Il vero sè

IL DEVOTO IGNORANTE CHE SCOPRI' IL DIVINO


C'era una volta un devoto indù che non riusciva a decidere quali scritture dovesse leggere e quale idolo adorare. (In India gli idoli vengono utilizzati per aiutare la mente a concentrarsi su un particolare aspetto dell'unico Spirito senza forma, e sono rispettosamente racchiusi un un tempio così gli uccelli e gli agenti atmosferici non li distruggano.)Dunque questo devoto si domandava: "Quale dio devo adorare?". Comprava un idolo, ma poi temeva di provocare l'ira degli altri dei. Così ne comprava uno nuovo. Sulle spalle teneva sospesi a un bastone due grandi bauli nei quali erano contenuti i libri e gli idoli sacri che possedeva. Ogni giorno qualcuno gli consigliava di adorare questo o quel dio o di leggere questo o quel libro sacro e così i bauli si facevano sempre più pesanti. Si accorse a un certo punto che ne avrebbe dovuto comprare un terzo! Ma pensò:" Non è possibile trasportare tre bauli". Si sedette allora sulla riva di un laghetto e piangendo implorò:"Spirito infinito, dimmi quale libro devo leggere e quale idolo devo adorare: Ogni volta che adoro un dio penso di suscitare l'ira degli altri dei".Un santo che passava per caso nei paraggi, vedendo il devoto piangere, gli domandò: "Figliolo, perchè piangi? Che cosa ti affligge?". "Venerabile santo, non so quale divinità devo compiacere".Il santo disse:" Chiudi gli occhi, prendi un libro qualunque e segui i suoi insegnamenti per tutta la vita; poi rompi uno dopo l'altro gli idoli lasciandoli cadere su una roccia e adora quello che non si romperà".Così il devoto prese un libro. Poi lasciò cadere su una roccia gli idoli che,essendo fatti per la maggior parte di argilla, si ruppero tutti, tranne un idolo di pietra. All'improvviso il santo tornò indietro e disse:" Ho dimenticato di dirti una cosa. Ora che hai trovato il tuo dio, torna a casa. Ma se trovi un dio più potente, adoralo. Adora sempre la divinità più potente".L'uomo andò quindi a casa, pose sul suo piccolo altare l'idolo di pietra e gli offrì preghiere e frutta. Vedendo che ogni giorno la frutta scompariva, pensò:" Il santo mi ha indicato senza dubbio l'idolo giusto. Poichè mangia i frutti che gli offro è sicuramente un dio vivente". Un giorno vinto dalla curiosità, decise di scoprire come mangia un dio.Quindi mentre pregava, socchiuse gli occhi e vide arrivare un grosso topo che cominciò a mangiare la frutta. Disse allora:"L'idolo di pietra non può mangiare la frutta, ma il topo sì, perciò è un dio più potente". Catturò il topo per la coda e lo legò all'altare."Tu sei impazzito", disse la moglie."No, non sono matto. Sto soltanto seguendo le istruzioni del santo di adorare la forma di Dio che si dimostra più potente". Mise da parte l'idolo di pietra e al suo posto adorò il topo.Un giorno, mentre meditava, sentì improvvisamente un gran baccano. Aprì gli occhi e vide una gatta che si stava mangiando il topo. Pensò:"Questo è interessante. La gatta è più potente del topo, quindi è lei che devo adorare". L'afferrò e la mise sull'altare. Adesso la gatta non aveva più bisogno di dare la caccia ai topi, perchè senza fare sforzi le veniva offerta quotidianamente una ciotola di latte. Di giorno in giorno la meditazione del devoto diventava sempre più profonda e la gatta sempre più grassa. Dopo ogni meditazione, l'uomo aveva l'abitudine di bere una tazza di latte che la moglie gli metteva di fronte. La gatta non era soddisfatta di quanto riceveva e così concentrava la sua attenzione su quella tazza. Un giorno bevve tutto il latte del padrone e poi tornò a sedersi sull'altare. La moglie, entrata nella stanza, vide che il latte era sparito; guardò la gatta che sedeva sull'altare con aria innocente e andò a prendere la scopa. La meditazione del marito fu bruscamente interrotta dal rumore del manico della scopa che colpiva la gatta miagolante. Guardando la moglie che puniva la gatta, pensò:"Questo è interessante: Mia moglie è più potente della gatta, quindi lei è un dio migliore". Chiese allora alla moglie di sedersi sull'altare. Ella si sedette, e il marito incomiciò a meditare ogni giorno sulla propria consorte.Naturalmente, la moglie continuava a cucinare per il marito che, dopo averla adorata, consumava il pasto. Ma un giorno gli capitò sotto i denti un pezzo di carbone che si trovava nel riso. "Perchè hai messo il carbone nel riso?", gridò, "Perchè l'hai fatto?".La moglie rispose scusandosi:"Maestro, non l'ho fatto con intenzione. Perdonami sono io  la tua serva".Allora il marito disse:" Ah, questo è interessante: Quindi tu sei la mia serva e ti piace servirmi. Allora io sono più potente di te. Sono dunque io il dio più potente. Dio è in me! ora l'ho trovato dentro di me". Se non trovate Dio dentro di voi, non Lo troverete in nessun altro luogo. Trovatelo in voi e Lo troverete intorno a voi, dovunque: Se Lo trovate nel tempio della vostra anima, Lo troverete in tutti i templi, in tutte le chiese e in tutte le anime.Verso la realizzazione del SèParamahansa YoganandaNamastè!