D'AMORE E LIBERTA'..

E' UN TARDO POMERIGGIO D'ESTATE, ARRIVO FINALMENTE A GIVERNY.
UNA STRADA, UN MURO DI CINTA GRIGIO, UNA STRADINA LATERALE CON RAMI DI FICO CHE SPORGONO. UNA SVOLTA ED ECCO IL CANCELLO VERDE: CHIUSO!
GLI ULTIMI VISITATORI DELLA GIORNATA SI STANNO ALLONTANANDO. VEDERE SVANIRE COSI' IL MIO SOGNO NON LO TOLLERO; SUONO IL PICCOLO CAMPANELLO UNA, DUE VOLTE.
ATTENDO...UNA MADAME SI AFFACCIA DA UN PORTONCINO VERDE A FIANCO, MI DICE CHE NO, L'ORARIO DI VISITA E' TERMINATO. NON MI ARRENDO E LA DELUSIONE COCENTE TRASPARE DI SICURO, MI GUARDA ANCORA E SPALNCA LA PORTICINA SUI MIEI SOGNI.
UN PORTICO BASSO, CON ACCIOTTOLATO SCONNESSO, PENOMBRA, ATTREZZI CONTADINI APPESI AI MURI DI PIETRA, POI LA LUCE!
ENTRO NEL REGNO DELLA LUCE COSì, MOLTO DELICATAMENTE, IN PUNTA DI PIEDI: QUI HA VISSUTO E DIPINTO MONET.
UNA FOLLIA DI COLORI MI ASSALE, SONO INCANTATA E COMMOSSA. MI POSO DELICATAMENTE SULLA GHIAIA BIANCA DEI VIALETTI, STELI E COROLLE DI OGNI TIPO SI PROTENDONO, MI SFIORANO, VOGLIONO ESSERE AMMIRATI.
UNA SINFONIA DI GIALLI, ROSA, ROSSI, FUXIA, ARANCIONI, SFUMATURE INDICIBILI.
LA CASA ROSA E' LA', NEL TRIPUDIO.
SONO DUNQUE ENTRATA NELLE TELE ANCH'IO E SARO' FISSATA PER SEMPRE NELLA BELLEZZA E NELL'ARMONIA DEL MOMENTO, LO SO DI STARE VIVENDO IL PIACERE DELLA GIOIA ASSOLUTA.