Creato da sensuale_tt il 07/08/2008
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L'Uomo
Post n°61 pubblicato il 19 Aprile 2009 da sensuale_tt
Possiamo dire che il rapporto dell’uomo con la sua compagna, passa attraverso una serie di norme di comportamento che egli si impone attraverso ordini verbali che ripetono quello che gli viene insegnato, mentre per la donna il coinvolgimento è immediato e passa attraverso il linguaggio delle emozioni. Una donna ‘sa’, senza che nessuno glie lo dica, che per far crescere un figlio ha bisogno di un compagno. Ai maschi questo va insegnato dicendogli: "Se non curi abbastanza la tua compagna e i tuoi figli, sei condannato a vivere da solo ai margini del tuo gruppo sociale". Se accettiamo questo dato, dobbiamo concludere che la maggior parte della comunicazione in una coppia si svolge con due diversi linguaggi: quello delle emozioni, reale e diretto, in cui le donne sono più a loro agio, e quello delle parole e delle regole, artificiale e costruito e non sempre adeguato. I pregiudizi 4 e 5, riguardano il conflitto che si crea quando un evento viene interpretato in base alle emozioni da uno dei partner, mentre l'altro segue regole verbali. Se di fronte ad un tramonto il maschio si ricorda di avere i fari della macchina fuori posto mentre la femmina rimane incantata dai colori, possiamo esser certi che il primo verrà accusato di insensibilità mentre la seconda di irresponsabilità.
Va detto che, comunque, le donne si sono ben adattate al linguaggio verbale e delle regole, mentre i maschi mostrano grandi difficoltà a comprendere quello delle emozioni. Va inoltre sottolineato che fattori di adattabilità all’uno o all’altro linguaggio dipendono parecchio dal tipo di comunicazione che prevale nel contesto sociale in cui gli individui crescono. In alcune società è assolutamente intollerabile che i maschi dimostrino emozioni, considerate una forma di debolezza e di scarso autocontrollo, mentre in altre è più consentito. Gli Italiani, sino a qualche tempo fa, erano considerati un popolo che eccedeva nelle manifestazioni emotive, mentre oggi stiamo assistendo ad un mutamento di atteggiamento che va nella direzione di reprimerle. Le implicazioni di ciò portano ad un ulteriore confusione, dato che, lo sforzo e la sofferenza che derivano dal trattenere le proprie emozioni per mostrarsi più ‘forti’, possono venire interpretati come insensibilità o desiderio di occultare il proprio stato d’animo. Sul problema delle emozioni e della loro percezione, si può dare un’occhiata all’articolo "Quando l’emozione diventa sintomo", disponibile su questo sito nella sezione della psicologia http://www.informagiovani.it/sessualita/sesso.htm http://www.forbes.com/2007/11/06/sex-libido-better-forbeslife-cx_rr_1107health_slide.html?partner=corriere
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