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Terremoto per i Grandi 8

Post n°67 pubblicato il 07 Luglio 2009 da Terra_Nostra

In occasione del G8 le previsioni dei terremoti diventano probabilistiche. Allora avevamo ragione? 

In occasione dei G8 le previsioni dei terremoti diventano probabilistiche e le evacuazioni sono previste per scosse superiori a magnitudo 4.
Davvero incomprensibile, perché per giustificare il “non intervento preventivo” a L’Aquila, dopo scosse molto importanti che duravano da mesi ci si è appellati alla non prevedibilità dei terremoti (intervista televisiva dei responsabili del controllo sismico nazionale e  condivisione da parte di tutti gli organi di stampa “istituzionali”).
Il futuro è unico e certo, ma il futuro prevedibile è multiplo e incerto e, quindi, necessita di una misura della possibilità degli eventi definita “probabilità”.
Ora che è a rischio la vita dei “Potenti” (con la “P” grande per condividere la posizione spregiativa di Bertrand de Juvenel per un Potere “pericoloso”), improvvisamente le previsioni dei terremoti diventano probabilistiche e basta una scossa di un’intensità che per gli aquilani è un’abitudine per allarmarli e progettare l’evacuazione.
Ai cittadini residenti in case pericolose dell’aquilano, dopo mesi di scosse di forte intensità non hanno lasciato neanche le tende della protezione civile, forse temevano che gli abruzzesi gliele rubassero?
Non si è lasciato scampo alla popolazione ma si attivano le massime precauzioni per i “Potenti” e la loro corte, il contrasto è forte, ma anche preoccupante, perché a nostro avviso è elevato il rischio che cittadini privi della soddisfazione dei bisogni primari (casa, eccetera), cadano nella trappola del “pactum subjectionis”.
Anzi, segnali come il divieto di assemblee e di informare tramite volantinaggio, sono preoccupanti perché indicano le prime rinunce a diritti individuali in cambio di diritti sociali (ad esempio la permanenza nelle tende che dovrebbe essere un diritto sociale di tutti i colpiti dal terremoto e non solo di quelli che cedono i loro diritti di riunirsi in assemblee o di informare e informarsi con volantini), così come avviene nel “pactum subjectionis”.
Vigiliamo nolto, i nostri amici aquilano hanno bisogno degli abruzzesi.
Almeno noi cerchiamo di non mollare mai.

Il vostro amico Sarpedonte

 

Grazie al coraggio e alla generosità della redazione di “Prima da noi” alleghiamo l’articolo in questione estratto dal siti: http://www.primadanoi.it/modules/bdnews/article.php?storyid=21518

 

 
 
 
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