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Post n°141 pubblicato il 11 Giugno 2010 da cassatas1952
Amore Il sorriso è spento respiro a fatica. Il chiarore è lontano aiutami a risalire. Il pensiero rimbalza senza uscire. E' insopportabile! Sto morendo lui vuole così. Sia fatta la mia volontà, per tutti i secoli dei secoli. Angelo caduto ti ho invocato, la tua promessa inerte sotto la lingua bifida. Solo tu puoi salvarmi. Amore. 11 giugno 2010 |
Post n°140 pubblicato il 06 Giugno 2010 da cassatas1952
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Post n°138 pubblicato il 30 Maggio 2010 da cassatas1952
Il gusto del nulla Cupo spirito, un tempo la lotta, la ti piaceva! Eh, la Speranza che ti attizzava l' ardore, col suo sprone non vuole più inforcarti! Vecchio cavallo, vedi? Inciampi ad ogni ostacolo; sdraiati senza pudore? Cuore mio , rassegnati! Dormi il tuo sogno di bruto! Per te, vecchio predone, spirito vinto, sfinito, che sapore hanno più la disputa e l'amore? Addio canti d'ottoni e sospiri di flauto! Piaceri non tentate più un cuore tetro e scontroso!
L'adorabile Primavera ha perso il suo profumo!
Il tempo m'inghiotte, minuto per minuto, come l'immensa neve un corpo irrigidito; contemplo dall'alto il globo nel suo girotondo, ma non vi cerco più il rifugio d'un tugurio.
Valanga, sù, perché non mi travolgi nella tua rovina? Charles Baudelaire |
Post n°137 pubblicato il 22 Maggio 2010 da cassatas1952
Tradimento Ho trovato un piccolo scritto di Joyce Lussu A che cosa serve la poesia? Può servire. |
Post n°136 pubblicato il 16 Maggio 2010 da cassatas1952
Chiederselo una volta in più ...."cosa può cambiare nella vita miaaaa...." E mentre ci pensava nella mente le girava la canzone, mai più appropriata in questo momento. Doveva lasciarlo quello lì. Era ai tempi supplementari. Tempo scaduto!. Sapeva bene che un altro giorno di inaudita follia per quell'un uomo le sarebbe costato...fine pena mai! Gli uomini così l'attraevano. Bello, niente da dire, ma un bel machomacho senza quegli attributi che tanto piacciono alle donne, dove ti porta...al matrimonio, forse. Questa ultima soluzione non le pareva ancora praticabile, almeno fosse stato ricco, un pensierino lo avrebbe pure fatto, ma così...signori! Finito il tempo della ...capanna, lì com'era? E pensare che una mattina si era fiondata giù per le scale e: - Ragazzi mi sposo - - Auguri! - con tono ironico il maschio - Basta che non lo porti a casa! - seccata la femmina. Pensava peggio, la solita mandata a sfanculare in qualche paese. Invece no, ci avevano creduto. O non gliene importa niente, pensò O finalmente hanno imparato che la loro mamma è un essere umano. Non aveva lavorato per niente in tutti quegli anni, sola a crescere i suoi cuccioli. Intanto il pensiero tornava sempre a Torvaldo, ma che razza di nome poi. Doveva immaginarselo che con un nome così, minimo arretrava di cento anni. Il nome ha un suo rilievo e soprattutto una predestinazione; qualcuno le aveva detto che Maria è uno di quei nomi che si appiccicano addosso a chi è votato alla sofferenza. - Mi chiamo Maria. Bene, regola confermata - Un giorno Torvaldo, serio: - Marì, oh Marì, non posso dirti niente, non posso darti niente, sono un tipo strano che segue i suoi ritmi liberi e senza progetti neanche nell'immediato - - Ma non ti ho chiesto niente! - disse Maria tra sé, giusto per non colpire la sua suscettibilità, altrimenti avrebbe dovuto aprire uin contenzioso sul concetto di l i b e r t à ... non le andava. Torvaldo, uno di quei paraculi che si nascondono malamente dietro un dito, il medio(!) e pensano di non essere visti da nessuno, guai se glielo fai notare, si incazzano pure e ti trattano come se a non capire fossi tu, povera anima senz'anima. Quello che la imbestialiva di più, dieci anni passati a dirsi, ripetersi, scolpirsi nella mente quanto fosse inutile e controproducente perdere la testa per un uomo tanto più giovane. Cazzo, non ci avesse sbattuto la testa prima voglio capire, ma a parte il marito, quell'altro, coso, come si chiamava, Mauro, cosa aveva fatto per due anni? Imbecille, per non tradire la fidanzata che lo aveva mollato (peraltro e per sempre) quando faceva l'amore (mmmm ancora rabbrividisco!) non la baciava, fino a quando un giorno non ce la fece più e per poco non si avvolgeva sulle corde vocali. Torvaldo era giù in cucina che mangiava il suo pezzo di lasagna. Lei stava sul water pensando che doveva risolvere, adesso, a costo di rovinargliela, la lasagna... peccato però. - Sai che odio cucinare, ma la lasagna mi viene proprio bene, la preparerò per te - gli aveva detto sei mesi prima, certa della improbabilità di un tale evento. Invece eccola lì, a un passo dalla fine, smanettare in cucina per lui. Le decisioni importanti si prendono a tavola e questo spiegava perchè nella vita non avesse combinato mai nulla di buono. - Basta, quando scendo glielo dico!- Seduta sulla tavoletta del water rifletteva sul come iniziare il discorso...caro sai quanto ti ho voluto bene...è venuto il momento di parlare un poco io e te...sento che hai qualcosa da dirmi...no, no, nooooo! Ecco ci sarebbe voluta una di quelle tipiche , improvvise ed efficaci sintesi che spesso l'avevano tolta dagli impicci e senza diritto di replica. Zompettò giù per la scale e lo raggunse a tavola. Gli sedette accanto e intanto lo guardava masticare l'ultimo boccone, fece un respiro profondo. - Che hai stai male? - disse Torvaldo posando la forchetta nel piatto. La domanda la spiazzò disintegrandole quell'ombra coraggio che si era costruita su nel bagno. Lui la guardava interrogativo, sentiva nell'aria qualcosa di strano. Torvaldo sapeva leggere in ogni singolo muscolo le sue intenzioni, era stato questo uno dei motivi che l'avevano attratta, forse di più. Era un uomo che sapeva leggere. Ma un libro letto e riletto col tempo perde di interesse. Sono i capolavori che ti lasciano con la voglia di riprendere il libro e riscoprirci, magari dopo anni un significato diverso. I libri non sono di chi li scrive... - Non sono propriamente un capolavoro della natura, io! - pensò malinconicamente. - - Prima o poi si stancherà di leggermi, lo frego sul tempo e lo mando a cagare prima che lo faccia lui con me- Raccolse i piatti dalla tavola e li poggiò nel lavello. - Vuoi il caffé - gli chiese. Preparò la moka, prese le tazzine dalla credenza, lo zucchero e tornò da lui che nel frattempo l'aveva seguita passo passo con lo sguardo. Quando i loro occhi si incontrarono lui parve chiederle, ma che hai oggi? In quel momento il gorgoglio del caffè nella moka la schizzò in cucina, togliendola dall'imbarazzo. Presero il caffè in silenzio, un'apnea di suoni stridente che li avvolgeva come in un bozzolo metallico. Con gli occhi fissi sul fondo del caffè lei sembrò per un attimo volesse esplodere. Schiuse appena le labbra, si alzò prese le tazzine e si diresse in cucina. Lui continuava a non staccarle gli occhi di dosso. Sulla soglia sentì improvvisamente l'impulso di fermarsi, come un automa voltò il capo, il tronco, le gambe e si mosse in direzione di Torvaldo. Le tazze tra le dita, gli occhi nei suoi, la voce ferma, il tono deciso:
- Amore...ti amo...vuoi sposarmi...-
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Post n°135 pubblicato il 07 Maggio 2010 da cassatas1952
Solo Non posso innamorarmi di te. Mi abbraccerai, lo so, mi chiuderai in un cerchio di luce ed io vivrò allora, in quell'attimo. Ma io non posso innamorarmi di te. Genova dicembre 2009 @@@@@@@@@@@@@
Pazzia Cosa separa l'amore dalla vita (?) Un velo sottile di pazzia. Nel cielo l'attesa di te gioia infinitamente dolorosa. Il giorno strappa il sogno e l'amore cresce come un bimbo che attende la vita. Il pensiero prende forma nell'attesa della notte, libera l'attimo infinito dell'amore, frammento di infinito Aprile 2010 @@@@@@@@@@@@
Lungo il canale, alle 23 Le dita disegnano labbra, ti percorro sino al possibile confine delle nostre vite lontane, uniche. Aprile 2010 @@@@@@@@@@@ Evoluzione
(A)simmetrie nell'aria si rincorrono senza prendersi, senza toccare terra. Sfiorerò il suolo da sola per vivere, forse la mia ultima estate. Il fazzoletto coprirà per sempre ogni cosa. Maggio 2010
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Oggetti smarriti Esprimilo il desiderio
Maggio 2010 @@@@@@@@@@@@@@@@ Al tempio C'eri lassù. Tra cielo e mare noi. Lo sguardo sull'orizzonte splendente e il tuo abbraccio mi avvolge. Piccolo diamante cristallizzato in un passato inesistente. Maggio 2010
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Domani I figli ti avevano scorto ma la tua essenza mi apparteneva. La nuca, il passo svelto distanzia vite già lontane. La ferita mortale rigurgita vermi. Voglio ancora esistere domani. Maggio 2010 @@@@@@@@@@@ Mi vedi? Guardami amore quando lanci la freccia che si incunea nella pelle. Porta con sé carne lacera, cibo per cani. Ti prego amore guardami.
maggio 2010
@@@@@@@@@@@@@@@@ Finiscimi Colorami di azzurro tenue, di rosa antico fino al bianco incontaminato. Finiscimi col rosso cupo del sangue rubato.
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In alto Come una corda tesa ho chiesto d'inarcarmi. Inascoltato richiamo. Sirena incantatrice sola e sconsolata piangi la tua disgrazia nel buio del silenzio. Io, ti guarderò dall'alto della mia passione. giugno 2010 @@@@@ Iniquo Il passato muore senza chiederlo subdolo scorre nel profondo. Serpe sciogli il sangue rappreso dal tuo veleno. Morirai anche tu, altrimenti. 6 giugno 2010 @@@@@@@@@@@@ |
Post n°129 pubblicato il 05 Settembre 2009 da cassatas1952
E' una risposta massiccia, fatta di decine di migliaia di firme, quella ottenuta dall'appelloRepubblica in difesa della libertà di stampa, l'iniziativa lanciata dai giuristi Franco Cordero, Stefano Rodotà, Gustavo Zagrebelsky dopo la decisione del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, di denunciare Repubblica per le dieci domande che il quotidiano da mesi gli pone ma alle quali lui non ha ancora dato alcuna risposta. A mobilitarsi subito è stato il mondo della cultura e dello spettacolo. Fra le adesioni, anche quelle di Nicola Piovani, Alessandro Baricco, Oliviero Toscani, Nanni Moretti, Claudio Abbado, Salvatore Accardo, Umberto Eco... |
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I SESSUOMANI
Inviato da: cassatas1952
il 02/11/2010 alle 09:07
Inviato da: cassatas1952
il 02/11/2010 alle 09:05
Inviato da: giuseppe
il 22/10/2010 alle 19:44
Inviato da: cassatas1952
il 21/10/2010 alle 21:04
Inviato da: giuseppe
il 17/10/2010 alle 10:17