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Lanzillotta: «Il federalismo della Lega si rivela un vero e proprio inganno»

Post n°11 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Il decreto sui fabbisogni standard votato oggi dalla Commissione bicamerale dimostra in modo ormai inconfutabile che il federalismo così come il Governo lo sta attuando, è un vero e proprio inganno. Un'operazione gattopardesca che non produrrà né efficienza né equità. Per di più, violando la Costituzione e la legge, i livelli essenziali delle prestazioni e i costi standard verranno decisi con decreti del Presidente del Consiglio. Un fatto gravissimo, contro la Costituzione e contro la legge perché si sottraggono al Parlamento decisioni fondamentali in cui sono in gioco l'uguaglianza dei cittadini e dei loro diritti. Bisogna che i cittadini, soprattutto al Nord, sappiano che il federalismo sbandierato dalla Lega come una grande riforma è pura propaganda».

 
 
 

Tabacci: «No a nuovo esecutivo con Berlusconi»

Post n°10 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Io non entrerei in un governo con Berlusconi per nessun motivo». A spiegarlo, ai microfoni di CNRmedia è Bruno Tabacci, parlamentare di Alleanza per l'Italia. «Mi pare - dice Tabacci - che la sfida di Fini sia rivolta a Berlusconi, a cui dice, dal momento che nei mesi scorsi hai cercato Casini, vai fino in fondo, dimettiti e cerca un'alleanza con l'Udc. Noi non siamo interessati a un governo di responsabilità guidato da Berlusconi, non sarebbe più di responsabilità, ma di continuità in una fase in cui c'è bisogno di cambiare la guida del Governo». Secondo Tabacci la Lega dovrebbe smetterla di «arroccarsi su Berlusconi», perché sennò «il federalismo non ci sarà e anche le elezioni anticipate appaiono incerte, dal momento che ci pare che la base leghista sia in grande fibrillazione e non disponibile ad immolarsi su Berlusconi».

 
 
 

Nobel, Camera approva la mozione Vernetti su liberazione Liu Xiaobo

Post n°9 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

La Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, in data odierna la mozioni unitaria a prima a prima firma di Gianni Vernetti e sottoscritta dai rappresentati di tutte le forze politiche con la quale si richiede la liberazione del premio Nobel per la pace 2010 Liu Xiaobo. La mozione ricorda la storia di Liu Xiaobo, uno degli animatori dalle manifestazioni di piazza Tien'anmen, costretto all’esilio e poi rientrato in Cina dove è stato condannato il 25 dicembre 2009 a undici anni di carcere. Il solo reato compiuto da Liu Xiaobo è stato quello di essere uno dei promotori del Manifesto "Charta 08", con il quale ha rivolto un appello al Governo della Repubblica Popolare Cinese per la libertà di espressione ed il rispetto dei diritti umani fondamentali. La mozione approvata impegna il Governo a intervenire nei confronti della Repubblica Popolare Cinese per ottenere la liberazione di Liu Xiaobo e per eliminare ogni restrizione di movimento e di comunicazione alla signora Liu Xia, moglie del Premio Nobel.

Il documento chiede, infine, al Governo italiano, di concerto con i partner dell'Unione Europea, di sostenere la richiesta affinché il premio Nobel per la pace Liu Xiaobo possa ritirare di persona il premio in occasione della cerimonia di assegnazione dei Nobel, il prossimo 10 dicembre a Oslo.

Alla fine della votazione Vernetti ha dichiarato: «Sono molto soddisfatto per la scelta della Camera dei Deputati di approvare all'unanimità la Mozione con la quale si chiede la liberazione immediata del Premio Nobel Liu Xiaobo». «Ancora una volta - ha concluso l'esponente di ApI - l'Italia conferma il proprio impegno per la difesa dei diritti umani e delle libertà fondamentali ovunque esse vengano negate».

 
 
 

Cultura, Rutelli: «Bondi senza attributi, tiri fuori i soldi»

Post n°8 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na

«Bondi è una persona garbata e onesta, ma ha dimostrato di non avere gli attributi di fronte a Tremonti»: lo dichiara Francesco Rutelli, nel corso della trasmissione “Un giorno speciale” della emittente radiofonica Radio Radio. «Quando ero ministro dei beni culturali, arrivai a minacciare le dimissioni di fronte all’allora ministro delle Finanze che voleva togliere le agevolazioni per le dimore storiche», sottolinea Rutelli. «Bondi deve tirare fuori i soldi per la tutela del patrimonio, se non riesce a farseli dare non si capisce cosa resti a fare, a guardare Tremonti che gli massacra il bilancio e il maltempo che massacra il patrimonio?» «Ieri è toccato a Pompei, ma tra poco potrebbe capitare al Palatino», conclude il leader di Alleanza per l’Italia. «Il ministro deve tirare fuori gli attributi, altrimenti è più dignitoso che se ne vada».

 
 
 

Lanzillotta: «Questa maggioranza non va più avanti»

Post n°7 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Si può sin d'ora prevedere che l'ultima chiamata di Fini a Berlusconi rimarrà senza risposta perché la maggioranza ormai dominata dalla Lega non è più in grado di dare una svolta all'azione del governo e realizzare le riforme indispensabili per rilanciare la crescita»: lo afferma la portavoce di Alleanza per l'Italia, Linda Lanzillotta, a proposito dell'intervento di Gianfranco Fini oggi a Perugia. «Impossibile ormai fare oggi - sottolinea Lanzillotta - quella rivoluzione liberale su cui la maggioranza ha fallito in questi anni. Ma i problemi dell'Italia - conclude l'esponente di ApI - non possono attendere. Ci si sbrighi quindi a prendere atto che il governo è nel pantano e a costruire le condizioni per un governo di alto profilo per portare il paese fuori dall'emergenza economica e morale in cui Berlusconi l’ha trascinata», conclude.

 
 
 

Legge elettorale, Pisicchio: «Cambiare, ma con una riforma comprensibile»

Post n°6 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 
Foto di alleanzaperitalia.na

«Non c'è dubbio: cambiare la legge elettorale è una priorità, perché se andassimo a votare con lo sciaguratissimo porcellum, il nuovo Parlamento durerebbe solo qualche mese e torneremmo prestissimo alle urne, con un effetto devastante per il paese già devastato abbastanza». È quanto dichiara Pino Pisicchio, vice presidente di API, in una nota. «È giusto, allora, lavorare per una riforma elettorale condivisa e per farlo non c'è bisogno certamente del governo: anzi - aggiunge - la regola è che la riforma elettorale scaturisca dal Parlamento. Ma la riforma dovrà essere chiara, semplice e capace di riportare nelle mani della gente il diritto di scelta dei candidati. Requisiti che appaiono del tutto assenti dalla fantasiosa bozza che viene attribuita da qualche organo di stampa ad un gruppo di lavoro delle minoranze, peraltro smentito dai citati partecipanti». «La bozza di cui si parla - prosegue l'esponente di ApI- è un barocco sincretismo di formule, dal proporzionale al maggioritario, dal doppio turno alle liste bloccate, dal diritto di tribuna a sbarramenti variabili, con un unico obiettivo: la difesa del bipolarismo morente. Se quella bozza è un ballon d'essai per tastare il terreno, francamente l'esperimento non appare riuscito» . «Alleanza per l'Italia - conclude Pisicchio - lavorerà per una riforma elettorale che gli italiani possano comprendere e condividere, capace di legare gli eletti agli elettori, di rimuovere il bipolarismo forzoso e fallito, di garantire rappresentanza politica e stabilità, di evitare la deriva di Weimar che questo nostro paese sta pericolosamente rischiando».

 
 
 

Iran, Vernetti: «Fermare l’esecuzione di Sakineh. L'Italia convochi l’ambasciatore iraniano»

Post n°5 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«Giungono in queste notizie relative alla possibile esecuzione nella giornata di domani di Sakineh, la donna iraniana detenuta con l'accusa di adulterio nel carcere di Tabriz in Iran». «Le autorità iraniane avrebbero dato il via libera all’esecuzione, con l'unica differenza di convertire la lapidazione in impiccagione».«E estremamente importante che nelle prossime ore il Governo, insieme all'Unione Europea, si adoperi con tutti i canali diplomatici possibili per chiedere l’interruzione dell'esecuzione e, in tal senso, chiedo al Governo Italiano di convocare oggi stesso l'Ambasciatore della Repubblica Islamica dell'Iran per comunicargli la più ferma protesta del nostro paese».

 
 
 

Rutelli alla Stampa: «No ai conservatori. È necessario un nuovo approdo per i riformatori»

Post n°4 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

L'intervista di Francesco Rutelli alla Stampa:

Non mi importa nulla dello stile sessuale fuori dal comune di Silvio Berlusconi. Ma preoccupa che va fuori dalla legge». Francesco Rutelli, leader di Alleanza per l'Italia, commenta cosi la telefonata del premier in questura a Milano sul caso della marocchina Ruby.
Gianfranco Fini sostiene che la situazione sia imbarazzante per il Paese. Lei cosa ne pensa?
«Nel mondo ci sono tanti esempi eclatanti, per cosi dire, sugli stili di vita dei leader politici. Anche nel caso Marrazzo, sulla vicenda non prevalse la linea moralistica, ma il fatto che avesse mentito e che potesse essere oggetto di ricatti. Ricordo che quella brutta storia azzerò praticamente la lunghissima maratona di attacchi al premier sulla vicenda escort e che il centrosinistra la pagò cara».
Berlusconi, dunque, potrebbe essere andato oltre il lecito?
«Berlusconi a casa sua può fare ciò che vuole. Ma ora sia lui che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, devono chiarire cosa sia accaduto quella sera del maggio scorso, e se ci siano stati abusi di legge».

Il caso Ruby piomba su una maggioranza già in fibrillazione per le tensioni tra Berlusconi e Fini. E lo scorso weekend la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia ha parlato di un governo assente di fronte a una crisi che rischia di travolgere il Paese? Come se ne esce?
«Ma se ne uscirà? Il Paese è inchiodato, è sotto gli occhi di tutti. E questo governo, con l'ampia maggioranza di cui gode, dovrebbe fare le riforme, pensare alla crescita e al lavoro. Ma fino ad ora non si è visto nulla. Dove sono le grandi riforme? Api ha votato quella dell'Università, ritenendo che il ruolo dell'opposizione, in un momento così difficile, sia anche quello di contribuire alla crescita, difendere il merito e tagliare gli sprechi. Ma anche quella riforma, che si considera indispensabile, è ferma, bloccata dal ministro Tremonti. Per questo credo che l'esecutivo non sia capace di fare le riforme, ma si limiti solo a fare manutenzione. Ha visto il caso Fiat? Marchionne dice una cruda verità. Qui c'è un'industria che dice di voler restare in Italia, di voler investire e, invece di rispondere sì, subito, si replica con le polemiche sugli aiuti di Stato del passato. Le pare possibile?».
Viste le complicazioni e le tensioni, questa maggioranza ce la farà a ripartire?

«Vedo segni irreversibili di sfilacciamento e di sfiducia. Se questo governo non si adopera per fare ciò che è indispensabile al Paese, e cioè favorire lo sviluppo, la crescita e l'occupazione, prima o poi qualcun altro se ne dovrà occupare. Prima, o dopo le elezioni. Meglio prima, comunque, perché il paese è in forte declino accelerato, come ha denunciato Mario Monti».
Anche lei pensa che la soluzione possa essere quella di un governo tecnico, nonostante Berlusconi considera l'ipotesi un golpe?

«Berlusconi non dovrebbe preoccuparsi di un governo tecnico. Porti avanti il suo, allora, visto che ha la più grande maggioranza della storia repubblicana. Ma qui lo scenario è diverso. Ci vuole una convergenza coraggiosa sui contenuti. Destra e sinistra sono parole logore. Occorre ormai parlare di riformatori e conservatori. Berlusconi, oggi, non è più interprete di quella riforma liberale che aveva promesso e l'Italia deve uscire dalla palude. La nostra convergenza con Fini e con Casini può essere una speranza per superare la crisi verticale dei due poli, ecco perché molti italiani aspettano questo nuovo polo».
E crede che possa bastare a risolvere i tanti problemi che lei descrive?

«Per anni ci siano illusi che l'Italia potesse avere un bipolarismo compiuto come in tanti paesi europei del XX secolo. Ma nei poli attuali sono prevalsi i radicalismi, le posizioni estreme. Per questo ci vuole un nuovo approdo che unisca tanti moderati, laici, e liberali che hanno a cuore le sorti del Paese. Diversamente guardi quello che è successo a destra. E a sinistra non è andata meglio. E' inquietante che il Pd, che nacque per correggere lo spostamento a sinistra dell'Unione, ipotizzi gruppi parlamentari con Vendola e l'Idv. Sono riformatori o conservatori Vendola e l'Idv?».

 
 
 

Lanzillotta: «Dopo Monti forze responsabili condividano in Parlamento una agenda per la crescita»

Post n°3 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 

«L’8 novembre prossimo il Senato discuterà la mozione presentata da Alleanza per l’Italia per dare seguito alla strategia europea 20-20, approvata dalla commissione della UE»: lo dichiara Linda Lanzillotta di Alleanza per l’Italia. «Essa indica l’agenda che l’Italia deve subito mettere al centro della iniziativa politica per non restare definitivamente fuori dalla competizione globale», osserva Lanzillotta. «La nostra mozione coincide con i punti-chiave indicati ieri da Mario Monti: riforme, molte attese da anni, per recuperare competitività e investimenti nella ricerca e nelle tecnologie per costruire un futuro per i giovani», sottolinea l’esponente di ApI. «La discussione di questo documento in Senato – prosegue Lanzillotta - può rappresentare la prima occasione di convergenza delle forze della responsabilità sulle priorità che l’Italia deve affrontare con urgenza per uscire dal pantano in cui questo governo e una politica degradante la stanno portando». «Un primo momento per dire agli italiani che, nonostante tutto, esistono forze ed energie ancora capaci di unirsi per guardare agli interessi del paese», conclude l’esponente di Alleanza per l’Italia.

 
 
 

AUGURI DI BUON ANNO !!

Post n°2 pubblicato il 31 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 
Foto di alleanzaperitalia.na

BUON 2011 A TUTTI E CHE SIA UN ANNO RICCO DI PROSPETTIVE E DI OBBIETTIVI
RAGGIUNTI PER TUTTI!

ANDIAMO AVANTI SEMPRE INSIEME!

VINCENZO DE ANGELIS


- COORDINATORE CITTADINO ALLEANZA PER L'ITALIA NAPOLI

 
 
 

Il nuovo gruppo Giovani di : " Alleanza per l' Italia Napoli "

Post n°1 pubblicato il 30 Dicembre 2010 da alleanzaperitalia.na
 
Foto di alleanzaperitalia.na

Il gruppo Giovani per API Napoli, nasce grazie alla coesione e alla determinazione di un gruppo di giovani che militano in questo “giovane” partito.
Gli obiettivi comuni, le idee innovative per rendere migliore il nostro territorio, la voglia di comunicare e di trasmettere un messaggio di cambiamento e di rinnovo, sono le armi con le quali questi giovani soldati della democrazia combattono ogni giorno lo staticismo politico e il disinteresse di chi ci governa, verso le reali e profonde problematiche che vessano gli abitanti di questa splendida città.


I giovani per API Napoli, si propongono di essere portavoci del disagio del territorio napoletano e di creare i presupposti per una giusta risoluzione delle difficoltà, che si vivono continuamente sia nei vari quartieri di Napoli sia nelle province.


Questo gruppo vuole essere un faro di rotta per tutti quei giovani, disillusi e disinteressati, che si trovano in questa tempesta politica costituita da ondate di odio mediatico e di demagogia, che risultano essere altamente improduttive per la nostra Napoli.


Il senso del dovere civico e il rispetto per i diritti del cittadino, ci guidano e ci danno il vigore giusto al fine di produrre nuove possibilità per la gente.


In uno scenario precario per il nostro futuro, lavoriamo in un laboratorio di idee con professionalità e impegno costante, per riappropriarci del diritto di pensare e di proporre.


Il nostro impegno è devoluto alla ricerca di soluzioni relative al lavoro precario e senza prospettive, che non sembra aprirci sbocchi concreti per il futuro. Iniziative e proposte relative alla risoluzione di quesiti perenni come la Sanità e l’assistenza agli anziani, che urgono di risposte incisive ed immediate, nonché di una particolare attenzione. Attivi e operativi nei riguardi dell’associazionismo e della ricerca di fonti di energia rinnovabili, affinché ci sia un domani dove possiamo riconquistare i nostri spazi puliti e detossificati allontanando un paesaggio grigio e spento.
Per un’amministrazione pubblica più vicina alle problematiche del cittadino, con orecchio teso alla voce della cittadinanza stessa.

Il gruppo è aperto alle adesioni di qualunque giovane napoletano che è intenzionato a cambiare lo stato di cose che sembra essere diventato parte integrante della nostra realtà territoriale, ma che in vero è solo dettato dalla mancanza di attenzione alle questioni sociali che ingigantiscono il degrado e l’inciviltà di questo territorio.
Nuove strade da percorrere, nuovi obiettivi, nuovo futuro!

Peppe De Rosa

 
 
 
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Gli obiettivi comuni, le idee innovative per rendere migliore il nostro territorio, la voglia di comunicare e di trasmettere un messaggio di cambiamento e di rinnovo, sono le armi con le quali questi giovani soldati della democrazia combattono ogni giorno lo staticismo politico e il disinteresse di chi ci governa, verso le reali e profonde problematiche che vessano gli abitanti di questa splendida città.


I giovani per API Napoli, si propongono di essere portavoci del disagio del territorio napoletano e di creare i presupposti per una giusta risoluzione delle difficoltà, che si vivono continuamente sia nei vari quartieri di Napoli sia nelle province.


Questo gruppo vuole essere un faro di rotta per tutti quei giovani, disillusi e disinteressati, che si trovano in questa tempesta politica costituita da ondate di odio mediatico e di demagogia, che risultano essere altamente improduttive per la nostra Napoli.


Il senso del dovere civico e il rispetto per i diritti del cittadino, ci guidano e ci danno il vigore giusto al fine di produrre nuove possibilità per la gente.


In uno scenario precario per il nostro futuro, lavoriamo in un laboratorio di idee con professionalità e impegno costante, per riappropriarci del diritto di pensare e di proporre.


Il nostro impegno è devoluto alla ricerca di soluzioni relative al lavoro precario e senza prospettive, che non sembra aprirci sbocchi concreti per il futuro. Iniziative e proposte relative alla risoluzione di quesiti perenni come la Sanità e l’assistenza agli anziani, che urgono di risposte incisive ed immediate, nonché di una particolare attenzione. Attivi e operativi nei riguardi dell’associazionismo e della ricerca di fonti di energia rinnovabili, affinché ci sia un domani dove possiamo riconquistare i nostri spazi puliti e detossificati allontanando un paesaggio grigio e spento.
Per un’amministrazione pubblica più vicina alle problematiche del cittadino, con orecchio teso alla voce della cittadinanza stessa.

Il gruppo è aperto alle adesioni di qualunque giovane napoletano che è intenzionato a cambiare lo stato di cose che sembra essere diventato parte integrante della nostra realtà territoriale, ma che in vero è solo dettato dalla mancanza di attenzione alle questioni sociali che ingigantiscono il degrado e l’inciviltà di questo territorio.
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ALLEANZA PER L' ITALIA

Alleanza per l’Italia è un movimento politico. Si riconosce nel Manifesto per il cambiamento e il buongoverno. È un’alleanza tra persone, realtà territoriali e associative provenienti da esperienze diverse che organizzano un nuovo progetto politico. Vuole rappresentare – anziché un partito in più – il nucleo promotore di un’ampia e coerente aggregazione: democratica, liberale, popolare, riformatrice. Si oppone al populismo della destra, imperniato sul patto Berlusconi-Lega, che divide il paese; critica quelle opposizioni che non riescono a proporsi come alternativa, tra un Pd di sinistra e una corrente giustizialista illiberale. Vuol mettere fine alla contrapposizione cieca che impedisce di valorizzare i diversi compiti di maggioranza e opposizione, di preservare il senso dello Stato e di ricercare il bene comune. Esempio di questa avversione insanabile, la crisi della giustizia: paralizzata tra le difesa delle esigenze del premier e l’impedimento corporativo di riforme indispensabile in una paese civile. Anche i politici che promuovono l’Alleanza per l’Italia hanno partecipato a questa stagione largamente improduttiva. Ammettere di avere concorso ad errori è necessario; rinunciare al cambiamento nella difficilissima situazione del paese, sarebbe viltà. L’attuale bipolarismo ammalato è indifendibile; una moderna democrazia dell’alternanza deve consentire l’accesso e la partecipazione di chi è escluso o si tiene lontano dalla politica. Per riuscire, è indispensabile una grande forza su cui far convergere dagli attuali schieramenti in guerra, democratici e riformatori; moderati e liberali. Alleanza per l’Italia definirà un progetto per il paese, che accomunerà gli aderenti. Sceglierà alcune precise priorità di azione. Si rivolgerà a tutti gli italiani e ai soggetti politici, civili e sociali disponibili a unirsi. Si organizzerà con forti autonomie territoriali, incrociando partecipazione civica e collaborazione progettuale con il dinamismo della Rete. Inizierà dall’Assemblea nazionale in programma a Parma l’11 e 12 dicembre 2009.

 

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