Post n°22749 pubblicato il
22 Giugno 2012 da
nickvi77
Nonostante lo scudetto e i primi acquisti, quella dei tifosi della Juve è un'estate un po' meno allegra del previsto. Prima la polemica sulla nuova maglia (la decisione di affidare l'orgoglio gobbo al messaggio «30 sul campo» da esporre sotto lo stemma del club non ha conquistato il popolo bianconero, che si è diviso in vari partiti: chi voleva le tre stelle, chi è contrario alla cancellazione delle altre due, chi ritiene ridicola la scelta di mettere in vendita magliette diverse da quelle indossate dai giocatori, chi è d'accordo con la società) e adesso la questione-abbonamenti. Con un duro comunicato gli ultrà hanno preso posizione contro l'aumento dei prezzi: «Cara dirigenza, questa non ce l'aspettavamo davvero». Sotto accusa soprattutto il +29% per i rinnovi e il +42% per le nuove tessere in curva «in un periodo di estrema difficoltà per la situazione economica generale... La stangata fa pensare che si voglia eliminare il ceto popolare, l'operaio, la massa, in poche parole il cuore storico del tifo bianconero. Noi non siamo clienti, noi siamo la Juve». La società spiega la crescita dei prezzi con l'aumento dell'Iva ma gli ultrà (che si rivolgono direttamente ad Andrea Agnelli: «da lei non ce l'aspettavamo, siamo ancor più delusi e feriti») replicano che Milan e Inter non hanno fatto ricadere l'imposta sui tifosi. La campagna della Juve ha uno slogan accattivante: «Abbiamo ancora fame». Un assist per i tifosi arrabbiati: «Ce ne siamo accorti». Al punto da rivolgersi ad alcuni avvocati per valutare se è tutto regolare o se ci sono gli estremi per una causa.
(LA GAZZETTA DELLO SPORT)
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