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Post n°43 pubblicato il 13 Aprile 2009 da permaloso1985

Abruzzo, una settimana dopo il sisma: 294 morti e 55.000 sfollati
Freddo e maltempo complicano la giornata nelle tendopoli
.
© APCOM
Roma, 13 apr. (Apcom) - Pasquetta in tendopoli in Abruzzo, dove il maltempo complica oggi la quotidianità già pesante dei 55.000 sfollati. Vento, pioggia e temperature basse hanno sono calati sulle aree terremotate a una settimana esatta dalla scossa di 5,8 gradi Richter che ha dato il via a tanta devastazione. Mentre continuano le scosse, anche se il peggio dello sciame sismico sembra passato.
Il bilancio, sette giorni dopo, può essere considerato quasi definitivo ed è di 294 morti. Oggi la Protezione civile ha certificato la fine della fase dell'emergenza e l'inizio dei quella dell'assistenza, fotografando un quadro pesante, ma gestibile: i I Centri operativi misti sono sette e coordinano le attività di assistenza a 25.050 persone accolte nelle 67 aree di ricovero, ha precisato un comunicato, mentre venivano distribuite coperte e stufe per tamponare l'emergenza freddo. Le tende allestite sono 4.175 e 39 le cucine da campo, 1.396 i bagni di cui 108 attrezzati per i disabili. E 21.221 i cittadini ospitati negli alberghi.
Con la colonnina scesa nella notte anche sotto lo zero in alcune località, per ridurre i disagi negli oltre 100 campi allestiti in tutta l'area colpita dal terremoto sono stati approntati una serie di interventi. In particolare, a causa della pioggia, si sono verificate alcune infiltrazioni di acqua nelle tende, e i volontari della Protezione hanno provveduto alla sostituzione delle tende, alla loro integrazione e a posizionare apposito materiale impermeabile anche contro il fango. La situazione è particolarmente difficile nelle zone di montagna, dove la Protezione civile ha distribuito ulteriori coperte e stufe.
Intanto continuano senza sosta da parte delle squadre dei tecnici le verifiche di agibilità delle abitazioni, la messa in sicurezza e la perimetrazione degli edifici e delle strade.
È in corso anche la verifica dei danni anche sui beni cultural: ieri sono state predisposte le schede per il rilievo dei danneggiamenti e il programma di messa in sicurezza delle opere architettoniche, come la basilica di Santa Maria di Collemaggio e la chiesa di San Bernardino. iniziato anche il recupero dei pezzi di oreficeria dal museo dell'Oreficeria all'interno del Palazzo Vescovile nel centro storico dell'Aquila. Al recupero dei beni preziosi partecipano anche i carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale, per scortare le opere e custodirle in sicurezza nella loro struttura a Roma.
Oggi la squadra speciale Saf (Speleo alpino fluviale) dei Vigili del Fuoco è entrata in azione in piazza Duomo all'Aquila. Le squadre di Viterbo e degli esperti nazionali sono scese in campo per recuperare l'argenteria e l'oreficeria della curia arcivescovile del capoluogo abruzzese.
"Si tratta di diversi elementi di valore inestimabile - ha detto l'architetto Maurizio Galletti, sovrintendente dei Beni architettonici - i vigili del fuoco entreranno nelle stanze del palazzo dal primo al terzo piano, recupereranno gli oggetti per poi inserirli in alcune scatole, per poi portarle fuori e consegnarle al nucleo di carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale. Il piano nobile della curia - ha aggiunto - ha subito diversi crolli e danni strutturali. Sono luoghi a rischio continuo". L'architetto spiega che si tratta di "svariate decine di pezzi, dal Rinascimento ai giorni nostri, alcuni pezzi storici per un valore di svariati milioni di euro".
"E' un'operazione critica e di estremo rischio - ha detto il caposquadra Vittorio Spalatra, esperto Saf - perché sono crollati i solai e dobbiamo intervenire dal primo al terzo piano".
"Il nostro compito è la presa in custodia dell'oreficeria e dei beni che verranno poi portati al reparto operativo di Roma", ha aggiunto Massimiliano Quagliarella, del comando dei carabinieri per la Tutela del patrimonio culturale.
Orm

 
 
 
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