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FIAT TIRA SUL MERCATO!
IMMATRICOLAZIONI IN ITALIA DI AUTOVETTURE
E FUORISTRADA
TOP TEN - OTTOBRE 2006
BENZINA + DIESEL
n. marca modello ottobre 2006
n. marca modello gen\ott. 2006
4 FORD FOCUS 61.677
5 LANCIA YPSILON 56.787
6 TOYOTA YARIS 53.292
9 RENAULT CLIO 43.445
ALCUNE INDICAZIONI PER ORIENTARVI VERSO UN BUON USATO CHE VI DIA TRANQUILLITA':
Un buon investimento: un Modigliani
Un esempio per divertirsi, spendendo poco: modello similare
VOLKSWAGEN Golf GL Cabriolet Capotte elettrica nuova Radio CD Impianto GPL Blu Metallizzato 1992 158.000Km UN BUON BUON ESEMPIO di costo/qualità: modello similare JEEP GRAND CHEROKEE 5.9 Limited Nero 1999 Ottimamente tenuto Full optional Cambio Automatico 100.000 Km Ideale per trasformazione a gas Mercato piatto in ottobre, Fiat Auto corre ancora e sale al 31,3% Fiat Auto batte il mercato anche in ottobre: le immatricolazioni del costruttore torinese (marche Fiat, Alfa Romeo e Lancia) sono infatti aumentate del 12% a 58.441 unità con una quota di mercato ritoccata al 31,3%, dal 30,7% del settembre 2006. Dato tanto più lusinghiero in quanto il quadro generale è quasi invariato: +0,08% a 186 mila e 900 vetture secondo i dati raccolti dal ministero dei Trasporti. Nei dieci mesi il mercato (si vedano anche le tabelle in basso, ndr) registra, invece, un rialzo del 3,78% a 1.987.632 unità, e Fiat Auto segna un incremento delle vendite del 15,2% a 611.074 con una quota pari al 30,8 per cento. In forte calo, in ottobre, le immatricolazioni di Volkswagen (-18,5%, ma +5,3% nei primi dieci mesi), Renault (-23,8%), Citroen (-16,9%) e Mercedes (-15,2%). Tengono Toyota (+6%), Bmw (+2,6%) e Audi (+3,4%), decolla Peugeot (+26%). Nel mese tra i marchi italiani brillano, in particolare, Fiat (+11,54% e 44.744 vetture vendute, di cui 30mila tra Punto e Panda a benzina) e Alfa Romeo, che il mese scorso ha venduto 5.834 unità con un +25,6% di crescita (+17% da gennaio).
I costruttori: vendite fiacche a causa del superbollo.
Buona parte delle responsabilità circa l'andamento del mercato, secondo l'Unrae, ovvero i rappresentanti dei costruttori stranieri, sono nelle misure fiscali prospettate nel Decreto legge collegato alla Finanziaria, che prevederebbe il cosiddetto superbollo per le vetture dai 100 kilowatt di potenza in su, con un gettito previsto superiore ai 500 milioni. Secondo l'Unrae, «si continuano a proporre misure vessatorie nei confronti degli italiani motorizzati, i quali dovranno aumentare il già forte gettito al Fisco (oltre 66 miliardi di euro nel 2005) per continuare a far fronte a spese non riguardanti l’ambito dell’utenza, che richiede miglioramenti per strade e autostrade, parcheggi, controlli del traffico, viabilità cittadina, attività di polizia stradale».
«È ormai un fatto che si ripete con preoccupante continuità – ha commentato il presidente dell’Unrae, Salvatore Pistola – e che conferma la scarsa volontà di allineare l’Italia automobilistica al resto dell’Europa. Negli altri grandi mercati oltre il 35% delle entrate fiscali dovute all’automobile torna in varie forme agli utenti motorizzati. In Italia questo contributo non supera il 20%». Anche per l'Anfia, l'associazione dei costruttori nazionali, le nuove ipotesi in materia fiscale introdotte nel collegato alla Finanziaria, «hanno reso gli automobilisti più cauti negli acquisti, le sole spinte alla domanda provengono dalle forti azioni commerciali messe in atto dalle case automobilistiche, attraverso sconti e incentivi e con la commercializzazione di prodotti sempre più innovativi». E secondo il 53% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor «la domanda risente già degli effetti della manovra sul bollo che dovrebbe aumentare per quasi il 90% delle auto in circolazione, colpendo sia i modelli con potenza superiore a 100 kw che quelli non Euro 4 o non Euro 5».
Promotor: gravi ripercussioni sulle aziendali, pari a un quarto del mercato. Forti sono poi i timori legati agli inasprimenti sulla tassazione dell'auto aziendale che, sottolinea il Csp, «sono già entrati in vigore con efficacia retroattiva dal primo gennaio 2006. Il 63% dei concessionari interpellati dal Centro Studi Promotor dichiara che vi è giá stato un impatto negativo». Preoccupa in particolare, si legge nella nota, «l'aumento del 67% stabilito dalla legge per il costo d'esercizio dell'auto da addebitare al dipendente che beneficia della possibilitá di utilizzare un'auto aziendale anche per motivi personali». L'impatto sul mercato complessivo dell'auto, conclude Promotor, «potrebbe essere rilevante dato che le aziende attualmente acquistano più di un quarto di tutte le auto immatricolate».
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Nickname: roberto131248
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Per un usato tranquillo
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