Creato da gianor1 il 07/01/2005
Da qualche parte una farfalla batte le ali e mette in moto un meccanismo irreversibile dalle conseguenze imprevedibili.
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La mia speranza di un refuso è diventata irreale perchè la sorgente è assolutamente affidabile, si tratta della Treccani. Infatti, questa Istituzione culturale, in un suo approfondimento afferma che le celebrità di internet possono condizionare in modo determinante le scelte del pubblico della rete. I navigatori telematici ai quali si rivolgono sono, fra i diligenti e i disattenti, la maggioranza dei cittadini italiani. Pertanto riconosce che questa prevalenza è soggiogata dalle proposte e suggerimenti, dagli stili di comportamento, dalle opinioni politiche, dai consigli commerciali di questi personaggi di successo popolare. Forza diabolica dei social. Gli influenzatori (come ben li definisce l' Accademia della Crusca) sono i teoreti del nostro tempo, segnale fastidioso di un crepuscolo culturale a evoluzione veloce e forse inarrestabile. Le loro esternazioni costruiscono dialoghi eterei, spesso senza costrutto. Le loro sublimazionii sono rovelli che agiscono nei cervelli più deboli. S' inerpicano nella futilità della rete, veloci come l' intensità della luce, rincorrono rinomanza e fortuna economica. Come dei prestitidigiatori riescono a mutare le realtà in altre a loro uso; questo modo comportamentale li rende "importanti". Tra i pensieri di Dostoevski leggo:" Ogni mia parola sarà ascoltata, ogni mia sentenza ponderata, tramandata, stampata. Mi farò conoscere". Era la speranza di un aspirante "influencer" ante litteram. Riuscì nell'intento, ma morì povero. E come lui anche Edgard Alan Poe, Oscar Wilde, i nostri Ugo Foscolo, Valentino Zeichen, Riccardo Bacchelli. Non diciamolo a Chiara Ferragni: potrebbe convincersi,tramite l' importanza del suo conto in banca, di valere molto più di questi Artisti. |
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AFORISMA
L'educazione è una cosa ammirevole,ma è bene ricordare,
di tanto in tanto,che nulla che valga la pena di conoscere
si può insegnare.
Oscar Wilde
PROVERBIO SARDO
Nen bella senza peccu,nen fea senza tractu.
Non c'è una bella senza difetto,nè una brutta senza grazia.
"Il lavoro del maestro è come quello della massaia, bisogna ogni mattina ricominciare da capo: la materia, il concreto sfuggono da tutte le parti, sono un continuo miraggio che dà illusioni di perfezione. Lascio la sera i ragazzi in piena fase di ordine e volontà di sapere - partecipi, infervorati - e li trovo il giorno dopo ricaduti nella freddezza e nell'indifferenza. Per fare studiare i ragazzi volentieri, entusiasmarli, occorre ben altro che adottare un metodo più moderno e intelligente. Si tratta di sfumature, di sfumature rischiose ed emozionanti.Bisogna tener conto in concreto delle contraddizioni, dell'irrazionale e del puro vivente che è in noi. Può educare solo chi sa cosa significa amare".
"Gli influenzatori (come ben li definisce l' Accademia della Crusca) sono i teoreti del nostro tempo, segnale fastidioso di un crepuscolo culturale a evoluzione veloce e forse inarrestabile. Le loro esternazioni costruiscono dialoghi eterei, spesso senza costrutto. Le loro sublimazionii sono rovelli che agiscono nei cervelli più deboli."
Sono in linea con il tuo pensiero così come la Ferragni - di recente estromessa dal board "comandato" da Della Valle, per manifesta incapacità di saper discettare in quella materia, è stata una saggia decisione.
Per mio conto mi accontento dell'ultima edizione del Devoto Oli (che utilizzai fin dai tempi del ginnasio e del liceo) e altro non cerco.
Molto gradito l'ascolto che hai lasciato alla mia e all'attenzione di tutti. A te un sereno giovedì!