La riva dei pensieri

Natale 2016

Cominciai a riflettere sul fatto che la vita non funziona come la video scrittura: certe azioni non si possono annullare. Per non parlare degli effetti. E non solo. Non riuscivo ad appliccare ai miei comportamenti modelli e stili predefiniti. Non potevo salvare i ricordi in un file di testo, da rileggere e modificare, stampare e distribuire. Mi era impossibile tagliare e incollare esperienze del passato al futuro, e viceversa. E quante altre cose non potevo fare: ripetere automaticamente e senza fatica l'ultima azione, e tutto quanto di noioso e faticoso con delle semplici procedure, prendere le decisioni più giuste e razionali inserendo grafici e tabelle, alternare formati informali e professionali a seconda dei momenti e delle situazioni. Ma mi misi d'impegno, e qualche risultato lo ottenni: riuscivo, per esempio, a individuare gli errori di battitura della vita quotidiana, e poi decidevo se correggerli o ignorarli, o se aggiunerli al mio dizionario di abitudini sbagliate. Prima di affrontare una situazione nuova, potevo vederla in anteprima e decidere se mandarla in stampa o correggerla. Sapevo dire in ogni momento la parola giusta, pescando in un vocabolario di sinonimi e contrari sempre a mia disposizione sullo scrittoio dello studio. E poi, arricchivo i modi di dire e di fare inserendo al momento più opportuno immagini e file dell'archivio personale. Eppure tutto ciò non mi bastava. Cominciai a cercare il modo di impostare delle opzioni predefinite, per non avere il peso di scegliere e decidere sempre sulle stesse cose.
Il racconto non si conclude perché, dice mia figlia, che un giorno abbia chiuso distrattamente un file di ricordi senza salvare le modifiche.
Questa triste storia non ha una morale o uno scopo. E' un divertimento, forse, o soltanto un pretesto per fare un augurio sincero: che per tutti voi questo sia un Natale sereno.