ILBRUKO ASSOCIAZIONELE VARIE FORME DEL VOLONTARIATO... "Non siamo angeli in volo venuti dal cielo, ma gente comune che ama davvero... gente che vuole un mondo più vero, la gente che insieme lo cambierà" |
INSIEME... SI PUO' FARE!!!
Per le Forniture Sportive
Per le Forniture Tecniche
Molti pensano che fare Volontariato e poter donare sia un privilegio di pochi, ma dopo un lungo periodo di esperienza a contatto con le persone sofferenti, seguendo le esigenze dei bambini e dei genitori in ospedale, cercando di comprendere cosa servisse loro per sentirsi meglio, mi sono resa conto che la realta' e' ben diversa. Ci sono mille modi per rendersi utili: c'e' chi dona materialmente danaro, sovvenzionando tanti progetti benefici; c'e' chi presta la sua professione e il suo mestiere, come ad esempio i medici che si recano nelle missioni umanitarie; e c'e' poi chi dona la sua innata capacita' di far ridere, mettendola a disposizione degli altri. E' proprio seguendo questa corrente di pensiero che nasce la nostra Associazione, composta esclusivamente da volontari che decidono di essere "pagliacci" semplicemente per la gioia di scoprire che ognuno di noi puo' donare qualcosa, sia pure un sorriso; un'Associazione impegnata in attivita' no profit alla cui base c'e' un vero e proprio spirito di volontarieta' (non abbiamo sponsor, ci autofinanziamo e trascorriamo il nostro tempo libero tra gli ammalati, senza chiedere alle Strutture che ci ospitano alcun contributo), divenendo cosi' promotori quotidiani dei positivi influssi della c.d. "terapia del sorriso". I nostri ragazzi ogni settimana indossano una "divisa": un camice rigorosamente variopinto o un divertente vestito da clown e, con l'immancabile naso rosso, si trasformano in veri e propri "volontari della gioia" presso contesti di disagio; vengono utilizzate armi e strumenti insoliti ma molto apprezzati, non solo dai bambini ma anche dai piu' grandi: sculture realizzate con i loro coloratissimi palloncini, gag e favole per i piu' piccini, giochi di micromagia e illusionismo, scenette comiche, spettacolini improvvisati e tutto quanto possa allietarne la degenza. La nostra non e' solo una forma di intrattenimento ludico-ricreativa, non facciamo semplice animazione! Ogni intervento e' totalmente personalizzato e ben calibrato nei confronti delle persone con le quali ci si trova a relazionare. Usiamo la "clown terapia" come supporto alla medicina tradizionale, sempre pronti a giocare con la realta', reinventandola; a porgerti un ombrello che, pur non impedendo la tempesta, cerca di donare la speranza ad avanzare meglio lungo la strada della vita. Questo progetto ci sembra davvero un ottimo inizio: donare amore e non chiedere nulla in cambio, se non avere la consapevolezza di aver donato un sorriso. Percio', non fermatevi alle apparenze, perche' il mondo e' diverso! Ed altri sono i valori essenziali dell'uomo...
Amiamo definirci i "Volontari del Sorriso", persone comuni che si recano in quei contesti dove regna la sofferenza, per trasformare la grigia quotidianità in un arcobaleno di colori.
La nostra non è solo una missione ma è una scelta di vita e una filosofia di pensiero che ci portano in lungo e in largo per l’Italia, convinti che donare un po' del proprio tempo a chi ha davvero bisogno "paghi" piu' di qualsiasi altra cosa...
Trasportiamo il malato (bambino, adulto o anziano che sia) in un universo parallelo dove tutto e' possibile, e dove lui stesso può riappropriarsi della vita, cambiando il corso degli eventi.
Ci piace pensare che una flebo, un medicinale qualsiasi, siano pozioni magiche con cui il malato può "guarire", diventare forte ed invulnerabile.
Lo so, noi non possiamo (e non potremo mai!) guarire la malattia ma, con la nostra ilarita', certamente possiamo guarire l'anima delle persone!
Non dimentichiamoci che il malato, di qualsiasi genere e' prima di tutto una persona, un individuo complesso che si trova catapultato fuori dalla propria vita, dalle proprie abitudini e lontano dai suoi punti di riferimento.
A differenza dei medici, quindi, chiediamo il permesso prima di entrare, perche' in realta' lo stiamo facendo non solo nelle loro stanze, ma anche e soprattutto nelle loro vite.
E non è detto che il sorriso venga subito! A volte viene quando arriviamo ad un passo dal loro letto o mentre goffamente prendiamo i nostri giochi da una valigia magica; o, magari, quando lo coinvolgiamo in un viaggio fantastico con i nostri racconti...
Forse puo' bastare un sorriso... Il mondo sarebbe diverso se ognuno sorridesse di piu'... Vinci il male con il bene... Lavora per costruire un mondo d'Amore... Abbatti le barriere della paura e dell'egoismo... Assapora la Gioia e impegnati ogni giorno per chi ami e per chi ha bisogno...
Perche' ricorda che: il peccato piu' grave e' l'indifferenza verso chi ha bisogno di noi... Riflettete, gente...
PREMIATI IN TOP 30 COME MIGLIOR BLOG SOCIALE ^_^
LA MIGLIORE TERAPIA...
COLORIAMO IL MONDO ^^
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Cari amici...
Di solito vi racconto storie trovate qua o la nel web o lette sui giornali, oggi vi racconto una storia di vita vissuta.
Come sapete la nostra Associazione, per sostenere le sue molteplici attività di Volontariato, svolge anche momenti di raccolta fondi, offrendo la sua “Girandola della Solidarietà” a chi fa un’offerta. Ma quello che è successo sabato va oltre ogni offerta che mi potesse essere donata! Una cliente di Pisa (infermiera del Reparto di Pediatria dell’Ospedale di Pisa) mi ha dato l'opportunità di fare una cosa che a noi del “Bruko” riempie di gioia più di ogni altra cosa: “DONARE SORRISI A CHI, SUO MALGRADO, E’ COSTRETTO A STARE IN OSPEDALE"
Provvedo per tempo a comprare dei regali per i bimbi presenti che per la Ludoteca e mi carico con una buona dose di sorrisi! ^___^
Si incomincia il giro dalla stanza 5. Dopo aver bussato alla porta e chiesto il permesso per entrare, ho fatto sbirciare alla mia amica Natalina (la mia scimmia di peluche) per vedere com'era la situazione... All'interno Benedetta, 5 anni con diagnosi diabete infantile, insieme alla mamma che le teneva compagnia. Io ho cominciato subito a chiedere se la Tv (il macchinario che la teneva legata a tanti tubicini) era stata sintonizzata bene e se avevano bisogno di un tecnico ^___^ Poi, sono passata alla distribuzione dei doni: un set di racchette, una palla colorata ed una nostra girandola. Ma non ho potuto trattenermi molto perchè la bambina e la mamma erano molto stanche e debilitate dalla degenza, per cui mi sono congedata e le ho salutate con il nostro saluto "ciao ciao, bacino e pernacchietta".
E' ora il momento della stanza 4. Anche qui, ho fatto andare in avanscoperta Natalina... All'interno una ragazza di 15 anni, che quando mi ha visto entrare tutta bardata a festa, si sarà chiesta "cosa ci fa una matta di domenica di fine luglio in ospedale"? Anche per lei, ilarità, scherzi e giochi vari, oltre ai nostri regali: un hula hop, una pallina colorata antistress (il suo ippopotamo era ormai disfatto!) e la nostra girandola. Abbiamo fatto le foto di rito e ci siamo diretti verso la stanza n° 10.
Non potete capire l'emozione che ho provato quando ho visto quel corpicino nel letto e la mamma al suo fianco che gli teneva la mano! Si chiama Leonardo, un nome importante ed una storia altrettanto "forte": Leonardo è un bambino Jugoslavo di 4 anni che all'età di 2, mentre giocava fuori al cortile di casa nel suo bel girello, è caduto per ben due rampe di scale per andare dai suoi genitori. All'inizio (a detta della madre) sembrava non fosse successo niente di grave, ma col passare del tempo Leonardo ha mostrato segni di regressione motoria fino ad arrivare ad una sorta di tetraplegia. Lì dove viveva venne curato per tutt’altro ma la mamma sentiva in cuor suo che non era cosi e, in preda alla disperazione, lasciò il marito e la sorellina gemella di Leonardo in Jugoslavia, prese tutti i loro risparmi e lo portò di corsa in Italia.
Finalmente al Bambin Gesù di Roma un dottore capì cos’avesse quello scricciolo d'uomo e provò a operarlo… L’operazione andò bene e Leonardo cominciò a fare dei progressi, ma in quell'Ospedale tanto all'avanguardia non si può più tenere in carico quel bambino. La mamma, allora, sempre più carica di speranze disattese, cominciò ad informarsi su chi avrebbe potuto aiutarla. Beh! Pensate un pò: l'unico Ospedale che decide di prendersi cura di quel tenero bambino è proprio il Presidio "S. Chiara" di Pisa. E lo fa da ben 2 anni, con una Caposala e delle infermiere MERAVIGLIOSE che lo amano e lo coccolano come se fossero davvero la sua famiglia ^___^
Già, da 2 anni Leonardo non abbandona il Reparto anche se riesce a muoversi (aiutato da un girello "medico") perchè avrebbe ancora bisogno di cure e visite più approfondite che in quell’ospedale non possono dargli (anche se vorrebbero e anche se una fisioterapista va a trovarlo 2-3 volte a settimana)!!! Come se non bastasse, ha poca voglia di mangiare e questo va a influire sulla massa muscolare che non cresce e non acquisisce la forza necessaria per tornare a stare dritto sulle sue gambine magre; l'unica cosa che mangia sono quintali di pane e nutella.
Ma non pensiate che Leonardo è un bambino triste o capriccioso! Al contrario, è un bambino molto vispo, un bambino dalla lingua lunga che sa tenere testa anche alle infermiere (non ha perso tempo neanche con me)! Per tutto il tempo è stato la forza e la vivacità in persona: ha fatto il giro con le infermiere per tutto il reparto e con molta premura ha voluto conoscere e salutare gli altri degenti intrattenendo pure loro; giocava a nascondino con le infermiere e sapeva usare anche le apparecchiature (quella dannata sedia a bilancia)! Mi ha pesato e mi ha detto che ora potevo pure andare... Già, si era fatta l'ora della "pappa" e non voleva farmi vedere che non mangiava nulla :O) Allora ne ho approfittato e gli ho detto che mi avrebbe fatto davvero un bel regalo se mi avesse fatto vedere come spazzolava via tutto il pranzo che gli avrebbero portato. E lui: "sì sì, il panino con la cioccolata lo mangio tutto" @_@
Sono uscita da quell’Opedale con una voglia pazzesca di poter donare a quella famiglia l’apporto giusto e, soprattutto, di vedere di nuovo riunita la famiglia intorno ad un bambino che è tornato a camminare. Chissà che con l'aiuto di Dott. Max e di coloro che possono muovere i fili giusti, non si riesca a fare qualcosa di concreto per questo adorabile bambino...
Alessandra.
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MOTIVAZIONE: per la nobiltà di una missione, l'utilità dei loro intenti, per un sorriso al servizio dei più deboli... ^___^
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