su fronti diversi e si può unire, oggi, per affrontare la più grave crisi economica e una delle più pesanti crisi istituzionali e di fiducia civile che abbia conosciuto la Repubblica, sulla base di una condivisione di fondo che sta emergendo in modo significativo e promettente. Le modalità dipenderanno, ovviamente, dai modi della crisi e dai tempi delle elezioni. La strategia, che appariva temeraria, resta difficile. Ma è molto chiara. Agli amici del Pd che mi chiedono se ho dei dubbi nello scegliere tra la sinistra massimalista e giustizialista e Casini e Fini – che ha spiegato a Perugia la sua linea e le sue priorità – rispondo che oggi non ne ho. Con tutta la simpatia per Vendola (che a livello locale abbiamo appoggiato), ciò di cui ha bisogno l’Italia non è una critica del capitalismo e della globalizzazione ma, finalmente, un progetto liberale e riformatore. Noi abbiamo scelto. Credo che il Pd debba farlo adesso. sen. Francesco Rutelli su Europa |
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GIOVANI X API NAPOLI
Il gruppo Giovani per API Napoli, nasce grazie alla coesione e alla determinazione di un gruppo di giovani che militano in questo “giovane” partito.
Gli obiettivi comuni, le idee innovative per rendere migliore il nostro territorio, la voglia di comunicare e di trasmettere un messaggio di cambiamento e di rinnovo, sono le armi con le quali questi giovani soldati della democrazia combattono ogni giorno lo staticismo politico e il disinteresse di chi ci governa, verso le reali e profonde problematiche che vessano gli abitanti di questa splendida città.
I giovani per API Napoli, si propongono di essere portavoci del disagio del territorio napoletano e di creare i presupposti per una giusta risoluzione delle difficoltà, che si vivono continuamente sia nei vari quartieri di Napoli sia nelle province.
Questo gruppo vuole essere un faro di rotta per tutti quei giovani, disillusi e disinteressati, che si trovano in questa tempesta politica costituita da ondate di odio mediatico e di demagogia, che risultano essere altamente improduttive per la nostra Napoli.
Il senso del dovere civico e il rispetto per i diritti del cittadino, ci guidano e ci danno il vigore giusto al fine di produrre nuove possibilità per la gente.
In uno scenario precario per il nostro futuro, lavoriamo in un laboratorio di idee con professionalità e impegno costante, per riappropriarci del diritto di pensare e di proporre.
Il nostro impegno è devoluto alla ricerca di soluzioni relative al lavoro precario e senza prospettive, che non sembra aprirci sbocchi concreti per il futuro. Iniziative e proposte relative alla risoluzione di quesiti perenni come la Sanità e l’assistenza agli anziani, che urgono di risposte incisive ed immediate, nonché di una particolare attenzione. Attivi e operativi nei riguardi dell’associazionismo e della ricerca di fonti di energia rinnovabili, affinché ci sia un domani dove possiamo riconquistare i nostri spazi puliti e detossificati allontanando un paesaggio grigio e spento.
Per un’amministrazione pubblica più vicina alle problematiche del cittadino, con orecchio teso alla voce della cittadinanza stessa.
Il gruppo è aperto alle adesioni di qualunque giovane napoletano che è intenzionato a cambiare lo stato di cose che sembra essere diventato parte integrante della nostra realtà territoriale, ma che in vero è solo dettato dalla mancanza di attenzione alle questioni sociali che ingigantiscono il degrado e l’inciviltà di questo territorio.
Nuove strade da percorrere, nuovi obiettivi, nuovo futuro!
Giovani X API NAPOLI
ALLEANZA PER L' ITALIA
Alleanza per l’Italia è un movimento politico. Si riconosce nel Manifesto per il cambiamento e il buongoverno. È un’alleanza tra persone, realtà territoriali e associative provenienti da esperienze diverse che organizzano un nuovo progetto politico. Vuole rappresentare – anziché un partito in più – il nucleo promotore di un’ampia e coerente aggregazione: democratica, liberale, popolare, riformatrice. Si oppone al populismo della destra, imperniato sul patto Berlusconi-Lega, che divide il paese; critica quelle opposizioni che non riescono a proporsi come alternativa, tra un Pd di sinistra e una corrente giustizialista illiberale. Vuol mettere fine alla contrapposizione cieca che impedisce di valorizzare i diversi compiti di maggioranza e opposizione, di preservare il senso dello Stato e di ricercare il bene comune. Esempio di questa avversione insanabile, la crisi della giustizia: paralizzata tra le difesa delle esigenze del premier e l’impedimento corporativo di riforme indispensabile in una paese civile. Anche i politici che promuovono l’Alleanza per l’Italia hanno partecipato a questa stagione largamente improduttiva. Ammettere di avere concorso ad errori è necessario; rinunciare al cambiamento nella difficilissima situazione del paese, sarebbe viltà. L’attuale bipolarismo ammalato è indifendibile; una moderna democrazia dell’alternanza deve consentire l’accesso e la partecipazione di chi è escluso o si tiene lontano dalla politica. Per riuscire, è indispensabile una grande forza su cui far convergere dagli attuali schieramenti in guerra, democratici e riformatori; moderati e liberali. Alleanza per l’Italia definirà un progetto per il paese, che accomunerà gli aderenti. Sceglierà alcune precise priorità di azione. Si rivolgerà a tutti gli italiani e ai soggetti politici, civili e sociali disponibili a unirsi. Si organizzerà con forti autonomie territoriali, incrociando partecipazione civica e collaborazione progettuale con il dinamismo della Rete. Inizierà dall’Assemblea nazionale in programma a Parma l’11 e 12 dicembre 2009.
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