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CELTICS-LAKERS

Post n°26030 pubblicato il 10 Febbraio 2013 da nickvi77

In esclusiva per il blog, il resoconto in esclusiva di Boston Celtics-Los Angeles Lakers direttamente dal TD Garden, da parte del nostro amico Gio che si è trasferito negli Usa da ormai un annetto.

Non potendo, per questioni finanziarie, andare a vedere una partita dell’Ardens, dopo un  anno di astinenza sono andato a vedere una squadra locale. La squadra e’ stata scelta per un unico motivo: i colori sociali e il logo sono decisamente simili alla squadra del cuore. Insomma sono andato a vedere i cugini meno famosi, i Boston Celtics. Giovedì giocavano una partita in casa con una squadra famosa negli anni ’90 ma da un po’ in parabola discendente: i Lakers di Los Angeles. Che poi mi chiedo, ma questi domani mattina dovranno andare a lavorare e si fanno una trasferta di 6 ore in aereo? E noi che ci lamentavamo di andare a giocare a Chiampo! Scelta la partita e presi i biglietti, dopo una dura giornata in laboratorio e una cena con un panin onto si va al palazzetto. Ora di inizio della partita 20:00, ora di arrivo al palazzetto 7:30. Non arrivavo cosi’ presto neanche quando dovevo fare riscaldamento. Per non parlare degli orari di Masinga. E infatti arrivo e i ragazzi in biancoverde entrano per riscaldarsi solo dopo un po’. Prima birra di attesa. Bel palazzetto, grande per una squadra di paese, con stend per birra e cibo! Ma senza il fascino delle due vetratone del palalisiera. Nel riscaldamento c’e’ chi tira, chi fa stretching, chi cazzeggia… insomma quella bella atmosfera di casino e disorganizzazione tipica dell’Ardens. Mi comincio a sentire un po’ in clima partita. Avendo pubblico da tutti e 4 i lati hanno avuto questa bella idea di appendere il tabellone a centro campo! Con in piu’ la figata di avere degli schermi su cui proiettano immagini della partita o del pubblico. La dirigenza dei Celtics ha imparato probabilmente dall’Argine che ha sempre una telecamera sugli spalti. Una cosa figa e’ che ad inizio gara distribuiscono un foglietto coi nomi del quintetto base dei Celtics e alcune note per ogni giocatore. Fico! Palla a due: salta il loro #5 che e’ uno alto, che gioca da 4 e da 5 come il nostro Cerato, avra’ fregato anche lui il numero di maglia al Vincent di turno? Tra l’altro e’ uno dei  senatori della squadra… di similitudini ce ne sono a profusione insomma! Bella partita, molto fisica, dinamica. I Celtics trovano subito il ritmo giusto e impongono il loro gioco. I Lakers giocano con un playmaker vecchietto, un certo signor Nash, ma ancora in gamba. Il loro giocatore piu’ forte e’ un oriundo che parla italiano e inglese: Kobe Bryant che nel corso della partita mette a segno canestri di elevato quoziente di difficolta’. Insomma proprio uno bravo. Presidente Iato prova a sondare il terreno! Poi in squadra avrebbero un giocatore dal fisico strepitoso: il #12 Dwight Howard, che pero’ gioca una partita evanescente, senza produrre niente di serio e facendosi rubare palle (4) e rimbalzi in piu’ occasioni. Per non parlare dei tiri liberi: 1/6… insomma un fisico sprecato. Iato questo non stemo comprarlo… La partita prende subito una piega favorevole per i padroni di casa che continuano ad aumentare il loro vantaggio, approfittando del cattivo gioco dei Lakers e del fatto che per lunghi tratti di partita l’unico che segna e’ il solo #24. Nel lato biancoverde invece e’  il capitano Paul Pierce a prendere in mano le redini della squadra e sobbarcarsi il peso in attacco. Un po’ uno Juri Zanella locale, uno a cui la palla finisce spesso in mano e che sa procurarsi tiri, trovarsi spazio, organizzare un gioco di squadra. E’ proprio il gioco di squadra che permette ai Celtics di andare in vantaggio al riposo lungho sopra di 14 punti. Tutti sono partecipi: c’e’ un Lillo che corre molto e difende (il #0 Bradley), un Savio che nn corre e non difende ma e’ sempre pronto in attacco e quando la palla gli arriva succede sempre qualcosa; in piu’ poi si fa trovare spesso sull’angolo basso x il tiro da 3 (il #4 The Jet Terry), c’e’ il gia’ citato #5 Cerato/Garnett, e ci sono il #8 (Green) e il #30 (Bass) tanta energia, tanta difesa, tanti rimbalzi, tante legnate insomma come la coppia piu’ temuta di difensori: Iato e Masinga. Che per la cronaca il Masinga locale vince la sfida col Cerato locale 19 a 18, sfida valida perche’ sono tutti e 2 in doppia cifra. Insomma alla fine i biancoverdi dominano su tutti i lati del campo e letteralmente asfaltano i Lakers. Arrivano a + 30 di vantaggio durante la partita e quasi tutto l’ultimo quarto e’ garbage time dove far giocare i bocie che devono farsi le ossa. Visto lo scarso interesse che desta la partita ho potuto dare un occhio al pubblico sugli spalti e qualcosa mi  ha distratto quindi l’ultimo quarto non e’ che l’ho proprio seguito nel dettaglio… ma tanto e’ garbage time… Pure dalla panchina momenti di rilassatezza: ad un certo punto il capitano stava telefonando, secondo me per farsi preparare il tavolo x la pizza+birra. Solida vittoria per i biancoverdi per 116 – 95. Con questa hanno un record di 0.53, ancora non ai livelli dell’Ardens che quest’anno fa sfaceli, ma il nucleo c’e’ e i ragazzi possono migliorare. I Lakers invece un po’ in crisi (record 0.46) e se non riescono ad integrare i giocatori temo che nn faranno molta strada in campionato. Per fortuna non ci sono i playout e non possono retrocedere!

 
 
 
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